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domenica 3 novembre 2019

Recensione "L'amico immaginario" di Stephen Chbosky

Buon salve bookspediani.
E' arrivato il momento di parlarvi anche del nuovo libro di Stephen Chbosky, ossia L'amico Immaginario, un'uscita di un mesetto fa edita da Sperling.


Titolo: L'amico immaginario
AutoreStephen Chbosky
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Horror/Mystery
Data di uscita: 1 Ottobre 2019



Mill Grove è una tranquilla e isolata cittadina della Pennsylvania. A Kate Reese sembra il luogo ideale per fuggire da un compagno violento e ricominciare una nuova vita. Lo deve al suo bambino, Christopher, che ha solo sette anni ma sa già quanto il mondo dei grandi possa far male. In quella nuova casa, tutto sembra andare a meraviglia: Christopher incontra nuovi amici, Kate trova un nuovo lavoro. Ma poi, all’improvviso, Christopher scompare. Per sei lunghissimi giorni, nessuna traccia di lui. Finché, una notte, il bambino riemerge dal bosco di Mission Street, al limitare della piccola città. È illeso, ma profondamente cambiato. Nessuno sembra accorgersene; solo sua madre sospetta qualcosa, perché Christopher, che ha sempre faticato a scuola, di punto in bianco prende ottimi voti ed è un vorace lettore. Ma nemmeno lei può immaginare tutta la verità. Christopher ora sente una voce in testa, e vede cose che agli altri sono impercettibili. Conosce i segreti del passato, inghiottiti dal bosco di Mission Street; quelli del presente, celati dietro le facciate rispettabili della città. Conosce il futuro tragico che sta per abbattersi su tutti loro. Non può parlarne a nessuno o lo prenderebbero per pazzo. Ma può e deve compiere la missione che quella voce amica gli detta: costruire una casa nel bosco, prima che arrivi Natale. Altrimenti, per sua madre, i suoi amici e l’intera città, sarà la fine.

IL MIO VOTO




Stephen Chbosky è il famoso autore di Noi siamo infinito, un romanzo di genere Young Adult che spopolò non appena uscì, diventando molto presto quasi un must della lettura e, per chi invece non era interessato al libro, poteva guardare il film ad esso dedicato, ma il risultato era sempre quello, ossia che tutti sapevano di cosa trattava la storia.
Dopo vent'anni dalla prima uscita del romanzo, l'autore torna in libreria con una storia molto diversa da questa, una storia che va ad esplorare il mystery e soprattutto l'horror, poichè ben presto ci si ritrova a vivere insieme a Christopher in un mondo popolato da amici immaginari, che non possono che spaventare il lettore perchè come il suo protagonista fatica a comprendere cosa è vero e cosa è falso, ma questa è solo la preparazione a qualcosa di molto più grande, ossia l'eterno scontro tra bene e male.
Ma andiamo con ordine: la storia parla di un ragazzino di nome Christopher, il quale fatica a leggere e ad andare bene a scuola, che si trasferisce con la madre in una nuova cittadina per sfuggire alle grinfie del compagno della donna, il quale spesso diventa violento nei suoi confronti, e la Kate sceglie Mill Grove, una cittadina molto piccola dove c'è una sola entrata e una sola uscita, per stare tranquilla. E inizialmente tutto sembra andare per il verso giusto, tranne i soliti problemi di soldi che ha Kate, se non fosse che improvvisamente Christopher scompare senza lasciare alcuna traccia per poi ritornare come se nulla fosse accaduto sei giorni dopo. Apparentemente il bambino è sempre lo stesso, eppure dentro di lui qualcosa è cambiato: non solo è molto più intelligente, non è più difficile infatti leggere o fare operazioni matematiche, ma è come se riuscisse a vedere dentro le persone ed è come se sapesse il futuro, perchè dentro la sua testa ha continuamente una voce che non lo lascia in pace. E Kate inizialmente non può che fare finta di nulla, ma poi inizia a chiedersi se Christopher sta diventando pazzo come suo padre oppure se qualcosa di molto più spaventoso e pericoloso sta investendo Mill Grove e se proprio Christopher può essere la chiave per salvare la città, oppure distruggerla.


