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venerdì 7 febbraio 2020

Review "Sylvia Penton esce dal letargo" di Jane O'Connor

Buon salve bookspediani.
Siete pronti a conoscere "Sylvia Penton esce dal letargo" di Jane O'Connor?



Titolo: Sylvia Penton esce dal letargo
AutoreJane O'Connor
Editore: Corbaccio
Genere: Fiction
Data di uscita: 9 Gennaio 2020




Sylvia Penton custodisce gelosamente un segreto, che l'ha portata a vivere in una sorta di ibernazione per anni. Non c'è da meravigliarsi che appaia un po' spigolosa... Vive da sola in un appartamento londinese e dedica tutta se stessa al suo lavoro in università dove è segretaria personale di un professore. Durante i weekend fa la volontaria presso un centro di recupero per ricci, perché così ha qualcosa di cui parlare il lunedì con i colleghi e perché così la gente pensa che sia più simpatica di quanto non è nella realtà. Il suo chiodo fisso è il professore con cui lavora, di cui è perdutamente innamorata: certa che lui stia solo aspettando il momento giusto per porre fine a un matrimonio in crisi irreversibile, Sylvia nel frattempo fa scorta di ogni scampolo di affetto che il professore le elargisce e ostacola abilmente chiunque possa intralciare il suo grande progetto d'amore. Ma quando una brillante, nonché appariscente, dottoranda cattura lo sguardo del professore, il sogno coltivato e coccolato per anni da Sylvia rischia di finire in mille pezzi, spingendola a prendere misure drastiche e per certi versi disperate. È come se Sylvia si fosse ridestata all'improvviso da un sonno in cui si cullava da un tempo infinito: il risveglio è brusco, certo, ma adesso che lei è perfettamente sveglia, le cose dovranno per forza cambiare...

IL MIO VOTO




Sylvia Penton è una donna di cinquantadue anni che lavora come segretaria personale di un professore per cui ha una grande cotta e anzi, molto spesso finge che abbiano una storia insieme, per quanto è ossessionata dall'uomo. Oltre al suo lavoro e a Prof non ha altre persone, si è innalzata un muro attorno e non permette alla sua famiglia di essere presente per lei, così come agli amici e infatti si limita solo a passare le sua serata da sola nel suo appartamento di Londra oppure in compagnia di chi può comprenderla: i ricci. Sylvia infatti da una mano ad un rifugio per ricci nel weekend in modo tale da poter risultare più interessante e simpatica, cosa che di fatto non è, anzi è spesso manipolatrice, antipatica, un po' infantile e anche troppo diretta, per alcune cose. Sylvia dunque è come se fosse in letargo, profondamente addormentata e cullata da quello che crede sia il suo mondo ma che in realtà sono solo fantasie e prima o poi qualcosa verrà a scuoterla.
Purtroppo il momento del risveglio arriva prima del previsto e Sylvia è costretta ad affrontare la dura verità, non solo quella del presente, ma quella del passato che l'ha spinta a chiudersi proprio come un riccio e a sfoderare gli aculei per proteggersi. Inizia così la rinascita di Sylvia, che non significa un cambiamento drastico della donna, ma solo un rimettere insieme i pezzi e riuscire a vivere, di nuovo, senza nascondersi.



