venerdì 25 settembre 2020

Recensione "Il lato oscuro della mente" di Caterina Sbrana

Buon salve bookspediani!
Oggi vi parlo di "Il lato oscuro della mente" di Caterina Sbrana!



Titolo: Il lato oscuro della mente
Autore: Caterina Sbrana
Editore: Leone Editore
Genere: Distopico
Data di uscita: 27 Agosto 2020


Il 2076 è passato da circa una generazione. Quando l'uomo consuma più risorse di quante la Terra gliene possa fornire, arriva il partito dell'Enerx con promesse accattivanti e salvifiche per emissioni e ambiente. In una notte cementa e recinta una zona vastissima, trasforma le costruzioni in casermoni dormitori a più piani; organizza un sistema di bracci automatici per la distribuzione di cibo; installa telecamere ovunque per tenere tutto sotto controllo; impone mantelli, cappucci e silenzio assoluto a tutti gli abitanti. Da allora impera incontrastato. La Mente è la sede centrale, posta su un colle che copre il sole. Lei è uno dei tanti Cappucci. Lui è un'idea che si allena per distruggere la Mente in nome della Libertà e, nel frattempo, girovaga in quel mondo uccidendo i Cappucci troppo pericolosi e cercando senza sosta qualcuno come lui. Quando, dopo essersi incontrati casualmente un paio di volte lui le risparmia la vita, lei decide di seguirlo. Prova a parlargli stupendosi di avere ancora una voce e poco alla volta riesce a far breccia nell'armatura di gelo in cui lui si è rinchiuso. Lui la ospita nel suo rifugio, le racconta della sua collezione di oggetti dal passato e le regala un orologio da legare al collo. Lei, affascinata dalle sue storie, decide di chiamarlo J. Si innamorano, ma J sceglie di arrampicarsi comunque al colle della Mente per combatterla a costo della vita, e liberare i Cappucci dall'Enerx ma una volta lì si trova davanti qualcosa del tutto inaspettato.


IL MIO VOTO 




I protagonisti di questo romanzo sono due persone: una lei e un lui, non ci è dato sapere il nome di queste due figure, ma sappiamo che sono personaggi con idee opposte tra loro. Lei è uno dei tanti Cappucci, una ragazza che ha accettato la presenza dell'Enerx senza troppi problemi, anche se questo la costringe a non parlare, a nascondere il suo volto e a seguire le loro regole. Non è quindi un caso che sia semplicemente una Lei, è una tra le tante, una  che segue la massa e non si pone domande. Lui invece simboleggia l'idea di ribellione, quello che non ha accettato la presenza dell'Enerx e che è determinato a constrastarla, lui che non ha paura di mostrare il suo volto o di parlare, lui che salva la vita a lei, che per la ragazza diventa J, una semplice lettera eppure un significato incredibile perchè simboleggia l'eccezione, colui che non si è piegato e che continua a lottare per una libertà a cui gli altri hanno rinunciato. Lei e Lui quindi dovrebbero essere nemici, eppure più tempo passano insieme e più si avvicinano, Lei riscoprendo la sua voce, il suo stesso volto, mentre Lui che cerca di non vederla più come un nemico, ma come una persona che di fatto non sa davvero quello che sta accadendo. Due personaggi quindi davvero unici, quasi impossibili da immaginare ma allo stesso tempo tangibili perchè potremmo essere noi, potrebbe essere la nostra lotta alla ribellione e questo non fa che rendere non solo incredibile il romanzo, ma estremamente originale, tanto da sentirci una parte fondamentale della storia e quindi di trarne un grandissimo insegnamento.


La particolarità di questo romanzo sta nell'ambientazione e ovviamente nei temi che tratta. Ci troviamo infatti nel 2076 e la Terra non è più in grado di provvedere a tutto ciò che l'uomo consuma, per questo arriva Enerx, un partito che sembra promettere la salvezza perchè organizza la distribuzione del cibo per tutti quanti, crea dormitori per tutti, insomma sembra un vero e proprio miracolo, tranne per il fatto che installa telecamere ovunque, in modo da tenere tutto sotto stretta osservazione e impone ai suoi abitanti determinate regole, tra cui il silenzio (quindi nessuno può più parlare) e ovviamente occorre indossare Cappucci, in modo tale che si resti nascosto, nessuno può più vedere il proprio volto e il mondo esterno viene visto di fatto tramite un velo, per cui è un'immagine completamente distorta. Infatti è questo su cui poggia il romanzo ossia una visione distorta del mondo. Quello che può apparire come una salvezza in realtà è una prigione che limita le libertà delle persone e, se da una parte c'è chi ha accettato senza troppe domande questa situazione, dall'altra c'è chi lotta per riconquistare la libertà di un tempo. Questa contrapposizione è estremamente importante perchè i due protagonisti appartengono ad ideologie diverse, eppure riescono in qualche modo a creare un punto di contatto, facendoci capire che forse il futuro che ci aspetta non è perfettamente roseo, eppure c'è ancora una speranza, una possibilità per cambiare le cose se c'è sempre qualcuno disposto a rischiare il tutto per farci aprire gli occhi. L'autrice quindi non crea un semplice romanzo distopico al cui interno troviamo anche una storia d'amore e una lotta per capire cosa è giusto o sbagliato, ma un romanzo estremamente potente e riflessivo che non può che restare dentro la mente del lettore per molto tempo.


Mi sono sentita subito attratta da questa storia, scritto tra l'altro da un'autrice che proviene dalla mia stessa città, e devo dire che mi ha completamente spiazzata perchè non pensavo di ritrovarmi davanti ad una narrazione così poetica e soprattutto potente, davanti ad una storia estremamente significativa che è composta solo da quasi duecento cinquanta pagine ma che offre l'occasione di riflettere su quanto appena letto. Proprio come dice l'autrice ci troviamo in un mondo distopico, eppure la distopia non significa necessariamente fantasia e infatti dei tanti distopici che leggo ammetto che solo pochissimi si allontanano totalmente dalla realtà, per tanti altri è invece assolutamente credibile che il nostro mondo, o meglio il nostro futuro, possa andare proprio in quella direzione e penso che questo renda ancora più bella la lettura, ma allo stesso tempo mette i brividi immaginare che proprio uno scenario in cui tutto è controllato, in cui la libertà è praticamente pari a zero, è effettivamente possibile, con il tempo. Caterina Sbrana è un'autrice davvero giovanissima eppure la sua prosa è qualcosa di unico ed incredibile, sebbene sia il suo secondo romanzo sembra una scrittrice già formata e soprattutto ha uno stile che a mio avviso lascia il segno, poetico e quasi musicale, difficile da trovare in tanti altri testi e quello che rende ancora più speciale questa lettura. Spesso mi allontano dagli autori italiani, ma ci sono eccezioni quando incappo in una trama che mi convince e Il lato oscuro della mente non solo è stato all'altezza di ciò che prometteva, è andato anche oltre, consegnando una storia davvero unica e peculiare, simbolo del fatto che anche tra i nostri autori è possibile trovare qualcosa di straordinario e quindi non posso che consigliarvi di dargli una possibilità perchè è talmente singolare questa opera che merita tutta l'attenzione possibile.








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