Buon salve bookspediani.
E' giunta l'ora di parlarvi anche di Fashion Victim, un thriller edito da Leone Editore.
Titolo: Fashion Victim
E' giunta l'ora di parlarvi anche di Fashion Victim, un thriller edito da Leone Editore.
Titolo: Fashion Victim
Autore: Amina Akhatar
Editore: Leone Editore
Genere: Thriller
Data di uscita: 20 Giugno 2019Reduce da un passato oscuro e intriso di sangue, Anya St. Clair si crea una nuova identità e si fa assumere come editor da una celebre rivista di moda, La Vie. L’unica ragione di questo passo, a ben vedere, sembra essere l’ossessione per Sarah Taft, la seguitissima influencer che lavora per la stessa rivista. Forse non è un caso se la mente fragile di Anya comincerà presto a vacillare, schiacciata dalle umiliazioni subite in redazione; e così, perso ogni contatto con la realtà, le manie sfoceranno nel delirio assoluto. Tra stagiste vessate, armi improprie, vendette in grande stile e ironica ferocia, Anya metterà in piedi una grande macchina della morte, nel cui vortice cadranno tutti i suoi colleghi.
IL MIO VOTO
Fin dalle prime pagine Amina Akhtar riesce a catturare l'attenzione del lettore, dando vita ad una storia che si focalizza su quanto il mondo della moda può essere malato. Sappiamo fin da subito infatti che la protagonista di questo romanzo, Anya St. Clair, non è una persona completamente stabile, tuttavia quello che è interessante vedere è fino a che punto è disposta ad arrivare per ottenere i suoi scopi. Anya infatti è una ragazza che a conti fatti vuole solo sentirsi parte di qualcosa, vuole sentirsi accettata e per questo si finge una editor per poter essere assunta a La Vie, una rivista di moda in cui lavora la sua ultima ossessione: l'influencer Sarah Taft. A differenza di Anya, Sarah è l'incarnazione perfetta di una persona che lavora nella moda: è magra, sa come vestirsi, appare sempre al meglio e soprattutto incanta tutti con i suoi lunghi capelli biondi e il suo sguardo innocente. L'arrivo di Anya in redazione è un grande imprevisto per Sarah, la quale nota subito tutte le imperfezioni di Anya ossia il suo essere troppo grassa, il suo gusto per la moda e ovviamente la sua goffaggine. E per Anya, che vuole di fatto solo essere sua amica, è un duro colpo vedere che preferisce sempre qualcun altro a lei e la sua mente fragile ha un modo molto strano di processare questi dettagli, dando vita ad un vero e proprio incubo.
Amina Akhtar in questo thriller a mio avviso non si discosta poi troppo dalla realtà, descrivendo quanto le donne possono essere cattive e competitive tra di loro, soprattutto come non esitano a mettere nei guai le altre per i loro scopi. Il mondo della moda è certamente molto più difficile di tanti altri, poichè purtroppo sono le apparenze a contare più di tutto e una donna come Anya, una persona ordinaria di addirittura una taglia 44, non sembra davvero adatta ad un luogo del genere ed è per questo che non riesce ad integrarsi. Il suo bisogno, ossessivo, di piacere a Sarah e di entrare a tutti i costi nelle sue grazie la costringe ad arrivare a copiare il suo modo di vestire per essere accettata, finendo però solo per peggiorare le cose e per essere quindi derisa da tutto il gruppo. Proprio però perchè Anya non è un personaggio ordinario, ma instabile, è imprevedibile: è impossibile capire come prenderà i continui rifiuti delle sue colleghe e cosa avrà in serbo per loro per entrare nelle loro grazie. Quello che appare chiaro è che il lettore deve essere pronto a tutto, aspettarsi di tutto e quindi tremare alla sola idea di incontrare nella propria strada un personaggio del genere.
Se dovessi descrivere in poche parole Fashion Victim direi che è un mix perfetto tra un romanzo ironico e un romanzo dark: ci sono infatti momenti molto spassosi come se ci trovassimo davanti ad una piccola commedia imbastita dai personaggi stessi, mentre in altri momenti non solo temiamo per la vita dei personaggi, ma per la nostra vita stessa, tanto è realistico il romanzo di Amina Akhtar. Lo stile dell'autrice del resto, così semplice e così diretto, è la fine del lettore: non può che continuare la lettura e vedere fin dove Anya sarà disposta ad arrivare per ottenere quello che vuole. Il personaggio di Anya del resto è il vero asso nella manica di questo romanzo, una protagonista bellissima nella sua imperfezione e nel suo modo di ragionare, ben costruita e con tantissime sfumature, che emergono a poco a poco, senza mai svelare troppo di lei, ma al tempo stesso senza mai nascondere la sua ambiguità e la sua sete di accettazione. Anya infatti dimostra in modo bizzarro la sua voglia di far parte di un gruppo, di sentirsi integrata, tuttavia in questo non appare molto diversa da noi, perchè tutti vorremmo essere considerate dal nostro capo e soprattutto avere delle colleghe da poter chiamare amiche.
L'autrice inoltre sottolinea anche un argomento preoccupante nel mondo del lavoro ossia la non curanza dei sentimenti degli altri, il parlare senza filtri senza preoccuparsi di come l'altra persona possa recepire il messaggio e soprattutto la prepotenza nel dire ad una persona come si può vestire o cosa deve mangiare, perchè ritenuta troppo grassa. Il mondo della monda è certamente più suscettibile sulle apparenze, tuttavia sarebbe meglio per tutti preoccuparsi di chi è davvero una persona e che segreti nasconde, piuttosto che come si veste o che taglia indossa. Questa è una bellissima critica indiretta da parte dell'autrice, che ci fa capire che di fatto davanti alla morte non si salva chi è più bella o più magra, perchè ai suoi occhi siamo tutte uguali. Fashion Victim è quindi una storia che non si allontana troppo dal nostro mondo, anzi onestamente non mi stupirebbe sentire qualcosa di simile al telegiornale, perchè va ad esplorare tematiche attuali come l'importanza di come si appare, la voglia di integrarsi e di avere qualcuno da chiamare amico e soprattutto le conseguenze che un rifiuto può avere su una persona instabile.
Fashion Victim si è rivelata una lettura ammaliante, capace di intrattenere il lettore fin dalle prime pagine non perchè alla disperata ricerca del colpevole, ma perchè così tremendamente interessato a questo colpevole e a scoprire fino a che punto si è disposti a spingersi per la propria ossessione, per avere qualcuno che non ti tratta come una nullità ma come una vera e propria amica.
Il percorso di Anya in questa storia è un vero e proprio giro sulle montagne russe, dove è imprevedibile capire come ragiona e soprattutto cosa è determinata a fare per ottenere i suoi scopi e questo la rende una vera villain, ma al tempo stesso uno dei personaggi più interessanti degli ultimi tempi, una donna che in questo mondo è determinata non solo a trovare il suo posto, ma a crearselo da sola qualora venisse ostacolata. Amina Akhar al suo esordio narrativo prova quindi di sapere il fatto suo, riuscendo a creare una storia che mette i brividi per quanto credibile e realistica, una storia che non ha solo Anya come protagonista ma tutta la società, resta a voi però capire se anche gli altri avrebbero agito come Anya, oppure no...
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