mercoledì 17 giugno 2020

Recensione "Le imperfette" di Federica De Paolis

Bookspediani, finalmente vi parlo di "Le imperfette" di Federica De Paolis 


Titolo: Le imperfette
Autore: Federica De Paolis 
Editore: Dea Planeta
Genere: Fiction
Data di uscita: 9 Giugno 2020



Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant’Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos’è che non funziona? I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l’altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l’apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce.

IL MIO VOTO



Anna è la protagonista di questa storia, una donna con due bambino e un marito, che tuttavia si sta allontanando sempre di più da lei. Anna stessa ormai è distante, sa che le cose sono cambiate e non trova il modo di aggiustarle. La situazione è così dal parto della sua secondogenita, dalla quale non si è ancora ripresa perchè non si vede più quella di prima: ha qualche chilo di troppo, non presta troppa attenzione al suo aspetto perchè sempre occupata a stare dietro ai figli. Di fatto però ha una bella vita, ha tanto che da per scontato, ma non ha quello che vuole di più: essere considerata, venire ancora vista da qualcuno. Ecco perchè intraprende una relazione con Javier, il padre di una bambina che frequenta la stessa scuola del piccolo Gabriele. Grazie a questo rapporto Anna praticamente rinasce: si sente più sicura di sè, più consapevole del suo corpo e questo la spinge anche a perdere quei famosi chili di troppo, ma soprattutto a cambiare completamente atteggiamento verso il marito. Non lo aspetta più sveglia al rientro, non si interessa più alla sua vita e molto presto quel piccolo spazio che li separava diventa un vuoto troppo difficile da riempire, un vuoto che si allarga sempre di più e che divora tutto, cambiando ogni cosa.
Anna a mio avviso è una protagonista molto realistica, è facile rispecchiarsi in lei perchè non è perfetta, commette spesso errori e non se ne cura, li fa diventare i suoi punti di forza e questo non è assolutamente da poco. Anna è un personaggio per cui si prova subito empatia, non la si giudica nemmeno per un attimo, si è sempre dalla sua parte, anche quando commette errori, perchè lo fa per amore, a volte senza pensare, ma pagando le conseguenze.


Ma insieme ad Anna ci sono tanti altri personaggi in questa storia che, come lei, sono imperfetti. Il primo è Guido, suo marito, un uomo che è totalmente focalizzato sul lavoro e sul rendere la sua vita e quella dei suoi figli perfetta, non rendendosi conto di essere quindi assente, di non essere presente per loro e di non provare più le stesse cose per la moglie, proprio perchè ha meno tempo di vederla e di passare del tempo insieme a lei. Guido è un personaggio che mi è subito stato antipatico perchè si capiva essere una persona che pensava più al suo tornaconto che a quello degli altri, sempre pronto a difendersi e vedere le imperfezioni degli altri, non solo in ambito lavorativo, senza però farsi un esame di coscienza e capire che anche lui non si può definire una persona giusta o perfetta.
Anche la presenza del padre di Anna, Attilio, è molto forte e molto di impatto nella vita della figlia: l'uomo ha praticamente dato le redini del suo studio a Guido, e questo lo fa sentire in dovere di giudicare ogni cosa, fermo restando che nemmeno lui è un esempio perfetto di virtù e che, come tanti altri, ha scheletri nell'armardio che nessuno vorrebbe mai apprendere, specie una figlia sul padre.
Tra tutti la figura dell'amante, quella di fatto più in fallo, è quella che vanta di essere più perfetta: Javier infatti non nasconde di essere una persona che vuole solo divertirsi e non vuole lasciare la sua famiglia, vuole solo evadere dalla sua vita e stare con Anna è il modo perfetto per lui. 


Il romanzo di Federica De Paolis parla di imperfezioni, in tutti i sensi. Non è un caso se Guido, il marito di Anna, e prima Attilio, il padre della ragazza, sono due uomini che si occupano di chirurgia plastica, quella a cui si ricorre per togliersi quelle imperfezioni sul corpo che pesano troppo.
Ma essere imperfetti non si riferisce solo ad avere qualche chilo di più o a non apparire al meglio, significa anche comportarsi in maniera sbagliata, compiere azioni che non si dovrebbero e che ovviamente hanno delle conseguenze, anche se giudicare qualcosa di perfetto o imperfetto non è assoluto, dipende dalla discrezione e dal giudizio di ogni persona e questo permette di avere una linea molto sottile di divisione. Anna per alcuni comportamenti può certamente essere definita imperfetta, ma per altri invece è impossibile giudicarla perchè anche il contesto è molto importante: abbiamo infatti una madre che si sente abbandonata, una madre che commette errori e che deve ritrovare la sua strada e nel farlo compie scelte discutibili, ma nessuno può dirle di essere imperfetta o meno, è semplicemente quello che lei fa per sentirsi meglio.
Ma come Anna, tutti gli altri personaggi che compaiono nel romanzo non sono perfetti, anzi sono ben lontani dall'esserlo e questo ci fa capire che di fatto un po' tutti siamo imperfetti e questo non è un male, è semplicemente la definizione di essere umano: si sbaglia, ma si cerca anche di rimediare come si può, anche se a volte quegli errori costano caro e rimangiarseli è impossibile.


Federica De Paolis  scrive un romanzo estremamente realistico, un romanzo che colpisce in pieno e che una volta iniziato è impossibile smettere di leggerlo. Io avevo letto qualche pagina per prepararmi all'incontro con l'autrice e già fermarsi era stato difficile, ma l'altra sera che l'ho ripreso in mano non ho resistito a finirlo subito.
Lo stile con cui l'autrice ci racconta questa storia è semplice, diretto ed estremamente fluido, è una lettura che cattura fin dalle prime pagine e che mette curiosità, spinge ad andare avanti e in alcuni momenti si presenta davvero imprevedibile. L'autrice infatti soprattutto nelle ultime pagine usa un pizzico di suspense, la storia subisce una netta excalation che non permette al lettore di fare altro se non continuare a leggerlo. Le imperfette racconta una storia vera, realistica e come tale ammetto di aver apprezzato praticamente tutto, in particolare in finale perchè l'ho trovato coerente con la storia, senza essere messo a caso ma ben pensato. Federica De Paolis ha creato una storia che ha davvero meritato di vincere un premio e onestamente è una storia che consiglio davvero a tutti.





si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.



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