martedì 17 novembre 2020

Review "Gideon la nona" di Tamsyn Muir

 Bookspediani oggi vi parlo di Gideon la nona di Tamsyn Muir!


Titolo: 
Gideon la nona
Autore Tamsyn Muir
Editore: Mondadori
Genere: Sci - Fi/Fantasy/ Mystery
Data di uscita: 17 Novembre 2020



Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.

IL MIO VOTO




Gideon e Harrow sono le due protagoniste principali di questa storia, due personaggi completamente diversi eppure in qualche modo legate l'una all'altra. Entrambe appartengono alla Nona Casa eppure la differenza che subito possiamo notare è che Gideon è una serva, non conosce i suoi genitori e di fatto è a servizio della casa stessa, anche se sono innumerevoli le occasioni in cui tenta di scappare e di conquistarsi quindi la libertà, mentre invece Harrow è l'erede della Nona Casa, una ragazza che usa la necromanzia come le è sempre stato insegnato e che si sente quasi superiore a tutti, una ragazza dotata di una grande intelligenza e strategia che non mostra i suoi veri sentimenti agli altri ma usa spesso Gideon come valvola di sfogo. Tra le due infatti non scorre esattamente buon sangue, inutile dire che Gideon vorrebbe allontanarsi in fretta da Harrow e non perde occasione per darle frecciatine o semplicemente per essere irriverente e irrispettosa nei suoi confronti, un po' la caratteristica di questo personaggio abbastanza scurrile ma che entra subito nel cuore del lettore. E' proprio per il loro strano rapporto e per la possibilità di essere libera che Gideon accetta di diventare la Paladina di Harrow per partecipare ad un torneo indetto dall'Imperatore stesso, che chiama tutte le nove case a partecipare e soprattutto a battersi in uno scontro dove invidia, segreti e tradimenti sono l'ordine del giorno poichè la posta in palio è decisamente troppo alta. Continua così la missione di Harrow e il compito di Gideon di tenerla al sicuro, tra continue situazioni di pericolo e di sfiducia, tra continue litigate soprattutto ma sono proprio quei diversi punti di vista ad unirle e a solidificare il loro rapporto, che di fatto è alla base di questa storia e rende il libro ancora più interessante, oltre all'ambientazione e alla parte fantasy.


Parliamo subito quindi del worldbuilding creato dall'autrice: ci troviamo in un mondo diviso in Case e queste sono composte dalla Prima alla Nona, ognuna di esse ha a che fare con la negromanzia eppure è specifico il talento di ogni casa, anche se di fatto non ci viene propriamente spiegato, tranne per la pagina iniziale che ci spiega le varie divisioni in Case e quindi i personaggi di queste che andremo a conoscere durante il torneo organizzato dall'Imperatore. Ovviamente essendo Gideon e Harrow appartenenti alla Nona Casa, l'autrice approfondisce molto di più le abilità di queste ultime. Di Gideon sappiamo che non ha alcun potere se non una grande abilità nel padroneggiare la spada, quello che la rende una candidata perfetta ad essere la paladina di Harrow, se ovviamente la ragazza fosse interessata.  Ben diversa è invece la situazione dell'Erede della Nona Casa, la quale padroneggia la negromanzia e in particolare tutto ciò che riguarda la magia ossea, una ragazza che spesso si spinge al limite, per poter essere all'altezza della sua Casa ma anche per ambire ad essere qualcuno di importante. Dalla Nona Casa, che l'autrice ci presenta nelle prime pagine della storia, ci spostiamo immediatamente in un altro luogo, più neutro, che riunisce tutti gli Eredi delle nove case, insieme ai loro paladini, richiamati dall'Imperatore in persona per un torneo che andrà a metterli a dura prova. Inutile dire che questo torneo è pieno di insidie, di magie, di oscurità e ovviamente di situazioni ambigue, che permettono di dubitare di ogni personaggio, praticamente solo Gideon si salva da questo giudizio perchè troppo abituata a dire come la pensa e soprattutto troppo irriverente anche solo per pensare di fingersi diversa da quella che è. Ho apprezzato moltissimo questa parte, anche se devo dire non sempre è risultata troppo chiara, ma una volta che il torneo prende il via e che quindi le prove si fanno più complicate, per non dire più pericolose, l'autrice alza la posta in gioco e quindi l'ambientazione e la divisione in Case passa momentaneamente in secondo piano per focalizzarsi sulla parte horror e mystery che si viene a creare nel frattempo, dando al libro una marcia in più.


