Pagine

domenica 24 maggio 2020

Recensione "The Loop" di Benjamin Oliver

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di The Loop di Benjamin Oliver, edito da Rizzoli.

The Loop: Versione italiana di [Benjamin Oliver]

Titolo: The Loop
AutoreBenjamin Oliver
Editore: Rizzoli
Genere: Distopico
Data di uscita: 5 Maggio 2020


Il Loop è una prigione perfetta, gestita da Happy, l'intelligenza artificiale che si occupa di ogni aspetto della vita dei detenuti. Nel Loop ogni giorno è uguale al precedente. Ogni giorno è un tormento. Ma qualcosa comincia a cambiare. Circolano voci di una guerra. Strane cose accadono ai prigionieri. E la guardiana, l'unica che gli abbia mai dimostrato un minimo di umanità da quando è stato imprigionato, gli consegna un messaggio:
Luka, devi fuggire...
Ora Luka deve decidere se evadere dal Loop è davvero la sua unica possibilità di sopravvivenza, e soprattutto deve trovare un modo per salvare le persone che ama, dentro e fuori la prigione. Ma ben presto scopre che all'esterno la vita è di gran lunga più terrificante di quanto avesse mai potuto immaginare. E se vuole salvare coloro a cui tiene, Luka deve scoprire chi è il responsabile del caos in cui è sprofondato il mondo intorno a lui.

IL MIO VOTO




Luka è il protagonista principale del romanzo, un ragazzo che si trova nel Loop, una prigione dove avvengono esperimenti nei detenuti, i quali possono scegliere di accettare la sperimentazione oppure accettare la loro pena e quindi morire in pochi giorni, ma meglio il Loop che lo step successivo, dove le sperimentazioni sono all'ordine del giorno e impossibili da gestire. Luka è un ragazzo che non appartiene a quell'ambiente eppure in qualche modo ci è finito, costretto a restare in vita giorno dopo giorno dalle minacce interne ed esterne della prigione, dove nessuno dimostra un minimo di umanità tranne Wren, la nuova custode, per cui Luka si è preso una bella sbandata. Ma il destino di Luka è ancora tutto da compiersi, lo aspetta un viaggio fuori dal Loop dove si renderà conto che la popolazione non è migliore dei detenuti del Loop. Luka quindi è un personaggio abitudinario, un ragazzo che vediamo essere generoso e altruista ma anche enigmatico, un ragazzo pronto a combattere per la sua vita e per quella di quelli che reputa i suoi amici.
Non è semplice entrare in sintonia con Luka all'inizio, cerca di tenere lontano il lettore e inizialmente non si capisce la sua strategia, il suo modo di fare, ma solo più avanti si inizia a comprendere che tipo di persona è e soprattutto ad apprezzarlo, a farci capire che non sempre sono i cattivi ad andare in prigione e proprio le persone più inaspettate sanno sorprenderti. E' un personaggio che lotta con le unghie e con i denti per ottenere la salvezza, un personaggio certamente imperfetto ma ben caratterizzato.



Benjamin Oliver ha tirato fuori dal cilindro una storia incredibilmente originale, a partire dal Loop, una prigione dove non si scontano semplicemente gli anni della propria vita, ma si diventa di fatto delle cavie per le persone più agiate, le persone ricche che in qualche modo vogliono migliorare la propria vita tramite interventi che potrebbero essere un successo oppure no e questo viene determinato proprio dai detenuti del Loop, i quali ogni sei mesi hanno un Rinvio, un test a cui vengono sottoposti e che può fargli guadagnare altri sei mesi in prigione, in caso contrario la loro esecuzione avverrà entro pochi giorni dal rifiuto. Se sei mesi in più possono essere una tentazione, di fatto non si sa a cosa si va incontro quando si accetta un rinvio perchè potrebbe essere una passeggiata come un semplice virus che il corpo riesce a combattere, oppure un trapianto di occhi super tecnologici che però il corpo non riconosce e combatte, facendo diventare quindi ciechi. Non esiste semplicità in questo mondo, così come non esiste compassione: i detenuti non hanno un nome, sono semplici numeri da utilizzare a piacimento, dei soggetti che ormai vivono per la loro routine, delle cavie su cui avvengono esperimenti pensati per altri e persone che non possono nemmeno contare sulle proprie energie, visto che ogni giorno gli viene prelevata come forma di controllo. Insomma The Loop è un mondo crudele, ma originale e ben costruito, un mondo che non si vorrebbe conoscere ma che, una volta fatto, non si può cancellare dalla propria mente.
L'autore nella sua descrizione di questo mondo è stato davvero minuzioso, ma se la vita nel Loop spaventa, la situazione all'esterno preoccupa ancora di più e ancora una volta Benjamin Oliver ha creato due scenari ben costruiti e ovviamente impensabili che sconvolgono il lettore.


