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Siete pronti a conoscere "La felicità è un tè con te" di Mamen Sánchez?
Siete pronti a conoscere "La felicità è un tè con te" di Mamen Sánchez?
Titolo: La felicità è un tè con te
Autore: Mamen Sánchez
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Fiction
Data di uscita: 2 Luglio 2019
Il giovane Atticus Craftsman, rampollo di una delle più importanti famiglie dell’industria editoriale inglese, è sparito. Suo padre lo aveva inviato in Spagna per rimediare alle perdite rovinose che la rivista Librarte stava causando al gruppo. Ma, a pochi giorni dal suo arrivo a Madrid, armato dell’inseparabile bollitore elettrico e ingenti quantità di tè, rigorosamente Earl Grey, di Atticus si è persa ogni traccia. Le ultime ad averlo visto in carne e ossa sono proprio le cinque donne impiegate nella rivista: la saggia e solitaria Berta, la dolce Gaby, la malinconica Asunción, l’irrequieta María e la bella Soleá.
Su di loro comincia a indagare l’impacciato ispettore Manchego, che si trova costretto a fare i conti con cinque sospettate così diverse tra loro, ma disposte a far qualsiasi cosa pur di salvare il proprio posto di lavoro.
Il destino della rivista Librarte e delle sue cinque impiegate sarà quindi legato a doppio filo con quello del giovane Atticus e li porterà dalle vie di Madrid all’Andalusia.
Mamen Sánchez esordisce in libreria con un romanzo davvero interessante e particolare, che si svolge su due piani temporali diversi e che si dirama in più narrazioni, alcune più intriganti di altre, soprattutto quella che riguarda la scomparsa di uno dei protagonisti principali.
Ma andiamo con ordine: Atticus è un ragazzo che ha avuto una strada particolare fin dall'adolescenza. Egli infatti è figlio di un importante uomo inglese ed è quindi destinato a grandi cose a priori, eppure solo con il tempo ha trovato la sua vera passione: la letteratura. E proprio per questo il padre decide di mandarlo in Spagna, a salvare una delle loro riviste Librarte, e Atticus obbedisce al padre, andando a conoscere le cinque donne che portano avanti così faticosamente la rivista: Berta, Gaby, Asunción, María e Soleá. Ma sembra che siano solo queste donne ad assistere all'arrivo di Atticus, poichè poco dopo l'uomo scompare e il padre, abituato al suo modo di non farsi sentire, inizialmente non si preoccupa, ma quando capisce che la situazione è molto più seria del previsto, non può che contattare l'ispettore Manchego, un uomo dai modi tutti bizzarri per investigare, che si ritrova per le mani un caso molto più importante e strano di quello che credeva e le cui uniche sospettate, ma allo stesso tempo testimoni, sono cinque donne ben determinate a salvare il loro lavoro.
Il romanzo è prettamente una storia corale poichè i protagonisti su cui si focalizza la storia sono tantissimi e ogni personaggio viene ben caratterizzato dall'autrice, anche se la sua narrazione in terza persona non permette di entrare completamente nella storia e a mio avviso, almeno all'inizio, è difficile comprendere la divisione tra capitoli del passato e capitoli del presente e questo può risultare un poco confusionario. Fortunatamente con l'avanzare del romanzo, l'autrice riesce a riprendersi, trovando il suo ritmo e il suo stile molto semplice e piuttosto scorrevole, caratterizzato da capitoli molto brevi, che permettono di leggere il romanzo senza troppi intoppi, una volta superate le prime cinquanta pagine. Il tono dell'autrice è molto leggero, sebbene si parli di fatti anche piuttosto gravi, come appunto la scomparsa di una persona e la determinazione a tenersi ben stretto il proprio lavoro, tuttavia riesce a non far pesare tutto questo al lettore, facendo si capire l'importanza di quello che racconta, ma in modo molto leggero e frizzante. Come del resto lo sono i personaggi stessi: essi infatti sono protagonisti decisamente particolari, fuori dagli schemi, e abbiamo la possibilità di entrare nelle loro vite e di conoscerli meglio, in particolare per quel che riguarda le cinque donne della rivista, Atticus e la sua famiglia e lo strano ispettore Manchego.
Atticus è forse la figura che incuriosisce di più ed è proprio la sua scomparsa a fare da perno centrale a questa storia.
