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giovedì 27 febbraio 2020

Recensione "Terre sommerse" di Kassandra Montag

Buon salve bookspediani.
Finalmente vi parlo di "Terre sommerse" di Kassandra Montag.

Terre sommerse

Titolo: Terre sommerse
Autore: Kassandra Montag
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Distopico
Data di uscita: 6 Febbraio 2020



L’ultima volta che Myra ha sentito la voce della sua primogenita, Row stava gridando. Le urla come una lama, mentre la bambina scalciando cercava di divincolarsi dalla stretta del padre che la trascinava su una barca. Poi, solo una scia d’acqua dove prima c’era la sua famiglia. Sono passati otto anni da allora e il mondo è completamente cambiato. Gli oceani si sono innalzati e hanno trasformato l’America in un arcipelago, i suoi abitanti rifugiati su pochi lembi di terra circondati da una distesa d’acqua. Bande di pirati infestano il mare in cerca di cibo e donne da usare per la riproduzione. C’è chi si allea per creare una nuova società e chi invece naviga in solitudine su imbarcazioni di risulta, tentando di sopravvivere. Indipendenti e fiere, Myra e la sua figlia minore Pearl, di otto anni, veleggiano sulla loro piccola barca, vivendo di pesca e baratto, dopo che la loro casa in Nebraska è stata sommersa, poco prima della nascita di Pearl. Myra non ha mai smesso di cercare la figlia perduta. Dentro il cuore e nell’anima sa che Row è ancora viva. E farà di tutto per trovarla. Finché un giorno, combattendo contro un pirata che sta cercando di rapire Pearl, Myra ritrova fra le sue mani un ciondolo appartenuto a Row, prova che la ragazza è sopravvissuta ma è in pericolo. Abbandonando la sua usuale cautela Myra decide di partire con Pearl verso nord. È un viaggio pericoloso, ma Myra non può fare altro, deve salvare la figlia perduta anche a costo di mettere a rischio la propria vita e quella di Pearl…

IL MIO VOTO



Myra è una donna che ha una figlia, Pearl, che ama con tutta se stessa, ma che desidera con altrettanta forza ritrovare la sua primogenita, Row, quella figlia che il padre le ha sottratto quando ha capito che la terra stava per cambiare e distruggere tutto, quella figlia che ha preferito salvare, dando già per spacciata la moglie e la bambina che ancora doveva nascere. Da quel giorno sono passati otto anni, eppure Myra non ha mai smesso di sperare che la sua piccola sia sopravvissuta e sia da qualche parte, ad aspettarla. Ecco perchè è finalmente decisa a partire e a trovare le risposte che cerca, che possono risultare nel riabbracciare la sua bambina o semplicemente nell'avere finalmente una legittima conclusione alla sua storia.
Myra quindi non può che essere una donna da ammirare: si comporta non proprio nel modo migliore con Pearl, non facendola sentire all'altezza del suo affetto, tuttavia nei confronti di Row si dimostra una madre che non è disposta ad arrendersi, una madre pronta ad affrontare mille pericoli e a rischiare la sua stessa vita, pur di rivedere la figlia.
Myra è una donna divisa in due: da una parte c'è la madre di Pearl, quella bambina che ama e che cerca di proteggere da quando è nata, dall'altra c'è una donna che vuole risposte e che sembra mettere Row al primo posto, facendo sentire Pearl non sempre amata perchè in eterna competizione con un fantasma. Myra è una donna che vediamo cambiare durante il romanzo: il viaggio in cui decide di imbarcarsi non è una scelta facile e porta con sè grandi sacrifici, così come pericoli e soprattutto rivelazioni, tuttavia se è pronta ad accettarle o meno, è compito vostro scoprilo, immergendovi in questa lettura unica e pericolosa.


Quello che Kassandra Montag fa con questo romanzo è incredibile: infatti la parte più importante che emerge è senza dubbio i cambiamenti del territorio o meglio un vero e proprio ritorno alle origini. In questo scenario distopico abbiamo qualcosa che presto potrebbe riguardaci da vicino, se infatti prima il mondo era composto prevalentemente di acqua e a poco a poco si è ritirata, creando terreno che noi umani abbiamo plasmato come volevamo, alla fine come quest'acqua ha dato, quest'acqua può riprendersi tutto e immergere nuovamente il mondo sott'acqua. Myra dunque è costretta non solo a fronteggiare questo grande cambiamento, un mondo ben lontano da quello in cui era piccola e in cui crescere sua figlia minore Pearl, ma è costretta a far fronte anche alla perdita della sua figlia maggiore, portata via dal padre nel tentativo di salvarla da queste grandi devastazioni create dall'acqua, ma devastando quindi la madre allo stesso tempo. Myra ama sua figlia Pearl, tuttavia non può fare a meno di pensare ancora a Row e vuole assolutamente trovarla, convinta infatti che sia ancora viva anche dopo tutti gli anni passati.
Dunque decide di lanciarsi in un viaggio che la metterà a dura prova, che la cambierà e finalmente le darà la chiusura che tanto cerca, in un modo o nell'altro. 
Ancora una volta quindi il viaggio diventa una metafora per crescere, affrontare il proprio dolore e chiudere una ferita che sanguina da fin troppo tempo. Allo stesso tempo non è solo il viaggio ad essere una parte importante della storia, è l'amore che solo una madre può provare per la propria figlia, l'unione di una famiglia che non vuole separarsi e che freme per riunirsi, da qualche parte in questo mondo sommerso, diverso, pericoloso e violento.


Terre Sommerse è stata una lettura molto diversa da quello che mi aspettavo: sapevo di trovarmi davanti ad un distopico differente dai soliti, tuttavia mai avrei creduto che il libro si adattasse così bene a quello che prossimamente potrebbe essere uno scenario probabile ossia la possibilità che le acque che ci hanno permesso di sostare nella terra, possano riprendersela. L'autrice infatti utilizza questo romanzo per parlare del cambiamento climatico e di come questo può cambiare non solo il mondo, ma anche il nostro modo di vivere e la vita che conosciamo.
Allo stesso tempo, andando avanti nel futuro e quindi creando uno scenario ipotetico, è costretta a tornare nel passato: infatti non avere una struttura solida al governo perchè impossibile, lasciare ognuno in balia del proprio destino e quindi di scegliere, porta solo scompiglio, pericolo e scenari ancora più apocalittici. Infatti Terre Promesse non è certamente un libro privo di violenza, anzi è una lettura a tratti decisamente brutale, a tratti dolce perchè emerge sempre l'amore di una madre verso la figlia che ha accanto e la figlia che brama disperatamente di trovare, ma è anche una lettura di formazione perchè insieme a Myra anche lo stesso lettore parte per un viaggio che non è semplice e che ha una nota dolce amara alla fine, che può o meno piacere, ma che fa capire quanto a volte la vita sia ingiusta.
Kassandra Montag al suo romanzo d'esordio scrive un libro coraggioso, diverso dai soliti distopici e soprattutto molto riflessivo sull'argomento clima e lo fa con uno stile molto semplice e, anche se non sempre il romanzo risulta essere fluido e scorrevole, non ci si può che immergere in questa storia insieme a Myra e vedere dove la porterà.



si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.




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