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lunedì 29 aprile 2019

Recensione "Non era vero" di Clare Mackintosh

Buona sera bookspediani.
Finalmente sono riusciuta a leggere il nuovo romanzo di Clare MacKintosh, Non era vero, e quindi non posso non parlarvi subito di questa nuova storia!



Titolo: Non era vero
Autore: Clare Mackintosh
Editore: Dea Planeta
Genere: Mystery
Data di uscita: 12 Febbraio 2019


Anna è sconvolta quando, a sette mesi di distanza dalla morte per suicidio del padre, sua madre sceglie di togliersi la vita nello stesso identico modo. Almeno, questo è quanto stabilisce la polizia. Ma qualcosa dentro Anna, innamorata del suo ex terapeuta e da poco divenuta mamma, si ribella all’evidenza. Nulla, nel passato della sua famiglia, giustifica un epilogo tanto drammatico. Trascorso qualche tempo dal nuovo lutto, Anna riceve un biglietto anonimo che sembra confermare i suoi sospetti. Tanto basta a spingerla a rivolgersi alla polizia nella speranza che il caso venga riaperto. L’unico disposto a darle ascolto, però, è Murray Mackenzie, poliziotto in pensione. Mackenzie, marito devoto di una donna che soffre di depressioni violente, si impegna a riaprire ufficiosamente il caso, convinto che solo nuovi e concreti indizi potranno persuadere i colleghi a prendere sul serio i dubbi di Anna…

IL MIO VOTO




Anna è una ragazza di quasi trent'anni che ha vissuto tantissimi cambiamenti negli ultimi mesi: la famiglia perfetta che pensava di avere si è rivelata ben lontana dall'esserlo, quando suo padre ha deciso di togliersi la vita.
A distanza di sette mesi anche la madre di Anna, la quale era visibilmente devastata dalla perdita del marito, nahce la donna ha deciso di togliersi la vita nello stesso identico modo dell'uomo, lasciando Anna completamente sola.
Per affrontare tutti i sentimenti che ribollivano dentro di lei Anna ha deciso di andare in terapia ed è qui che ha incontrato Mark, il quale non ha resistito al fascino della donna e ha deciso di smettere di vederla come paziente per frequentarla e i due hanno bruciato le tappe in un lampo, diventando in poco tempo genitori di una bellissima bambina di nome Ella. Per quanto il passato di Anna sia ancora una ferita aperta, la ragazza ha cercato di andare avanti come ha potuto ed essere madre l'ha certamente distratta, anche se non fa che pensare che i genitori non vedranno mai la piccola. E proprio ad un anno di distanza dalla morte della madre, Anna riceve una lettera che le fa mettere in discussione tutto quello che credeva, poichè ha sempre avuto la sensazione che qualcosa non quadrasse e l'unico poliziotto disposto ad ascoltarla è Murray Mackenzie, il quale vuole darle la chiusura che merita. L'uomo però potrebbe scoprire dettagli difficili da digerire per Anna...


Clare Mackintosh è un'autrice che ho avuto il piacere di scoprire l'anno scorso, una scrittrice che mi ha colpito molto in maniera positiva sia per le tematiche affrontate sia perchè nulla nella sua storia si è rivelata essere scontata, per cui all'annuncio di un nuovo romanzo ero assolutamente pronta a tuffarmici e, sebbene abbia dovuto aspettare qualche tempo, finalmente mi sono decisa a leggere il nuovo romanzo e posso solo dire che ancora una volta si è rivelata essere una scrittrice in grado di stupire il lettore, poichè nulla è banale o scontato nelle sue storie.
In questo caso parliamo più precisamente di una famiglia che agli occhi esterni sembra perfetta, con un marito e una moglie che si amano e una figlia che entrambi adorano e per cui farebbero qualunque cosa per proteggerla. E' facile giudicare una persona o una storia dall'esterno, ma per capire bene i soggetti occorre essere all'interno e vedere con i propri occhi quello che succede. La famiglia di Anna non è così perfetta come appare e lo dimostra il fatto che il padre di Anna, senza dare alcun segno di depressione o altro, decide di togliersi la vita. Ma quello che è peggio è che a distanza di soli sette mesi anche la madre di Anna decide di suicidarsi allo stesso modo dell'uomo, lasciando la figlia completamente sola.