Sylvia Penton è un personaggio affascinante, una di quelle donne che a pelle stanno antipatiche e che quindi non si vogliono ascoltare volentieri. Eppure con lei questo non accade perchè più la sua storia va avanti, più la si vuole conoscere, la si vuole vedere uscire dal suo guscio e scoprire chi è davvero. L'immagine che abbiamo a prima vista di lei è di una donna sola, convinta di avere una vera e propria relazione con Prof, il professore per cui fa da segretaria e con cui spesso esce a pranzo per stare in compagnia. Nella sua mente sono perfetti insieme, sebbene lui sia sposato, ma a lei piace immaginare la loro vita insieme, tanto da gioire quando scopre che sua moglie vuole lasciarlo e così avere finalmente lei campo libero. Alla sua mente macchinosa e ai suoi comportamenti quasi da bambina, portati all'esagerazione quando il Prof dedica molte delle sue attenzioni ad una nuova studentessa, cozza la sua scelta di andare a rifugiarsi in un posto dove aiuta degli animali e più precisamente dei ricci, una perfetta analogia con lei stessa, che all'apparenza sembra pericolosa e pungente, ma alla fine ha un cuore davvero incredibile. E' proprio questo che si va a scoprire leggendo, il perchè lei si comporti così e soprattutto si scopre, o meglio riscopre, insieme alla stessa protagonista, lei come persona. Sylvia è un personaggi che si impara ad amare, un personaggio che si vorrebbe abbracciare ma non si può perchè come un riccio sfodera i suoi aculei e quindi rende impossibile avvicinarsi a lei, ma quando inizia a farlo, non si può che volerla tenere stretta a sè. Sylvia è un personaggio ben diverso dai soliti, totalmente imperfetto, ma in grado di farsi apprezzare proprio per questo.


In questa lettura l'autrice esplora l'animo umano in tutte le sue sfaccettature e allo stesso tempo unisce questo elemento ad un pizzico di mistero perchè Sylvia di fatto non è nata così, ha un motivo particolare per esserlo e dunque il lettore vuole assolutamente andare avanti con la lettura per scoprire il perchè del suo comportamento. Ho apprezzato davvero da morire l'analogia del riccio con Sylvia, un animale che appare tenero e docile ma che può ferire per proteggersi e per non venire a sua volta ferito. Fa quasi sorridere il fatto che la donna si prenda cura proprio di questi animali, che tra l'altro sono spesso ignorati da molti e l'autrice lo fa presente nelle note, perchè alla fine si vede un po' come loro, costretta a ferire per non esserlo in primis, costretta a proteggersi dagli altri.
L'intero romanzo si basa su Sylvia e la sua evoluzione: non aspettatevi grossi momenti di azione, ci troviamo davanti ad una totale immersione nella vita di questa donna particolare, che di fatto deve trovare la sua strada, anzi deve riscoprire se stessa perchè solo così potrà nuovamente aprirsi alla vita e agli altri. Sebbene quindi ci troviamo davanti ad una lettura profondamente emotiva e carica di sentimenti, non mancano certo situazioni divertenti che smorzano l'atmosfera e la rendono meno pesante, anche se di fatto non lo è, è solo una lettura che dà tanto ma in cambio chiede tantissimo al lettore.


Sylvia Penton esce dal letargo è una lettura che mi aspettavo sarebbe stata bella e interessante, all'altezza di altri personaggi che a prima vista risultano freddi e antipatici come la sua protagonista, ma alla fine l'autrice è riuscita a sorprendermi, creando una storia completamente diversa da ciò che immaginavo e facendomela preferire alle altre che avevo già letto sulla stessa tematica. I punti di forza di questa vittoria schiacciante sulle altre letture, almeno per me, si devono in particolare allo stile dell'autrice: Jane O'Connor infatti ha una penna molto fluida, riesce ad essere a tratti ironica e divertente e in altri momenti molto più profonda, riuscendo a creare un mix perfetto per il lettore, che non si annoia mai durante la lettura e soprattutto non riesce a fermarsi prima della fine.
Un altro grosso merito tuttavia si deve alla creazione di Sylvia, un personaggio che non finirò mai di portare nel cuore perchè unico, decisamente raro e l'evoluzione che subisce non è certamente da tutti, è un ottimo esempio per gli altri, per far capire che è giusto a volte essere un riccio e quindi difendersi dagli altri con i propri aculei, ma è anche giusto mostrarsi vulnerabili e permettere agli altri di avvicinarsi, non solo per quanto riguarda l'amore che ci può dare una persona di sesso opposto, ma basta solo anche permettere agli amici e alla famiglia di esserci vicino.
E per finire non si può non fare una piccola menzione ai ricci, animali teneri da vedere ma anche bisognosi di tanto aiuto, così come lo è Sylvia stessa. Jane O'Connor con questo romanzo mi ha semplicemente conquistato e, se avete voglia di scoprire un personaggio interessante che può risultare odioso ma, solo all'apparenza, allora fa per voi!



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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.



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