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lunedì 5 ottobre 2020

Recensione "L'isola dei ricordi perduti" di Samantha M. Clark

Bookspediani oggi vi voglio parlare di un titolo che ho atteso tantissimo, per il quale avevo aspettative altissime che non solo sono state soddisfatte, ma sono state superate alla grande e mi riferisco a "L'isola dei ricordi perduti" di Samantha M. Clark.


Titolo: L'isola dei ricordi perduti
Autore: Samantha M. Clark
Editore: Mondadori
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 15 Settembre 2020


Un ragazzo si risveglia su una spiaggia. Il luogo gli appare deserto e sconosciuto, e lui non sa come è arrivato fin lì. Di più: non sa chi è. Non ricorda nulla, né da dove viene, né il proprio nome. Quando vede una luce apparire all'orizzonte, al di là degli alberi che costeggiano la spiaggia, decide di seguirla: è sicuro che quella luce sia un segnale che gli indica la strada verso casa. Inizia così un viaggio in cui la lotta per la sopravvivenza si intreccia alla ricerca di se stesso. Un pericoloso viaggio che lo costringerà a guardare in faccia le sue più intime paure, e a compiere una scelta cruciale: per poter tornare a casa, da coloro che ama.


IL MIO VOTO


Il protagonista di questa storia è un ragazzo che si risveglia su una spiaggia, un luogo che non conosce e che non gli è in alcun modo familiare. E' completamente solo, non vede nessuno all'orizzonte che possa cercarlo o aspettarlo, ma ben presto non tarda una voce a fargli compagnia, una voce nella sua testa che non sa come mettere a tacere e che non gli rende affatto facili le cose, continua infatti a sminuirlo e a farlo sentire un perdente, tanto che il ragazzo si rivolge alla voce come a il bullo, tanto lo demoralizza. Ma la voce lo fa ha ragione, perchè il nostro protagonista non ricorda nulla di come possa essere arrivato in questa isola, non sa nemmeno il suo nome e se ha una qualche famiglia che lo sta cercando, è come se la sua memoria si fosse completamente azzerata e ora si ritrova in un'isola sperduta, completamente solo e spaventato, a dover sopravvivere a tutti i segreti e i pericoli che questo luogo nasconde: c'è infatti una luce che spesso appare all'improvviso e che sembra in qualche modo indicargli la strada di casa, ma prima di poter tornare il ragazzo sarà costretto ad affrontare tante prove e soprattutto sarà chiamato a fare una scelta estremamente difficile. E' azzeccata l'idea dell'autrice di non rivelare subito il nome del protagonista, non tanto perchè il ragazzo non lo ricorda, quanto perchè è molto più facile per il lettore immedesimarsi in lui e percorrere insieme al ragazzo tutte le difficoltà dell'isola, come il trovare cibo, come il restare lontano da animali pericolosi ma soprattutto restare vivo abbastanza a lungo per tornare a casa.


E' sicuramente l'ambientazione la prima cosa che salta all'occhio di questo romanzo: un'isola sconosciuta che al suo interno racchiude la chiave per la salvezza del ragazzo, ma allo stesso tempo contiene tanti guai e tante trappole pronte a scattare in qualsiasi momento.  L'autrice ci fa immergere in questo luogo attraverso le descrizioni di quello che il protagonista vede, come una spiaggia che lo divide di fatto dalla sua famiglia, come tanti animali che sono le incarnazioni delle paure più grandi del protagonista, come per esempio un lupo che sembra desideroso di attaccarlo. Ma è la consapevolezza di essere soli, di non ricordarsi chi si è davvero e di non sapere se qualcuno tiene abbastanza a noi da venirci a cercare che è la parte più difficile da accettare, perchè senza sapere cosa fare o dove andare, come sopravvivere o come procurarsi cibo, la speranza di poter tornare a casa non può  che vacillare ora dopo ora, anche quando l'isola infatti sembra voler aiutare il ragazzo, in qualche modo lo porta esattamente dove vuole, ossia in luoghi che lo fanno sentire braccato, mai completamente al sicuro. La compagnia del bullo, della voce stessa del ragazzo, è una bellissima metafora del fatto che il nostro peggior nemico siamo noi stessi e che quindi siamo noi in primis a ritenerci inadatti per determinate situazioni, siamo noi a gettare la spugna ancora prima di averci provato e quella voce prepotente sono semplicemente i nostri pensieri detti a voce alta, sono parole che fanno male ma che allo stesso tempo ci spingono a sconfiggere le nostre paure e a provare il nostro valore non agli altri, ma a noi stessi in prima persona. L'isola come setting, un luogo incantevole ma allo stesso tempo pieno di insidie e pericoli, è un'ambientazione perfetta per quello che vuole farci capire l'autrice: non è un caso se il ragazzo si trova in un luogo che non conosce, così come non è un caso il percorso che lo attende, ma è un viaggio che deve affrontare per scoprire chi è davvero e come può finalmente tornare a casa dalla sua famiglia. L'isola è la metafora perfetta del viaggio del protagonista, il quale uscirà da questa esperienza diverso, cambiato, e con lui anche il lettore.