Egli è un ragazzo di una importante famiglia inglese che si occupa di editoria e di conseguenza è anche la sua strada, anche se l'ha trovata più tardi del previsto, ora è completamente innamorato della letteratura. Ma è anche tremendamente inglese, non può stare senza il suo tè e questo è un grandissimo problema quando gli viene comunicato che dovrà partire per la Spagna. Atticus ammetto mi ha fatto provare tenerezza per lui, perchè sembra ancora una persona che non ha trovato la sua strada, ma che gli viene solo imposta, e per questo mi sono ritrovata molto in lui. L'ispettore Manchego è il personaggio più divertente, colui che non ha mai avuto un caso serio per le mani e che improvvisamente si ritrova ad avere a che fare con qualcosa di importante e non sa dove sbattere la testa a riguardo. Colui che prova ad essere colto e parlare inglese per rassicurare il padre di Atticus, ma che finisce solo per essere incomprensibile. E poi ci sono le cinque donne della rivista Librarte, quelle donne che hanno una loro vita privata al di fuori del lavoro e che sono una più interessante dell'altra, alle prese con continui drammi e con continui pensieri su come tenersi il lavoro e sarà proprio Berta, quella che tutte prendono come esempio, a portare avanti un piano rischioso per poterlo fare.
La felicità è un tè con te è una storia davvero bizzarra quanto interessante, che mischia due culture completamente diverse ossia quella inglese e quella spagnola e che permette al lettore di viaggiare insieme ad Atticus attraverso le pagine della storia per la Spagna e non può che notare le grandi differenze in cui Atticus incappa durante il suo viaggio. La sua scomparsa è, a mio avviso, la parte che più mi ha tenuto con il fiato sospeso, ma l'autrice oltre ad una piccola vena mystery ha scelto anche di parlare di cosa significa tenersi stretto il lavoro, di quante problematiche si possono avere nella vita privata e soprattutto quanto è difficile unirla al lavoro, specie se si ha una famiglia e nessuno a cui lasciarla, ma si parla anche di amore e comprendiamo quel sentimento che nasce spontaneo e di cui non si può più fare a meno, ma lo stesso sentimento può anche ferire, quando si parla di un amore che non è più come una volta e che quindi si cerca altrove.
L'esordio di Mamen Sánchez è decisamente particolare, a mio avviso l'autrice ha ancora tanto da imparare, ma è ad un ottimo punto e questa storia merita la sua occasione, soprattutto per i suoi personaggi, che ormai sembrano essere diventati di famiglia e lasciarli andare, alla fine, mette non poca tristezza.
Su di loro comincia a indagare l’impacciato ispettore Manchego, che si trova costretto a fare i conti con cinque sospettate così diverse tra loro, ma disposte a far qualsiasi cosa pur di salvare il proprio posto di lavoro.
Il destino della rivista Librarte e delle sue cinque impiegate sarà quindi legato a doppio filo con quello del giovane Atticus e li porterà dalle vie di Madrid all’Andalusia.
IL MIO VOTO
Mamen Sánchez esordisce in libreria con un romanzo davvero interessante e particolare, che si svolge su due piani temporali diversi e che si dirama in più narrazioni, alcune più intriganti di altre, soprattutto quella che riguarda la scomparsa di uno dei protagonisti principali.
Ma andiamo con ordine: Atticus è un ragazzo che ha avuto una strada particolare fin dall'adolescenza. Egli infatti è figlio di un importante uomo inglese ed è quindi destinato a grandi cose a priori, eppure solo con il tempo ha trovato la sua vera passione: la letteratura. E proprio per questo il padre decide di mandarlo in Spagna, a salvare una delle loro riviste Librarte, e Atticus obbedisce al padre, andando a conoscere le cinque donne che portano avanti così faticosamente la rivista: Berta, Gaby, Asunción, María e Soleá. Ma sembra che siano solo queste donne ad assistere all'arrivo di Atticus, poichè poco dopo l'uomo scompare e il padre, abituato al suo modo di non farsi sentire, inizialmente non si preoccupa, ma quando capisce che la situazione è molto più seria del previsto, non può che contattare l'ispettore Manchego, un uomo dai modi tutti bizzarri per investigare, che si ritrova per le mani un caso molto più importante e strano di quello che credeva e le cui uniche sospettate, ma allo stesso tempo testimoni, sono cinque donne ben determinate a salvare il loro lavoro.
