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giovedì 19 marzo 2020

Recensione "Nel nome della pietra" di Cristina Fantini

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di un nuovo romanzo, ossia "Nel nome della pietra" di Cristina Fantini edito Piemme.



Titolo: Nel nome della pietra
AutoreCristina Fantini
Editore: Piemme
Genere: Romanzo Storico
Data di uscita: 10 Marzo 2020



Milano, 1385. Forza, conquista, potere. Sono queste le parole che guidano i pensieri di Gian Galeazzo Visconti, da poco divenuto signore della città dopo aver deposto e fatto arrestare lo zio Bernabò. Quando l'arcivescovo di Milano gli prospetta l'idea di una grande cattedrale che sostituisca la chiesa di Santa Maria Maggiore, il conte di Virtù, da sempre devoto alla Vergine, approva il progetto anche se la decisione non ha nulla di religioso. Diventerà potente, espanderà i confini del ducato e la cattedrale dovrà essere il simbolo della sua grandezza. Per costruirla, si circonda dei migliori architetti e scultori, i maestri campionesi, tra i pochi in grado di portare a termine un progetto tanto ambizioso. Nelle schiere di ingegneri e artigiani, operai e artisti, vi sono Alberto e Pietro, gemelli separati alla nascita. Falegname l'uno, scultore l'altro, uniti da un solo ineludibile destino, quello di contribuire a una delle più grandi imprese che la nostra storia ricordi: la costruzione del Duomo di Milano.


IL MIO VOTO



Il romanzo conta di moltissimi personaggi, alcuni più essenziali di altri, ma ognuno di essi fa la sua parte e, con le sue scelte, contribuisce l'avanzamento della storia.
Nelle prime pagine conosciamo Costanza, una ragazza innamorata che decide di concedersi ad un ragazzo, rovinando per sempre sia lei stessa che la sua famiglia.
Per Costanza infatti inizia l'allontanamento dai suoi cari e la sua stessa morte, per rinascere come suora dopo aver dato alla luce due gemelli, Pietro e Alberto, i quali vengono divisi alla nascita, senza mai sapere l'uno dell'altro. Il tempo passa inesorabile, la vita continua e così anche quella dei due gemelli, costantemente vegliati dallo zio di Costanza: entrambi hanno ereditato la bravura del padre nel campo dell'ingegneria e le loro vite in qualche modo entrano in contatto, senza però che nessuno dei due si accorga che la persona accanto non è un semplice amico, ma un fratello.
Dunque principalmente seguiamo la storia di questi due fratelli, di come entrambi vengano arruolati per costruire un nuovo simbolo per Milano, una Domus che sia un vanto per tutti, e di come la lora vita venga spesso complicata a causa di scelte di altri e soprattutto del destino. Con loro entreranno in contatto altri personaggi, che diventeranno significativi per le loro vite, alcuni in positivo, altri in negativo, ma il tutto ruota attorno a loro e alla loro voglia di dimostare il loro valore nella costruzione del Duomo, ma anche la loro grande amicizia. Sono tantissimi i punti di vista della storia, alcuni che a mio avviso aggiungono solo una finestra in più in questo tempo passato ma che di fatto non impattano in modo fondamentale la storia di base e cioè la voglia di costruire qualcosa di grande e il destino che ce la mette tutta per riunire due fratelli separati.


A fare da sfondo, ma ad essere anche una parte fondamentale della trama, a questa storia non può che essere Milano, la quale la vediamo cambiare nell'arco di tutti gli anni che vengono impiegati per costuire il Duomo, un compito non facile, che richiede tempo, bravura e concentrazione e soprattutto grande attenzione: Gian Galeazzo Visconti infatti, appena diventato signore della città, vuole assolutamente un simbolo che urli la sua grandezza, un simbolo che i milanesi ammirino con onore, ed è proprio così che nasce l'idea di sostituire la chiesa di Santa Maria Maggiore con una Basilica di Santa Maria Nascente, una domus e quindi una casa per il signore, un Duomo. Visconti dunque si circonda dei migliori ingegneri e artigiani, operai e artisti della città, persone che sanno fare bene il loro mestiere e che cercano di spiegalo anche a noi nel modo più semplice possibile. E' un vero piacere quindi vedere la Milano di fine 1300 e soprattutto vedere come, uno dei simboli più belli e più imponenti di Milano, sia stato costruito. L'autrice si è certamente ben documentata a riguardo, cercando di portare al lettore una storia che sappia intrattenere ma che racconti anche come è andata la costruzione del Duomo e anche io, che di archittettura non capisco nulla, sono riuscita a seguire bene la storia, leggendo con attenzione determinate parti, descritte in modo tale da rendere il lettore completamente partecipe, come se si trovasse davvero con Alberto e Pietro e tutta la squadra di operari e artigiani chiamati al lavoro del Duomo.
Anche la scelta stessa di non focalizzarsi per tutto il tempo sulla costruzione di questa Basilica e quindi di muoversi per Milano, dando modo al lettore di conoscere meglio la città del passato, rende a tutti gli effetti il capoluogo lombardo un vero e proprio protagonista di questa storia.