Samantha M. Clark con il suo primo romanzo non può che fare breccia nel cuor del lettore per la storia che ha deciso di raccontare, ma soprattutto per il modo in cui lo fa. Non è semplice avere un protagonista che non sa chi è e che parla da solo con una voce che sente dentro di lui e che chiama il bullo, così come non è semplice portare avanti questo tipo di storia senza lasciarsi sfuggire nulla, perchè il bello sta proprio in questo. La Clark è abilissima nelle descrizioni, tanto è vero che sembra davvero di trovarsi insieme al ragazzo in questa isola pericolosa e sconosciuta, dove scarseggia il cibo ma è popolata da tantissimi animali che l'autrice non manca di farci conoscere non solo tramite le loro descrizioni, ma tramite il rumore che fanno e i suoni che emettono, facendoci vivere una vera e propria esperienza a trecentosessanta gradi, facendoci quindi provare le stesse sensazioni che sente il protagonista: a volte di stupore, altre volte di paura. E' lo stile semplice e diretto dell'autrice tuttavia che permette al lettore di innamorarsi perdutamente di questa storia e di finirla in poche ore: la Clark infatti affronta l'argomento del viaggio e della crescita, di diventare adulto se vogliamo, con estrema semplicità ed è proprio in questo modo che conquista il lettore, perchè senza troppi giri di parole arriva dritto al suo cuore. Può sembrare un controsenso ma sebbene lo stile della Clark sia molto semplice, ho trovato alcune parti davvero molto poetiche e mi sono quindi innamorata del suo modo di raccontare questa storia, di come l'ha strutturata e di come ha deciso di far svolgere al suo protagonista un viaggio che non lo lascia certo indifferente, ma che lo cambia per sempre.
In poche parole Samantha M. Clark mi h semplicemente conquistata con questa storia, l'ho trovata estremamente speciale e mi è rimasta nel cuore, tanto che prevedo di rileggerla molto presto e ovviamente la sto già consigliando a tutte le mie amiche.


Anno dopo anno ho iniziato ad amare sempre più i libri per ragazzi e trovo che questi siano perfetti sia per i giovani lettori che per quelli più grandi, proprio perchè con la loro semplicità riescono ad arrivare in un attimo al nostro cuore, restandoci spesso per sempre. Ne leggo davvero tantissimi e ognuno di loro mi lascia qualcosa di unico e di indelebile, tuttavia c'è quel romanzo che riesce ad avere la meglio sugli altri e che mi sento di consigliare più spesso, per via delle tematiche di cui parla e per il forte impatto che può avere nella vita dei lettori, così come l'insegnamento che si può trarre da questo. Ebbene quest'anno ero ancora indecisa sul titolo in questio da far conoscere in lungo e in largo, ne ho nominati tantissimi alle mie amiche e ne ho parlato tanto sul blog, ma ancora non era arrivato lui e sto parlando proprio di questo romanzo, L'isola dei ricordi perduti. Questa è un'uscita recentissima che sono riuscita a leggere solo in questi giorni, ma non ho resistito dal parlarvene subito perchè tutti devono sapere quale meraviglia è racchiusa dentro questa storia. Dalla trama può sembrare un determinato tipo di racconto, ma una volta intrapreso questo viaggio è davvero difficile fermarsi, si arriva alla fine di questa avventura in un attimo, ma non si termina senza una piccola parte di cuore rubata dalla lettura, perchè non vi nascondo che ho avuto il sentore di dove volesse andare a parare l'autrice, ma non per questo la storia è stata di minor impatto, anzi mi ha investito in pieno, costringendomi a leggere le ultime pagine in lacrime tante erano le sensazioni che stavo provando. Non posso andare troppo nel dettaglio perchè così come il protagonista intraprende un viaggio alla scoperta di se stesso, così fa il lettore insieme a lui e una parola di troppo potrebbe rovinarvi il tutto, ma sappiate solo che questo è uno di quei romanzi da leggere senza fare domande, una di quelle letture che non mi stancherò mai di nominare da qui alla fine di quest'anno e per tanto altro tempo, una storia che ha davvero qualcosa di speciale e che come cambia il protagonista, cambia il lettore stesso, rubandosi per sempre un pezzo del suo cuore.
Leggetelo, leggetelo e leggetelo: non ve ne pentirete.





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