Negli ultimi romanzi letti in questo periodo emerge un tema molto ricorrente: la tecnologia. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un notevole passo avanti della tecnologia, questa tuttavia permette alle persone benestanti di avere determinati agi, come la Lente per gli occhi oppure un nuovo impianto nel proprio corpo, tutti grandi miglioramenti che solo chi ha denaro si può permettere. Una presenza costante in questo mondo è Happy, un sistema che controlla praticamente ogni cosa sia all'interno che all'esterno del Loop e infatti è con lei che Luka parla ogni giorno, una delle poche conversazioni che riesce a svolgere. Eppure questo surplus di tecnologia ci fa capire che facciamo troppo affidamento a questa, pensiamo di poterla controllare, quando invece questa si attiva piano piano per avere il controllo su di te e, ovviamente, col tempo finisce per avere controllo su ogni aspetto della nostra vita. Allo stesso tempo l'autore sfrutta il romanzo per criticare la società e mettere in evidenza che le persone benestanti hanno sempre una marcia in più, possono cavarsela sempre in qualche modo e ovviamente avere tutti i vantaggi. Al contrario dei prigionieri del Loop che solo le ultime persone della catena alimentare, quelle sacrificabili perchè in prigione e perchè dimenticate dagli altri. Questo di fatto rispecchia spesso il modo di pensare e quindi ha un impatto ancora più forte sul lettore.


The Loop è stata una lettura che mi ha colto impreparata perchè avevo un'idea completamente diversa della storia, che è finita per diventare molto più oscura di quella che credevo. I primi capitoli sono forse i più lenti ma quelli che servono per farci entrare nel Loop, per farci capire come funziona la vita di Luka, caratterizzata da una routine che è ormai diventata una delle poche certezze che ha, una routine che quando viene sconvolta inizia a dare vita ad una trama da un ritmo sempre più serrato e soprattutto dai risvolti imprevedibili. Ho voluto aspettare qualche giorno prima di scrivere questa recensione perchè onestamente mi occorreva tempo per riflettere sulla storia, in particolare sulla parte finale, che lascia un'interpretazione davvero troppo libera e quindi devo dire che è riuscita a mettermi in crisi. Per quanto però sia un romanzo davvero incredibile, imprevedibile e oscuro, non è certamente privo di difetto: l'autore ha forse voluto calcare un po' troppo la mano, inserendo troppe cose e non sapendole gestire al meglio, creando così un po' di confusione al lettore. Allo stesso tempo ci sono dei momenti che risultano essere più lenti di altri, appesantiti da dettagli che forse non erano necessari ma che servono per creare suspense, rovinando quindi un po' l'atmosfera. Lo stile di Benjamin Oliver è fluido e scorrevole,  non sempre semplice e immediato, ma comunque in grado di intrattenere il lettore e portarlo in un vero e proprio trip mentale dove capire cosa succederà e come si uscirà da questa storia è imprevedibile.








si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.



1 commento:

  1. MI ispira moltissimo questo nuovo libro distopico e la tua recensione mi ha incoraggiato ancora di più a leggerlo! ^_^

    RispondiElimina