Fin dalle prime pagine si capisce che le vibrazioni che emana questo romanzo sono da brivido: non solo troviamo due protagonisti in fuga da un uomo violento e aggressivo, ma ci troviamo davanti due persone che tra tutte le città possibili immaginiarie scelgono proprio Mill Grove, una cittadina piccola e intima, ma caratterizzata anche da un bosco che incute timore e che soprattutto è dimora di qualcosa di molto malvagio. L'autore si premura di offrirci una storia sinistra e inquietante, caratterizzata non solo da una scrittura molto fitta, a partire dagli stessi capitoli che non lasciano alcuno spazio bianco o qualche pagina per far riprendere il respiro al lettore, ma continuano in rapida successione, continuando a colpire nel segno e permettendo di fermarsi solo quando si raggiunge una nuova parte della storia, visto che si compone da parecchie di queste. Ma Chbosky cura ogni più piccolo dettaglio, a partire da quanta importanza dare ad una scena, e credetemi si percepisce, al tono della narrazione, fino ad evolversi sempre di più, anche servendosi del font, che a seconda di chi poi parla, cambia, creando quindi una vera e proprio excalation che, una volta iniziata, non accenna a diminuire e anzi tiene costantemente il lettore sull'attenti, prima preparandolo a qualcosa di terribile e poi facendogli vivere in prima persona quegli avvenimenti. L'unico appunto che mi sento di fare al riguardo è che, personalmente, avrei preferito un romanzo leggermente più breve, cioè sono sicura che alcuni elementi potevano essere gestiti diversamente, mentre altri sono superflui e non fanno che contribuire all'attesa del grande avvenimento, ma a lungo andare questo stanca e di conseguenza anche la stessa attenzione del lettore cala.


Ci sono tantissimi elementi che contribuiscono a rendere interessante questa lettura: in primis l'incipit, che ci fa capire che qualcosa di terribile è già successo a Mill Grove e che purtroppo sta per accadere di nuovo, poi a questo si vanno ad aggiungere le atmosfere. Spesso infatti l'ambientazione principale ha luogo nel bosco della cittadina e questo non fa che incuture ansia nel lettore, in particolare per quanto riguarda le scene che si svolgono durante la notte. La scelta di cambiare drasticamente direzione, una volta che Christopher torna dal bosco dopo essere sparito per sei giorni e riportare nero su bianco gli strani pensieri che ha e le voci che sente, contruibuisce certamente a rendere ancora più sinistra questa lettura. Ma è di fatto Christopher ad essere il vero asso nella manica, un protagonista con cui è facile empatizzare perchè è fin da subito preso di mira dai nuovi compagni per via della sua condizione economica non molto vantaggiosa, per via delle sue difficoltà di apprendimento e per tanti altri motivi. Christopher è un personaggio imperfetto, insicuro di se stesso ma con tanta voglia di dare il massimo per far felice sua madre, che si impegna al massimo per dargli le migliori possibilità, quelle che lei non ha avuto. E' quindi naturale che sia lui quello destinato ad una epica battaglia tra bene e male, anche se all'esterno ci appare come un bambino spaventato e a volte quasi pazzo, visto che spesso parla da solo, dentro di sè ha un grande potenziale che prima o poi vedremo spuntare. Quello che invece a mio avviso mi è sembrato superfluo è stato il voler aggiungere, a seconda dei momenti, punti di vista di altri personaggi della città, certamente importanti ai fini della storia e che creano un romanzo quindi corale, perchè non è solo Christopher ad essere il protagonista e ad essere nei guai, lo è tutta la città, ma comunque questa scelta va ad appesantire alcuni momenti della narrazione e spesso serve solo per creare ancora più suspense e, se inizialmente viene apprezzata perchè incuriosisce il lettore sapere di più su alcuni personaggi e vedere come è tutto collegato, a lungo andare finisce per stancare.


