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domenica 10 febbraio 2019

Recensione "Il dottore di Varsavia" di Elisabeth Gifford

Buona sera bookspediani.
Pronti ad andare a Varsavia con Elisabeth Gifford?



TitoloIl dottore di Varsavia
AutoreElisabeth Gifford
Editore: Giunti
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 16 Gennaio 2019


Varsavia, 1937. Quando Misha, giovane studente ebreo, assiste per la prima volta a una lezione del brillante dottor Korczac, capisce subito che il suo destino è diventare un insegnante. Celebre in tutto il Paese per i suoi rivoluzionari metodi educativi, Korczac - che non si è mai sposato e non ha avuto figli - fa da padre ai 200 bambini che vivono nel suo orfanotrofio, crescendoli all'insegna della comprensione e della libertà di pensiero. Contro il parere della famiglia, Misha si offre come volontario nell'istituto e intanto, proprio sui banchi della facoltà di pedagogia, incrocia lo sguardo limpido di Sophia, una bellissima studentessa che condivide i suoi sogni. Finché un giorno uno striscione minaccioso compare sull'ingresso: "Via gli ebrei dall'università". Le lezioni del dottore si interrompono bruscamente, e mentre un muro di mattoni separa il ghetto dal resto della città invasa dai nazisti, Misha e Korczac rischiano ogni giorno la vita per procurarsi scorte di cibo e garantire la sopravvivenza ai bambini. Quando i venti di guerra travolgono Varsavia, Sophia, che con i suoi capelli biondi può spacciarsi per ariana, è l'unica ad avere una possibilità di fuga. Ma che ne sarà di Misha, Korczac e dei loro bambini? Nel ghetto di Varsavia vivevano 400.000 ebrei. Solo uno su cento riuscì a sopravvivere. Questo romanzo si basa sulla storia vera di Misha e Sophia, e sul diario di uno dei più grandi uomini dell'epoca: il dottor Janusz Korczac.


IL MIO VOTO






Há sempre um calçado que lhe caiba. Um sorriso que te desmonte. Um abraço que lhe aperte...Misha è un giovane ragazzo ebreo che rimane incantato dai modi di fare del dottor Korczak, un uomo che si vede fin da subito quanto tiene non solo alle sue lezioni, ma in particolare ai bambini di cui si occupa. L'uomo infatti è a capo dell'Orfanotrofio di Varsavia e, aiutato da altri volontari, si prende cura come può di tutti i bambini che per un motivo o per un altro sono rimasti senza nessuno che possa pensare a loro. Misha capisce che quanto il dottore è trascinante in quello che fa e non si lascia certamente sfuggire l'occasione di aiutarlo nel suo lavoro, offrendosi come volontario per assistere i bambini e innamorandosi subito anche lui di tutti quei ragazzi che non hanno nessuno da poter chiamare famiglia. E' proprio grazie alle lezioni del dottore che Misha trova la sua vocazione, ma anche l'amore: tra i banchi infatti nota una ragazza bionda bellissima che si chiama Sophia e di cui si innamora dopo una semplice occhiata, ma sa di non essere abbastanza per la ragazza, perchè non ha nulla da offrirle e così non le si avvicina nemmeno, fino a quando il destino decide di metterci lo zampino e di farli incontrare per bene, rendendo impossibile per entrambi tornare indietro.


ghetto-varsavia-08Se la loro storia d'amore inizia a decollare e ad andare a gonfie vele, purtroppo è tutto il resto del mondo che inizia ad andare a rotoli: ci troviamo infatti a Varsavia, durante la seconda guerra mondiale, un periodo in cui Hitler fa tutto ciò che è in suo potere per conquistare gli stati vicino alla Germania. Il primo a cadere è l'Austria, che non può che piegarsi alla potenza del folle, mentre la Polonia sembra inizialmente resistere, ma non è certamente immune ai comandi dell'uomo. Anche a Varsavia infatti iniziano a comparire le prime avvisaglie contro gli ebrei e questo per Sophia e Misha inizia ad essere l'inizio di quello che cambierà per sempre le loro vite. Mentre i cittadini cercano in tutti i modi di resistere o di andare lontano dal paese, Misha, il dottor Korczak e tutti i volontari dell'Orfanotrofio fanno quello che possono per proteggere il futuro, i bambini che si trovano all'interno della struttura, tenendoli lontani dai campi di sterminio e rischiando la loro stessa vita non solo per difenderli ma anche per trovare abbastanza cibo per tutti, che con i costi sempre più elevati e zero possibilità di lavoro per gli ebrei è tremendamente difficile da trovare. In uno dei momenti più bui della storia, un uomo che è vissuto davvero ha fatto il possibile per salvare il futuro e questa ne è la testimonianza.