Anna, la quale conosce bene la sua famiglia, o meglio conosceva, non può credere che entrambi i suoi genitori si siano suicidati e ovviamente la prima cosa che sente verso di loro è la rabbia, poichè l'hanno abbandonata completamente e successivamente questa lascia il posto alla tristezza, ma ancora per l'accettazione è presto. Per questo decide di andare in terapia ed è qui che incontra Mark, un uomo con cui ben presto ha una figlia. Avere Ella cambia completamente la sua vita: ora ha una sua famiglia ed è pronta a lasciare andare quella che ha perso, togliendosi ogni possibile dubbio: da tempo infatti ha come la sensazione che le sfugga qualcosa, le sembra ancora impossibile che entrambi i suoi genitori si siano suicidati e, sebbene tutti pensano che sia completamente pazza, c'è una lettera che arriva dopo un anno dalla morte di sua madre che la spinge ad andare alla polizia e chiedere aiuto.
La polizia, che non ci ha messo tanto a chiudere il caso dei suoi genitori perchè ritenuto poco importante e perchè le prove parlavano chiaro, non può aiutarla, ma Murray Mackenzie si. Egli è un uomo che ha a che fare quotidianamente con la pazzia a causa della moglie che soffre di disturbo borderline della personalità ed è convinto che il caso non sia stato gestito bene, per questo è pronto a metterci le mani, per aiutare sia lui stesso sia Anna, che merita di avere le risposte che cerca.


Sono proprio Anna e Murray a raccontare questa storia: da una parte abbiamo una ragazza desiderosa di conoscere la verità e sicura di non star diventando pazza, perchè ancora in qualche modo sente la presenza dei suoi genitori ed è convinta che questo significhi qualcosa. Sapere che sono stati uccisi, anzichè sapere che si sono suicidati, non le ridarà certo la sua famiglia, ma almeno ci sarà un colpevole che potrà pagare per quello che ha fatto. Anna è una ragazza che ha perso la sua famiglia e in pochissimo tempo se ne è rifatta un'altra, per cui il suo desiderio di scoprire la verità è giustificato, tuttavia molto pericoloso perchè più si avvicina alla verità più rischia di finire nei guai. Dall'altra parte invece c'è Murray, un uomo che ha sempre amato il suo lavoro e sua moglie Sarah, una donna malata che spesso si ferisce ed entra e esce dagli ospedali per restare al sicuro da se stessa, un poliziotto che è andato in pensione ma che ha deciso di lavorare ancora in polizia come civile e che prende a cuore il caso di Anna, perchè sa che nessun altro avrebbe il tempo di occuparsene o la voglia, ma soprattutto vede qualcosa in lei che lo convince ad aiutarla.
Sebbene completamente diversi, Anna e Murray sono due personaggi che il qualche modo si completano poichè entrambi sono a stretto contatto con la pazzia e con credere anche al proprio istinto e alle loro sensazioni. Entrambi sanno cosa significa amare la propria famiglia ed è per questo che creano una bella squadra.


E' proprio la famiglia la tematica centrale del romanzo: cosa significa averne una che si ama, cosa significa perdela e poi costruirsene una nuova, una che non cancella il passato ma che ti fa vedere la vita con occhi diversi.
Come dicevo infatti dall'esterno è facile apparire perfetti, ma una volta che si è all'interno si vede tutto sotto un altro punto di vista e Anna deve arrivare a comprendere che forse non conosceva così bene come credeva i suoi genitori.
Quello di cui parla Claire MacKintosh è un tema credibile e realistico, poichè ora come ora è difficile fidarsi di chiunque e non è possibile affermare di conoscere bene una persona fino a quando non si vive con essa, anche in questo caso nemmeno le persone che più ci vedono possono affermare di conoscerci bene perchè è facile nascondersi dietro una maschera ma è ancora più facile non volere vedere determinate sfumature di una persona e convincersi che semplicemente questa è perfetta. Anna stessa non può affermare di conoscere bene Mark, il suo compagno, visto che si conoscono da poco più di un anno, ma non può nemmeno affermare di conoscere bene quella che era la sua famiglia.


A fare compagnia nella narrazione ad Anna e Murray c'è un terzo personaggio, che posso dirvi essere quello più interessante e ben studiato di tutto il romanzo, che getta sopra la storia una buona dose di suspense. E' proprio quando tutto sembra scontato, che l'autrice dimostra di saperci fare con i romanzi e cambia completamente le carte in tavola, prendendo una direzione completamente diversa.
E' questo quello che mi piace della MacKintosh, il fatto che riesce a far credere al lettore di avere capito tutto per poi sorprenderlo ribaltando tutta la situazione. Se poi aggiungiamo il fatto che riesce ad aggiungere nelle sue storie non solo una buona dose di mistero e di suspense, ma anche tematiche attuali che va poi ad approfondire man mano che si sviluppa il romanzo, questo non fa che confermare la sua bravura. Inizialmente ero spaventata dalla mole di pagine della storia, che conta quasi cinquecento pagine, e spesso mi accorgo che per alcune trame non è necessario dilugarsi così tanto, per questo caso devo ammettere che l'autrice non poteva fare diversamente: la storia poteva svilupparsi solo in questo modo. Il ritmo della narrazione è sempre serrato, più adrenalinico in alcuni momenti, ma questo costringe il lettore a volerne sapere sempre di più. Ancora una volta Clare MacKintosh ha provato il suo valore e io non posso che volere sempre più romanzi di questa autrice.



si ringrazia la casa editrice 
per la copia omaggio



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