E' decisamente difficile classificare questo romanzo in un solo genere perchè di fatto per la distribuzione delle diverse case, in diversi luoghi, ci troviamo di fronte ad un libro fantascientifico ma il fatto l'intera storia attinga alla negromanzia in tutte le sue forme lo rende anche un fantasy. Il torneo e quindi la continua lotta a provare chi è all'altezza della situazione, così come le sfide che i personaggi devono affrontare e soprattutto la morte che vedono ancora più da vicino, fanno acquistare al romanzo anche una leggera sfumatura mystery, infatti non tutti i partecipanti delle Case sono pronti a giocare pulito e ovviamente ci sarà qualcuno che ne pagherà le conseguenze e quindi l'attenzione del lettore non può che essere al massimo, per capire dove l'autrice vuole andare a parare. Ma la parte a mio avviso che caratterizza maggiormente questa storia è il rapporto tra Gideon e Harrow che ovviamente si evolve col tempo: le due fin da piccole non si sono mai sopportate, Harrow ha sempre fatto di tutto per tormentare Gideon e la ragazza da parte sua è sempre riuscita a far parlare di sè e ovviamente ha sempre fatto il contrario di quello che voleva Harrow, almeno fino a quando insieme non raggiungono un'intesa che potrebbe essere vantaggiosa per entrambe: per Harrow infatti avere una paladina significherebbe arrivare più vicino alla sua meta, per Gideon significherebbe essere finalmente libera, quello che sogna da sempre. Inutile dire che le ragazze, seppur lontane da casa, inizialmente saranno più divise che mai, ognuna determinata a fare lavoro di squadra quando necessario ma essenzialmente sole durante la maggior parte della loro permanenza, fino a quando sarà impossibile continuare a restare così distanti. E' la loro amicizia, il loro rapporto di amore e odio, che rende quindi questo romanzo così speciale e interessante perchè al di là del torneo e del suo risultato, si vuole vedere l'evoluzione del rapporto tra Harrow e Gideon perchè i loro battibecchi continui sono la parte più bella e ironica della storia.


Gideon La Nona è senza ombra di dubbio un romanzo diverso dai soliti, ben lontano da quello che di solito leggo ma è proprio la sua particolarità ad invogliare il lettore a leggerlo. La prima parte della storia, mi riferisco quindi alle prime duecento pagine, è molto caotica e confusionaria: l'autrice non spiega molto bene i poteri delle nove case, così come non spiega molto bene il torneo e le prove che questi devono affrontare, lo si scopre poco per volta e fortunatamente devo dire che lo stile molto scorrevole dell'autrice aiuta ad andare avanti con la lettura. La pazienza ovviamente ripaga l'attesa perchè la seconda parte del romanzo è molto più dinamica e chiara, si riescono a capire molte cose in più e l'aggiunta dell'elemento mystery le dà la giusta marcia in più per arrivare ad una fine che lascia davvero senza parole. Personalmente avrei preferito maggiore chiarezza da parte dell'autrice, essendo un primo libro capisco che non si possa spiegare in toto il mondo in cui è ambientata la storia, ma in questo modo il lettore si trova davvero spaesato e ci mette parecchio tempo ad entrare in sintonia con il romanzo. Fortunatamente abbiamo tra le mani un personaggio essenzialmente indimenticabile: è infatti Gideon la vera star, una ragazza irriverente che dice tutto ciò che pensa e che non ha filtri, rischiando anche di essere maleducata e non le interessa, perchè è semplicemente così. Abbiamo quindi un'eroina imperfetta che ci fa capire che non occorre essere un esempio di virtù per poter brillare, basta essere se stessi. Tamsyn Muir scrive un romanzo particolare, sicuramente non destinato a tutti ma che ha ottime potenzialità che forse in questo primo libro non sono state sfruttate appieno ma, visto come si è concluso, sono certa che nel secondo libro si farà perdonare un inizio un po' incerto per presentarci una storia che secondo me sarà difficile da dimenticare.


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