Il romanzo è prettamente una storia corale poichè i protagonisti su cui si focalizza la storia sono tantissimi e ogni personaggio viene ben caratterizzato dall'autrice, anche se la sua narrazione in terza persona non permette di entrare completamente nella storia e a mio avviso, almeno all'inizio, è difficile comprendere la divisione tra capitoli del passato e capitoli del presente e questo può risultare un poco confusionario. Fortunatamente con l'avanzare del romanzo, l'autrice riesce a riprendersi, trovando il suo ritmo e il suo stile molto semplice e piuttosto scorrevole, caratterizzato da capitoli molto brevi, che permettono di leggere il romanzo senza troppi intoppi, una volta superate le prime cinquanta pagine. Il tono dell'autrice è molto leggero, sebbene si parli di fatti anche piuttosto gravi, come appunto la scomparsa di una persona e la determinazione a tenersi ben stretto il proprio lavoro, tuttavia riesce a non far pesare tutto questo al lettore, facendo si capire l'importanza di quello che racconta, ma in modo molto leggero e frizzante. Come del resto lo sono i personaggi stessi: essi infatti sono protagonisti decisamente particolari, fuori dagli schemi, e abbiamo la possibilità di entrare nelle loro vite e di conoscerli meglio, in particolare per quel che riguarda le cinque donne della rivista, Atticus e la sua famiglia e lo strano ispettore Manchego.
Atticus è forse la figura che incuriosisce di più ed è proprio la sua scomparsa a fare da perno centrale a questa storia.
Egli è un ragazzo di una importante famiglia inglese che si occupa di editoria e di conseguenza è anche la sua strada, anche se l'ha trovata più tardi del previsto, ora è completamente innamorato della letteratura. Ma è anche tremendamente inglese, non può stare senza il suo tè e questo è un grandissimo problema quando gli viene comunicato che dovrà partire per la Spagna. Atticus ammetto mi ha fatto provare tenerezza per lui, perchè sembra ancora una persona che non ha trovato la sua strada, ma che gli viene solo imposta, e per questo mi sono ritrovata molto in lui. L'ispettore Manchego è il personaggio più divertente, colui che non ha mai avuto un caso serio per le mani e che improvvisamente si ritrova ad avere a che fare con qualcosa di importante e non sa dove sbattere la testa a riguardo. Colui che prova ad essere colto e parlare inglese per rassicurare il padre di Atticus, ma che finisce solo per essere incomprensibile. E poi ci sono le cinque donne della rivista Librarte, quelle donne che hanno una loro vita privata al di fuori del lavoro e che sono una più interessante dell'altra, alle prese con continui drammi e con continui pensieri su come tenersi il lavoro e sarà proprio Berta, quella che tutte prendono come esempio, a portare avanti un piano rischioso per poterlo fare.
La felicità è un tè con te è una storia davvero bizzarra quanto interessante, che mischia due culture completamente diverse ossia quella inglese e quella spagnola e che permette al lettore di viaggiare insieme ad Atticus attraverso le pagine della storia per la Spagna e non può che notare le grandi differenze in cui Atticus incappa durante il suo viaggio. La sua scomparsa è, a mio avviso, la parte che più mi ha tenuto con il fiato sospeso, ma l'autrice oltre ad una piccola vena mystery ha scelto anche di parlare di cosa significa tenersi stretto il lavoro, di quante problematiche si possono avere nella vita privata e soprattutto quanto è difficile unirla al lavoro, specie se si ha una famiglia e nessuno a cui lasciarla, ma si parla anche di amore e comprendiamo quel sentimento che nasce spontaneo e di cui non si può più fare a meno, ma lo stesso sentimento può anche ferire, quando si parla di un amore che non è più come una volta e che quindi si cerca altrove.
L'esordio di Mamen Sánchez è decisamente particolare, a mio avviso l'autrice ha ancora tanto da imparare, ma è ad un ottimo punto e questa storia merita la sua occasione, soprattutto per i suoi personaggi, che ormai sembrano essere diventati di famiglia e lasciarli andare, alla fine, mette non poca tristezza.
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