ghetto-varsavia-17Ormai lo sapete che ho cercato di non farmi sfuggire nessuna lettura dedicata alla giornata della memoria, ma ho tenuto questa per ultima poichè sebbene le precedenti avessero un fondo di verità, ma fossero per la maggior parte romanzate e quindi di impatto diverso, quella di Elisabeth Gifford è una storia maledettamente più difficile da digerire poichè molto più fedele a quello che accadde davvero durante la seconda guerra mondiale.
Non è facile affidarsi a dei diari e cercare di raccontare una storia che non annoi, che non si limiti semplicemente a riportare dei fatti come un altro libro di storia e soprattutto che emozioni, ma l'autrice è riuscita egregiamente a portare a conclusione il compito che si era prefissata, regalando al lettore non una semplice storia sul passato, ma una vicenda accaduta sul serio che parla di quanto sia stato difficile seguire i propri sogni durante la seconda guerra mondiale, così come è stato difficile innamorarsi e portare avanti una relazione anche da separati, ma soprattutto è stato difficile restare in vita e proteggere persone completamente indifese che sarebbero poi diventati il futuro del mondo, dopo quei terribili anni, i bambini.


Vorrei che tu venissi, e ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo...Il romanzo di Elisabeth Gifford segue più personaggi e copre un arco narrativo molto ampio, in modo da darci tutte le informazioni su quello che è successo in Polonia.
E' facile innamorarsi subito di Misha e Sophia ed è altrettanto facile seguire con interesse e passione l'evolversi della loro storia d'amore, anche se è difficile vedere quanto lottano per restare insieme e soprattutto in vita. E' molto più arduo invece assistere alla lotta del dottor Korczak, un uomo che non si è mai sposato ma che ha dedicato tutta la sua vita all'Orfanotrofio di Varsavia e si è fatto carico di più di duecento bambini, proteggendoli da ogni possibile male e nutrendoli come poteva. Anche quando la situazione era più disperata, anche quando non avevano più un posto da chiamare casa ma vivevano semplicemente in un ghetto, anche quando sembravano destinati ai campi di sterminio, un singolo uomo, aiutato da altri volontari, ha lottato con tutto se stesso per preservare almeno il futuro dell'umanità, riponendo nei bambini la speranza che qualcosa potesse cambiare. La parte dedicata al dottore e soprattutto quella narrata da parte dei ragazzi non è stata una passeggiata da leggere, anzi ha mandato il mio cuore in pezzi, ma è necessaria affichè questi momenti non vengano mai dimenticati e mai ripetuti.


Lee Miller  Children scramble to reach jeep driver Fred Feekart's chocolate rationElisabeth Gifford offre al pubblico una parte di storia di cui forse si è sentito parlare molto meno rispetto a tante altre e io, per quanto durante il liceo abbia odiato stare sui libri e ripetere a pappagallo quello che è successo tanti anni fa, ora come ora non mi stanco mai di essere in possesso di quante più informazioni possibili su quello che è davvero successo durante la seconda guerra mondiale. E' un argomento che mi affascina tremendamente e chiamatemi pure masochista a riguardo, perchè ogni volta soffro terribilmente durante queste letture, ma sono dell'idea che se venissero forniti questi tipi di libri a scuola, in grado si di avere elementi romanzati e di smorzare la crudeltà della guerra con l'aiuto dell'amore non solo tra un uomo e una donna, ma tra un uomo e tanti bambini, gli studenti apprenderebbero le nozioni di storia molto più facilmente e con più interesse, almeno per me funzionerebbe di certo.
Lo stile dell'autrice, per quanto semplice e scorrevole, non lascia nulla in sospeso, ma ci fa capire quanto è stato difficile abitare in Polonia durante la seconda guerra mondiale: ogni parola si incide nel nostro cuore, pesa come sasso e ci blocca il respiro al solo pensiero, ma ci insegna anche che per quanto tanto è andato perso, il futuro e quindi i bambini, sono riusciti a salvarsi e loro sono stati in grado di lasciarsi gli incubi alle spalle e hanno permesso al mondo di cambiare in positivo, almeno per qualche tempo.






si ringrazie la casa editrice 
per la copia omaggio 



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