venerdì 26 marzo 2021

Recensione "Fino alla fine del fiato" di Marco Magnone

 Bookspediani oggi vi parlo di "Fino alla fine del fiato" di Marco Magnone.


Titolo: Fino alla fine del fiato
Autore: Marco Magnone
Editore: Mondadori
Genere: Libri per ragazzi

Data di uscita: 16 Marzo 2021


È la vigilia del solstizio d'estate e all'Isola ci si prepara per la festa della sera. Come ogni anno, i ragazzi tra i 13 e i 18 anni si ritrovano per fare falò, intonare canzoni, cuocere salsicce alla brace sullo sfondo delle montagne. Ma anche per immaginare come cambiare il mondo e accarezzare il sogno di riuscirci davvero. Ma, quella sera, altri preparativi sono in corso. Un uomo sale in montagna con il suo furgone e la tenda, e si accampa non lontano dall'Isola. Con l'unica compagnia di una carabina. Questa è la storia di Seba e Filo, da sempre amici per la pelle. Di Seba e Marti, che in questa estate scoprono per la prima volta l'amore. È la storia di Gabri, Checco, Samu, Silvia, Rasha, ragazzi e ragazze pieni di sogni e con la voglia di scoprire se stessi. Ed è anche la storia dell'uomo con la carabina, che non ha più sogni ma solo un obbiettivo cui mirare

IL MIO VOTO


Fino alla fine del fiato è un romanzo che raccoglie al suo interno tantissimi personaggi che sono tutti accumunati dal trovarsi insieme all'Isola, un luogo che dovrebbe essere sicuro e che è pensato per farli divertire, per farli passare una bella estate e tenerli in qualche modo occupati, insieme, pronti a crescere e ad affrontare nuove esperienze. Ci sono Seba e Filo, due amici completamente diversi ma che in qualche modo sono sempre rimasti accanto e si sostengono, giorno dopo giorno, anche se per quanto riguarda l'Isola Filo non si sentiva in vena di andare, ma ha comunque deciso di farlo per Seba. Filo è andato sull'Isola con la sorella, Marti, la quale non manca mai di seguire e proteggere anche se per una volta non le può impedire di fare qualcosa senza di lui ossia accettare i sentimenti che prova per Seba, i quali sanno di piacersi ma non hanno mai trovato il coraggio di confessarsi questo amore. Sono loro le voci che seguiamo principalmente, ma ci sono tanti altri ragazzi insieme a questi tre personaggi, tutti determinati a divertirsi, altri a sfidare la sorte provando a mettersi nei guai, tutti ragazzi che vogliono solo godersi l'estate, mettere in pausa i pensieri e affrontare poi la vita una volta terminata questa  esperienza. Ma purtroppo, insieme a loro, c'è anche un uomo che invece non vede più i sogni ma ha solo una gran voglia di annullare il dolore che sente e lo fa, sparando ai ragazzi che incontra, togliendo loro la possibilità di crescere così come è stata tolta a lui la voglia di andare avanti con la sua vita. E' facile entrare in sintonia con Filo, Seba e Marti perchè sono i narratori della storia, un po' meno lo è con gli altri personaggi, ma questo non fa meno male quando il peggio accade, perchè sono tutti ragazzi le cui vite cambieranno per sempre, o non continueranno affatto.


Marco Magnone si ispira ad un fatto realmente accaduto per raccontare una storia che non è assolutamente facile leggere, una storia che non ha purtroppo un lieto fine e che segna il lettore inevitabilmente perchè restare impassibili davanti a questa è impossibile. La prima parte della storia si basa sul raccontarci quello che i ragazzi fanno nell'Isola, ci fa sentire quasi al sicuro a vederli fare cose di tutti i giorni, a vivere e divertirsi, a mettersi nei guai, a trasgredire alle regole, a sperimentare i primi amori, tutti fattori che non possono che indicare la più grande normalità.
E' proprio quando si ha questo senso di tranquillità che tutto cambia, basta uno sparo per trasformare totalmente la quiete nella tempesta: in un attimo quel luogo sicuro diventare un luogo di distruzione e morte, una trappola da cui scappare per potersi salvare. Non c'è nessuno che possa ragionare con una persona che ha deciso di fare del male, nessuna parola si può dire per fargli smettere di sparare e infatti molto spesso nemmeno si riesce a pensare a qualcosa perchè il proiettile è molto più veloce del resto. Quello che l'autore ci racconta è quindi la storia di un'estate che doveva simboleggiare il cambiamento, ma purtroppo non è quello che tutti aspettavano, è una storia in cui ci sono ragazzi che perdono la vita e le cui famiglie sono costrette a piangere la loro scomparsa, così come chi sopravvivere è costretto a portarsi dentro il ricordo di essere vissuto a questo incubo così come quello di sentire ancora dentro il richiamo di quelli spari che ha cambiato tutto. E' una storia che purtroppo si ispira alla realtà ma che allo stesso tempo parla di attualità, perchè non è qualcosa di così assurdo da credere.


Devo ammettere che pensavo di essere preparata a questa lettura, e invece leggerla è stata un vero e proprio pugno nello stomaco. Quella che ci racconta Magnone non è una storia semplice, è una trama che regala normalità e che ci mostra dei ragazzi che hanno dei sogni, che trasgrediscono alle prime regole e che finalmente si permettono di vivere il loro primo amore, non certamente dei ragazzi pronti a morire e non per mano di una catastrofe naturale, e quindi di qualcosa di impossibile da prevedere, ma per colpa di una persona determinata a fare una strage. Sono tantissimi i personaggi, come vi dicevo, ma Magnone si focalizza principalmente su tre e quindi il lettore non può che affezionarsi maggiormente a loro, entrare in sintonia con loro e seguire attentamente la loro corsa al riparo, la loro voglia di continuare a sognare e quindi a vivere. Lo stile che l'autore utilizza è molto semplice, i capitoli sono brevi e di grande impatto così come la storia non è composta da troppe pagine perchè non vuole rimandare l'inevitabile, va dritta al punto, strappandoci il cuore e togliendoci il fiato. 
"Fino alla fine del fiato" di Marco Magnone è una lettura che non è semplice affrontare, non è una storia che passa inosservata ma è una storia che secondo me va letta, perchè parla di attualità e mostra purtroppo la crudeltà dell'umanità, quanto a volte i sogni delle persone siano talmente perduti da spingerli a compiere gesti estremi, non soffermandosi a pensare davvero ai loro gesti, finendo per ferire loro stessi e purtroppo tante altre persone. 






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