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domenica 11 luglio 2021

Recensione "Una stanza fatta di foglie" di Kate Greenville




 Titolo: Una stanza fatta di foglie

Autore: Kate Greenville
Editore: Neri Pozza
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 3 Giugno 2021




Durante la ristrutturazione di una residenza storica di Sydney, viene rinvenuta una scatola di latta sigillata e incastrata dietro una trave del sottotetto. La scatola, gremita di vecchi fogli quasi illeggibili, contiene le memorie di Elizabeth Macarthur, moglie di John Macarthur, passato alla storia come primo colono e padre dell’industria laniera australiana.
Il ritrovamento è eccezionale, perchè svela ciò che nessun documento della storiografia ufficiale osa raccontare: la vita di una donna straordinaria, capace di amministrare un’azienda agricola enorme, allevando pecore da lana pregiata e gestendo, con grande temperamento, una manodopera composta da galeotti abbrutiti. Gelosamente conservate, sottratte alla furia di un mondo in cui il ruolo della donna si perdeva in un desolante nulla, le memorie diventano la finestra attraverso cui è possibile affacciarsi su un’esistenza non comune.
Elizabeth nasce nel 1766, figlia di un agricoltore del piccolo villaggio di Bridgerule, nel Devon. Ancora bambina, viene accolta nella casa del pastore, dove cresce in modo analogo a quello della quasi contemporanea Jane Austen. È qui che incontra e sposa il sottufficiale John Macarthur, un uomo irrequieto, sgradevole, roso dall’ambizione. Un anno dopo i due sposi, con il figlio in fasce, salpano verso la colonia penale del Nuovo Galles del Sud, appena istituita: poco più di due granelli d’Inghilterra in mezzo a incalcolabili miglia che non lo sono affatto.
Un destino, per la giovane donna, approntato dalle regole sociali del tempo che non tengono in alcun conto la sua volontà. Tuttavia, nei vasti paesaggi di quel continente sconosciuto, nel regno delle foglie, delle rocce e del vento, Elizabeth scoprirà un coraggio che non avrebbe mai immaginato di possedere, cedendo a quel mistero insondabile che è il desiderio.


IL MIO VOTO


Kate Greenville ci regala una storia dove il personaggio principale non è nessuno di fittizio, ma qualcuno che è esistito veramente e mi riferisco a Elizabeth Macarthur, la moglie di John Macarthur che tutti conosciamo per essere stato il padre dell'industria laniera australiana. Ma la storia di Elizabeth parte da prima, da quando era solo la figlia di un agricoltore di un piccolo villaggio nel Devon e ben presto cresce e ha un'idea precisa di quello che sarà la sua vita. E' un po' per caso che conosce John e successivamente i due si sposano. L'uomo è sicuramente diverso da come appare, così come Elizabeth si aspetta una vita completamente diversa, aspettative che deve ridimensionare quando l'uomo le comunica che dovranno trasferirsi nel Nuovo Galles del Sud. Da quel momento Elizabeth, abituata ad un mondo quanto meno civilizzato, viene gettata in mezzo ad un mondo violento e brutale e soprattutto lontano da tutto quello che conosce, una vera e propria doccia fredda che la spinge a riconsiderare la sua vita ma proprio nel momento più brutto, quando John si ritrova in Inghilterra e lontano da lei, Elizabeth dimostra il suo valore perchè prima della separazione forzata la donna lo spinge ad investire nel commercio della lana e quando l'uomo si ritrova lontano, è lei ad occuparsene e a rendere il marito famoso per questo. Insomma sebbene una semplice donna, Elizabeth ha dimostrato di non sapersi occupare solo di una casa o di una famiglia, ma di tanto altro e non è mai stata apprezzata per questo e quindi con questo romanzo finalmente chi non ha avuto voce nella storia, la ottiene.


Devo ammettere che la prima cosa ad avermi colpito di questa storia è stata la copertina, ma questo non toglie che, una volta letta la trama, mi sia totalmente innamorata di questa lettura che a mio avviso è incredibilmente potente non solo per il personaggio storico che ci permette di conoscere, ma per come gestisce la storia la stessa Kate Greenville. L'autrice infatti ci fa capire che ci sono state ben poche notizie su Elizabeth Macarthur, una donna realmente esistita e di cui si è decisamente parlato molto poco ma che ha avuto un ruolo incredibilmente importante non solo nella vita del marito, il famoso John Macarthur che è passato alla storia come primo colono e padre dell'industria laniera australiana. Ovviamente stiamo parlando di un periodo storico che non vede di buon occhio le donne, le quali sono destinate ad occuparsi della casa e della famiglia senza fare altro. Elizabeth invece ha fatto molto di più perchè sebbene sia stata obbligata a partire per la Colonia del Nuovo Galles del Sud e quindi a cambiare totalmente la sua vita, è sempre stata una donna forte e con buon occhio, infatti è stata lei a credere fin da subito ad allevare pecore da lana pregiata e a credere in questo commercio, così come durante gli anni di prigione del marito, si è occupata lei di tutto. Una donna insomma a cui è stata tolta la voce, ma che in questo romanzo la ritrova. Tanti infatti possono essere i momenti romanzati dall'autrice, ma tanti altri appartengono alla realtà e finalmente Elizabeth ha la storia che merita, una storia troppo a lungo dimenticata.
Non è solo una bella copertina questo romanzo, è una storia composta da trecento pagine che scorre veloce, non è mai pesante e la penna della Greenville infatti è delicata e scorrevole e gli stessi capitoli molto brevi spingono il lettore ad andare avanti, regalandoci una storia che vale la pena conoscere e non dimenticare mai, per gli amanti degli historical fiction e soprattutto dei personaggi storici dimenticati questa è una vera perla.

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