Cristina Fantini ci propone un romanzo storico, incentrato sulla costruzione del simbolo di Milano, il Duomo, tuttavia resta comunque una storia con tantissimi personaggi che affrontano una vita difficile e che pagano le conseguenze delle loro azioni, facendoci quindi capire come funzionava nel 1385 la vita. La condizione della donna è quello che più spicca, il fatto che una ragazza sia costretta a sposarsi non per amore ma per affari, in particolare quelli del padre, e che, se per caso dovesse innamorarsi di un ragazzo e portare la relazione ad un passo successivo, ecco la ragazza ben presto diventa una vergogna per la famiglia, una persona sgradita di cui liberarsi. E' questo che è successo a Costanza, una ragazza innamorata che per colpa di una scelta avventata si ritrova incinta, allontanata dalla famiglia e costretta in primis a dare via i suoi bambini, poi a diventare suora per espiare i suoi peccati. Non manca quindi un grande riferimento alla religione, sia da parte di Costanza che dallo zio, il quale è un monaco, ma anche dal signore stesso della città, che decide di creare un monumento che vuole sia imponente proprio per celebrare la Vergine, anche se di fatto sarà solo un modo per rendere Milano ancora più grande, non solo a livello religioso.
Allo stesso tempo si parla di destino, quello che si diverte a mettere lo zampino nella nostra vita e infatti questo fa incontrare Pietro e Alberto, i due gemelli separati alla nascita, li fa innamorare e li fa avere un amico accanto, anche senza sapere che fanno parte della stessa famiglia.
Ma in un romanzo storico non possono certo mancare intrighi, giochi di potere, invidie e vendetta, elementi che troverete certamente tra le pagine di questo libro e che riusciranno ad intrattenervi dall'inizio alla fine.


In questi ultimi tempi mi sto aprendo sempre di più ai romanzi storici e ammetto che prima di iniziare questo libro ero un poco spaventata per via della sua mole, che conta quasi 500 pagine e il segreto per gustarlo e per entrare appieno nella storia è proprio quello di assaporarlo a poco a poco perchè comunque copre un arco temporale molto ampio, con tantissimi personaggi che fortunatamente troviamo riportati ad inizio libro per iniziare a destreggiarsi tra questi, e perchè ha bisogno del suo tempo per svilupparsi. Lo stile della Fantini è a tratti semplice, a tratti ricercato e non manca certo qualche riferimento al milanese, i punti di vista che seguiamo sono molti e alcuni sono meno importanti di altri, almeno per me, per cui è necessario andare davvero con calma in questa lettura.
Devo dire che mi aspettavo una storia completamente diversa ma proprio perchè si è rivelata tale, sono riuscita ad apprezzarla di più, anche se ci sono stati alcuni punti che non mi hanno pienamente convinto e tra questi c'è la risoluzione di una questione in particolare, che ho sperato fino alla fine andasse in modo diverso. Dunque Nel nome della pietra non è solo la storia di come è nato il Duomo, ma la storia di tante persone che hanno contribuito a realizzarlo e della loro vita, che non sempre è stata facile da vivere, anzi in alcuni momenti bruciano davvero gli occhi per quante ingiustizie si è costretti a vedere e sopportare.
Cristina Fantini dunque riesce a far parlare di sè con questo romanzo storico che celebra Milano e, in un momento come questo è forse il libro perfetto per ricordare i punti di forza della città e per sperare di rivederla più in forma di prima.





si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.




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