Bookspediani eccoci ritornati insieme a Sandy de La stamberga d'inchiostro al nostro consueto appuntamento con le letture più belle della settimana.
Pronti? Carta e penna alla mano!
Pronti? Carta e penna alla mano!
La decisione di Imogen Naughton di scomparire nel nulla è per tutti incomprensibile. La sua sembra un'esistenza invidiabile: una casa accogliente, un marito ideale, una vita matrimoniale descritta dalla stessa donna come la migliore che ci si possa augurare. Ma allora perché fuggire senza lasciare tracce di sé? La verità è che quello che succede dietro la porta di ogni casa è spesso un mistero per il resto del mondo, finché non arriva il momento in cui si decide di far saltare le apparenze e guardare in faccia la realtà. Ed è ciò che è successo a Imogen quando, stanca di una vita solo in apparenza perfetta, ha mollato tutto e ha dato inizio a un lungo viaggio nel Sud della Francia alla ricerca di sé stessa...
Sheila O'Flanagan con questo romanzo decide di affrontare uno dei temi più discussi e più diffusi negli ultimi tempi: il maltrattamento della donna.
Solo perchè un uomo non è violento e non alzi le mani, questo non significa che non ci sia un abuso.
A volte le parole feriscono di più di una spada, perchè queste quando ci vengono ripetute più e più volte, finiscono per diventare vere ai nostri occhi e inevitabilmente intaccano la nostra personalità, rendendoci vittime ignare di condidivere le nostre giornate con un aguzzino che sembra agli occhi di tutti amorevole, ma che a porte chiuse mostra la sua vera personalità.
Imogen è una donna come tante altre, che ha sposato un uomo che l'ha fatta sentire al sicuro e amata, ma che ben presto si è tolto la maschera e ha fatto vedere il suo vero volto, costringendola a fare come voleva lui senza che lei nemmeno se ne rendesse conto.
Tuttavia Imogen si spezza ma non si piega e, accortasi della situazione, studia un piano per fuggire dal suo aguzzino, dimostrando una determinazione non da poco perchè a volte l'unica cosa che si può fare è scappare e sperare finalmente di vivere in pace, ma si può chiamare davvero vita se si continua a guardarsi le spalle?
TRAMA:
Quando Stanly trova un osso in giardino, non potrebbe essere più felice. È una scoperta sensazionale, che gli farà vincere di sicuro un importante concorso fotografico per giovani archeologi. Certo, trovare un osso in giardino è piuttosto strano. Ancora più strano è il fatto che l’osso cresca e in pochi giorni diventi uno scheletro intero, capace di saltare fuori dal terreno, ballare e fare numeri stravaganti. Mentre Stanly è dubbioso, la sua sorellina, Miren, è contentissima di avere uno scheletro per amico e i due diventano presto inseparabili. È proprio quest’ultima, infatti, afflitta da una grave malattia respiratoria, a entrare subito in sintonia con lo scheletro, che chiama Princy, e a trascorrere con lui molto tempo. Stanly ha paura dell’amicizia che lega la bambina allo scheletro ma, con l’aiuto dell’amico Jaxon e della Tata Francine, l’unica adulta che riesca a vedere lo scheletro, arriverà a capire che quella strana creatura è lì per il bene di Miren, e vuole aiutare la piccola e la sua famiglia a dirsi addio con coraggio e speranza.
La storia di Kim Ventrella si ispira alla vita reale ma unisce anche la fantasia, il tutto per farci capire che a volte anche qualcosa che all'apparenza sembra malvagio in verità non lo è, è un altro modo della vita di metterci alla prova e di farci capire che in qualche modo si può affrontare tutto se si ha alle spalle una famiglia amorevole, pronta a prenderti ogni qualvolta che cadi.
L'autrice in questo romanzo ci presenta dei personaggi ben caratterizzati inseriti in una storia solida, che appoggia le sue radici alla realtà di tutti i giorni.
Con una semplicità disarmante arriva al cuore del lettore, rendendogli impossibile non venire toccato da questa storia.
Per essere al suo debutto, Kim Ventrella ha decisamente lasciato il segno.
L'albero delle ossa è un romanzo destinato, sulla carta, ai ragazzi ma io non mi stancherò mai di dirvi che sono proprio questi libri ad essere i più semplici ma allo stesso tempo i più curati poichè senza troppi giri di parole arrivano dritto al cuore e lasciano dentro di noi un'impronta indelebile.
TRAMA:
Una madre con problemi di dipendenze e sua figlia, dopo mesi di vita per strada, si rifugiano in un vecchio mulino abbandonato. La ragazza deve diventare invisibile, dice la madre, perché altrimenti i servizi sociali potrebbero vederla e portarla via. Così trascorre il tempo nascosta a osservare la città trafficata e a fantasticare sulle vite dei pendolari. Finché un giorno si accorge che al suo passaggio la polvere nell'aria si muove in un modo strano, come se una presenza avesse cominciato a seguirla ovunque. Con l'aiuto di Guardiano, il senzatetto con cui fa amicizia, decide di affrontare quello che sembra essere un fantasma rimasto intrappolato nel mulino. Ma non solo. Decide che è anche ora di scacciare una volta per tutte i demoni che perseguitano sua madre.
L'autrice con questo romanzo ha deciso di affrontare un tema non facile ma che entra nel profondo e lascia inevitabilmente il segno e sebbene ci siano segnali sulla piega che la storia prenderà, è impossibile rimanere impassibili quando ti investo con tutta la sua potenza.
Sarah Carroll con il suo stile pulito e scorrevole cattura il lettore fin dalle prime pagine, costruendo una trama che si districa tra passato e presente lanciando avvisaglie della verità, che è davvero davanti a nostri occhi ma è troppo dura da accettare.
Le mie aspettative su questo romanzo erano decisamente alle stelle e ancora una volta non sono state delusa, anzi mi sono ritrovata di nuovo a piangere per l'intensità che ho provato leggendo determinate scene.
Ve lo dico sempre che i libri per ragazzi fanno centro e ancora una volta mi hanno colpita e affondata.
La ladra di sguardi si è presa un pezzettino del mio cuore e sono sicura che non lascerà indifferenti nemmeno voi.
Vi interessano?
E siete passati a controllare quelli di Sandy sullaStamberga d'Inchiostro?
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