Sebbene sia un horror, non mancano certamente tematiche estremamente importanti che vengono affrontate. Prima tra tutte la violenza che subisce Kate dal suo compagno, ma il personaggio di questa donna dimosta fin da subito la sua forza perchè non le serve troppo tempo per capire che deve fuggire da questa situazione e questo dimostra un grande coraggio perchè poche donne al suo postro lo avrebbero fatto. Questo ci porta a parlare nuovamente di lei in veste di madre e quindi si parla del rapporto tra genitori e figli, che in questo libro viene visto da moltissimi punti di vista, alcuni certamente corretti, altri totalmente sbagliati e che fanno davvero male al cuore, ma con Kate in particolare ci fa capire che è giusto essere severi se serve a proteggere il proprio figlio, ma ovviamente con la giusta moderazione.
Si parla di bullismo e questo è Christopher in primis a sperimentarlo quando arriva alla nuova scuola perchè non reagisce ad una provocazione e quindi viene bollato come un debole, una persona facile da prendere di mira, e soprattutto perchè è vestito con abiti vecchi, che ormai non gli stanno più ma che non può cambiare per via del poco denaro a disposizione e questo fa capire ancora una volta quanto sia facile per i ragazzi essere cattivi tra di loro.
Si parla anche di Chiesa e di cosa significa essere un credente, anche se in questo caso viene portato allo stremo, per far capire che esistono comunque persone convinte di fare il bene del proprio figlio avvicinandosi così tanto alla fede, da perdere di vista il vero significato che essa ha, e di conseguenza perdendo l'amore del figlio.
E a questo proposito non si può che parlare della grande lotta che ha sempre caratterizzato il nostro mondo, quella tra bene e male che in questo caso ha deciso di manifestarsi proprio a Mill Grove e ha scelto Christopher come persona informata di quello che sta accadendo, ma anche come persona da plasmare perchè la linea che separa il bene dal male è decisamente sottile e spesso non si riesce a distinguerla bene, se non quando è troppo tardi.


"L'amico immaginario" è una lettura che ci fa capire quanto Stephen Chbosky sia cambiato in questi lunghi anni, infatti è passato da un genere all'altro e a mio avviso è stato molto bravo nel farlo, preparando in anticipo questa storia nei minimi dettagli: durante la narrazione si vede benissimo infatti che nulla viene lasciato al caso, ogni cosa avviene in un determinato momento per dare via ad una serie di eventi a catena che finirà per portarci a tutto ciò che l'autore ha preparato per noi, qualcosa a cui non siamo pronti.
Onestamente la storia in sè mi è piaciuta moltissimo, l'ho trovata molto affascinante e inquietante, piena di riflessioni importanti e di tematiche che si riflettono molto bene nella vita di tutti i giorni, ma quello che non mi ha convinto appieno invece è stata la mole della storia, non tanto per la quantità, perchè ormai sono abituata a leggere un minimo di quattrocento/cinquecento pagine a libro, quanto per il fatto che alcune scene, alcuni punti di vista dei personaggi e alcuni avvenimenti a mio avviso servivano semplicemente per aumentare la suspense, non perchè fondamentali per la storia, e in questo all'inzio ha avuto successo, ma a lungo andare finisce per stancare e per far calare inevitabilmente l'attenzione del lettore. Ho amato come l'autore abbia scelto di creare la sua personale lotta tra bene e male, una lotta che è rimasta incerta fino alla fine e che non delude certamente il lettore, così come ho apprezzato tantissimo Chrisopher e il suo personaggio, nel quale è facile rispecchiarsi per la sua insicurezza ma anche per la sua voglia di dare il meglio di sè. Stephen Chbosky è tornato in grande forma e ora come ora spero non passino altri venti anni prima di avere un suo nuovo romanzo.



si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.




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