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mercoledì 24 febbraio 2021

Recensione "I giorni del giudizio" di Sabina Colloredo

 Bookspediani ieri è uscito "I giorni del giudizio" di Sabina Colloredo e io ve ne parlo subito.


Titolo: I giorni del giudizio
Autore:  Sabina Colloredo
Editore: Rizzoli
Genere:Libri per ragazzi
Data di uscita: 23 Febbraio
 2021


Annina è fortunata: è nata in una famiglia bene della Milano anni Sessanta, suo padre ha un lavoro importante e sua madre è una donna vivace ed eccentrica, pronta ad appassionarsi alle grandi cause. Ha anche un fratello gemello, Ettore, che non potrebbe essere più diverso da lei ma a cui è legata in modo viscerale da un legame che niente può dissolvere. Quando nel 1967 si iscrive al Liceo Classico Carducci, Milano è percorsa dalle avvisaglie del 1968 e per lei, figlia di un ex partigiano nata in una famiglia progressista, sarà inevitabile appassionarsi alle rivendicazioni di libertà e uguaglianza che agitano la società italiana. Da quel momento, la vita di Annina - i rapporti con i compagni di scuola, la scoperta della sessualità, la lotta contro la discriminazione femminile, le difficolta di comunicazione in famiglia - si intreccia strettamente con la sua militanza politica, portandola sempre più vicina a quello che sembra un passo inevitabile: entrare in clandestinità e partecipare alla lotta armata. Divertente e allo stesso tempo profondo, questo romanzo racconta con tenerezza la vita di una generazione che ha attraversato uno dei momenti più complicati della storia recente italiana, e il prezzo che ha dovuto pagare per aver creduto nei propri ideali.


IL MIO VOTO


Annina è la protagonista di questa storia, una ragazza che ha la fortuna di essere nata in una famiglia benestante con la quale vive a Milano negli anni sessanta. Annina ha un fratello gemello, Ettore, completamente opposto a lei e spesso deciso a complicarle la vita, ma che in un modo o nell'altro le è sempre accanto. Del resto i loro genitori sono personaggi molto particolari: la madre è quella donna convinta negli hippie e nei figli dei fiori, quella persona che sebbene sappia che i figli devono frequentare le medie con una divisa si impone e permette loro di vestirsi come lei vuole, come a sottolineare la ribellione e del resto è impossibile ragionare con lei. Il padre di Annina è un ex partigiano, un uomo che ha lottato per tornare a casa e ora che è una persona importante e che non fa mancare nulla alla sua famiglia, in qualche modo questo gli si ritorce contro, in particolare ad Annina la quale viene sempre giudicata per il suo status e non per quello che è davvero. A casa l'unica persona che è più sincera che mai è La Marina, quella donna che si occupa delle faccende ma  anche degli stessi Annina ed Ettore, visto che spesso i genitori sono impegnati o troppo occupati per prendersi cura di loro. Ed è forse per questo, o forse perchè anche Ettore diventa molto attivo sulla politica italiana, che Annina, stanca di essere etichettata per il suo status, si avvicina ai problemi che riguardano la società italiana del tempo, che possono essere quindi la rivendicazione della libertà, la lotta per l'uguaglianza ma anche la lotta contro la discriminazione femminile, insomma tutte cause sicuramente importanti ma che finiscono per allontanarla dal suo percorso iniziale e spesso la mettono in pericolo. Non mi sento di condannare Annina per le sue azioni, spesso ha agito in modo avventato e spesso si è messa in pericolo, ma il suo contesto è qualcosa di cui tenere conto e il suo percorso durante questi anni di continue scoperte e rivoluzioni non è stato semplice, ma le ha permesso di capire in primis chi era e soprattutto chi poteva essere. In un certo senso è un personaggio da ammirare perchè ha lottato per i propri ideali, giusti o sbagliati che fossero, correndo rischi.


Quello che Sabina Colloredo ci racconta in questo romanzo sono di fatto gli anni Sessanta e quello che hanno portato qui in Italia.  Devo ammettere che non sono mai stata una cima in storia e che quindi per me leggere questa storia è stato un po' come riscoprire tantissimi avvenimenti che hanno caratterizzato il nostro paese durante quegli anni, in modo particolare ho avuto modo di approfondire la politica e i vari schieramenti di questi, per cui tramite Annina ho potuto conoscere un poco meglio la storia del mio paese e come spesso ripeto, a volte è più semplice apprenderli tramite un romanzo piuttosto che tramite un libro di storia. 
Quello che l'autrice ci presenta sono ex partigiani che hanno combattuto per il loro paese e che tanti sono tornati e diventati persone di rilievo, come per esempio il padre di Annina, provvedendo alla propria famiglia, mentre invece tanti altri non hanno avuto la stessa fortuna. E infatti il ritratto della Milano che la Colloredo ci dipinge è quello di una città prevalentemente povera e Annina è una delle poche persone ad essere privilegiata e questo non fa che toccarla sempre da più vicino, forse proprio perchè stanca di essere vista come qualcuno da cui stare lontano, si unisce a movimenti che le permettono di lottare per l'uguaglianza e tanto altro, movimenti che sono tutt'altro che pacifici e che vedono lei e il gemello in due schieramenti diversi ma in costante rischio della loro vita. Sono tantissime infatti le volte in cui questi movimenti e queste lotte si trasformeranno in qualcosa di rischioso, ma Annina è determianta a cambiare le cose e quindi non si tira certo indietro. Nel frattempo deve affrontare tante novità come conoscere segreti della sua famiglia, i primi amori così come anche il primo ciclo e quanto altro, permettendo quindi all'autrice di offrirci si una storia che riguarda da molto vicino la politica italiana degli anni Sessanta, ma che ci fa sentire parte della vita della protagonista perchè assistiamo insieme a lei ai vari cambiamenti della sua vita.


I giorni del giudizio è un romanzo che ritengo perfetto per i ragazzi, per permettere loro di scoprire avvenimenti che sono realmente accaduti nel nostro paese durante gli anni Sessanta e che hanno quindi modo di tenerseli più in testa perchè l'autrice li inserisce nella vita di una ragazza che ha visto in prima persona quello che accadeva nella sua nazione e nella sua città e ha deciso di cambiare le cose in qualche modo, prendendo attivamente parte ad alcuni movimenti. Quello che Sabina Colloredo fa, con grande ironia che tuttavia a volte diventa pungente, è raccontare la storia di una ragazza che ha dovuto affrontare l'adolescenza e quindi la scoperta del suo corpo, il cambiamento dalla scuola media a quella superiore, l'accettare che i suoi genitori e la sua famiglia non sono perfetti, tutto unito ad un contesto politico che non era assolutamente tra i migliori e contro il quale si è lottato tanto per permettere che avvenisse un cambiamento. I giorni del giudizio è un romanzo davvero interessante che racconta una storia che non troppo lontana da noi, visto che parliamo solo di qualcosa avvenuto sessant'anni fa ma che ci insegna in primis a non giudicare prima di conoscere davvero le cose, ma soprattutto che è giusto lottare per far sentire la propria voce e cambiare le cose, anche se questo a volte può essere estremamente rischioso, ma a volte è necessario per innescare un cambiamento radicale.
E' un romanzo che sicuramente non è da leggere in poco tempo, sebbene sia scorrevole contiene molte informazione politiche che non sempre sono facili da comprendere e soprattutto tanti avvenimenti non sono semplici da digerire quindi ha bisogno del suo tempo, ma è una storia che vale la pena scoprire a mio avviso.






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