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giovedì 18 marzo 2021

Recensione "La consuetudine del buio" di Amy Engel

 Bookspediani oggi esce "La consuetudine del buio" di Amy Engel e io ve ne parlo subito!


Titolo: La consuetudine del buio
Autore: Amy Engel
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Thriller
Data di uscita: 18 Marzo 2021


Eve Taggert non è estranea al lato oscuro della vita. È sopravvissuta a una famiglia disastrata e a una madre dura e spietata che non le ha certo insegnato la tenerezza, e adesso vive nella precarietà in una piccola cittadina sperduta nei Monti Ozark. Nonostante questo, non ha mai fatto mancare nulla a sua figlia di dodici anni, Junie. L’ha cresciuta da sola, a dispetto di tutto, lottando ogni giorno per darle la vita che lei e il fratello non sono mai riusciti ad avere. Comprensione, sostegno, amore. Finché, in una mattina livida e fredda, Junie viene trovata nel parco giochi cittadino, stesa accanto alla sua migliore amica. Abbandonate come bambole rotte, la gola tagliata. Le ricerche della polizia finiscono presto in un vicolo cieco, ma Eve non ha intenzione di rassegnarsi. Deve scoprire chi ha ucciso la figlia. La sua ricerca di giustizia la trascina dai bassifondi della città fino alla solitudine dei boschi. Ma più di tutto, la riporta alle lezioni di vita della madre. Perché Eve avrà bisogno di tutta la crudeltà che le è stata insegnata per scoprire la verità. La consuetudine del buio è una storia sul legame indissolubile fra una madre e una figlia. È una storia di vendetta, è una storia di coraggio. E di come, a volte, anche il più oscuro e terrificante dei luoghi può darci il senso di protezione di una casa.

IL MIO VOTO


Eve è una donna che non ha avuto una vita facile: quando era piccola sua madre non ha mai nascosto che fare dei figli fosse stato per lei un errore o meglio, Eve, perchè suo fratello Cal è sempre stato il preferito della donna. Eppure nonostante questo i due sono andati avanti, hanno fatto squadra e sono riusciti a farsi una vita lontano da quella pericolosa della madre, così come caratterizzata da violenza e dove non c'è mai stato amore. Eve si è sempre ripromessa di essere diversa come madre e infatti è riuscita nel suo intento: sebbene nel quadro manchi il padre di sua figlia, così come era successo a lei e a suo fratello, Eve ha sempre cercato di non far mancare mai niente a Junie, non sono mai stati una famiglia ricca ma alla figlia non è mai mancato un tetto sotto la testa, cibo e ovviamente amore. Eve non ha mai voluto che la figlia conoscesse la nonna, non era qualcuno che voleva nella sua vita, sperava in qualche modo di proteggere la figlia eppure qualcosa è andato storto perchè la piccola Junie, insieme alla sua migliore amica Izzy, è morta e Eve non può fare a meno di sentirsi responsabile, di non aver fatto abbastanza e di non averla protetta da questo mondo pericoloso. Come può una madre sopravvivere alla morte di una figlia? E' un dolore decisamente troppo grande che Eve non sceglie di affrontare per il momento perchè Junie è stata uccisa e tutte le sue forze non possono che concentrarsi sul trovare il colpevole, perchè sa che la polizia non arriverà mai ad una soluzione e lei sa che può sicuramente fare giustizia, molto più di loro. 

Eve è una protagonista che mi è piaciuta, una donna che non ha avuto una vita facile ma che ha cercato di fare del suo meglio per la figlia e, sebbene non sia riuscita a proteggerla nel momento peggiore, le ha comunque donato una bella vita di cui essere orgogliosa. E' una donna che non si piange addosso e che non ha paura dei guai, è lei stessa ad andarli a cercare pur di trovare le risposte che merita, è quindi un personaggio tosto e oscuro, una donna determinata ad avere le risposte che le spettano non solo per andare avanti con la sua vita, se possibile, ma per dare giustizia a sua figlia come merita. Per quanto siano due le morti, due ragazze le cui vite sono state spezzate, è principalmente Eve e la sua famiglia quella che seguiamo e non perchè il dolore dell'altra madre sia in qualche modo minore, ma perchè Eve è un personaggio che non ha paura di passare nel lato oscuro pur di farsi valere, così come è una persona  che non teme di mettersi nei guai o in pericolo, non teme nemmeno di andare contro tutto e tutti pur di avere la conclusione che merita e devo ammettere che, per quanto possa fare paura, è anche una bellissima dichiarazione d'amore di una madre per la propria figlia, una donna che le è sempre stata accanto tranne che nel momento in cui la vita l'ha lasciata e in qualche modo deve rimediare a questa mancanza.


Conoscevo già Amy Engel ma non avevo mai letto nulla di suo in ambito thriller e devo dire che con questa storia si è davvero superata, in primis per quanto riguarda la trama, piena di colpi di scena e di segreti che vengono a poco a poco svelati, ma soprattutto per quanto riesce a scavare nell'animo umano e quanto riesce ad andare in profondità con questa storia. E' sicuramente il personaggio di Eve quello più riuscito, una donna che non ha paura di rischiare la sua vita per trovare la verità, ma l'autrice mette in scena tantissime tematiche a partire da una città piccola in cui tutti si conoscono e si aiutano, ma in cui si nasconde anche il male in piena vista, parliamo di famiglie assolutamente imperfette che cercano di dare il meglio e di offrire quello che possono ai propri figli, spesso non riuscendoci e questo riguarda prettamente Eve e Cal, i quali ancora portano dentro i traumi della loro infazia eppure ci sono anche tante belle riflessioni come per esempio qualcosa  che pensa Eve stessa ossia il fatto che lei abbia dato tutto a sua figlia, senza mai maltrattarla o picchiarla eppure è morta, mentre invece sua madre, che non l'ha mai trattata con amore  o come se fosse una figlia, si ritrova appunto ancora due figli vivi. Sono tematiche certamente delicate, lo stesso percorso che affronta Eve, non di accettazione perchè le basta vedere la figlia morta per capire che se ne è davvero andata, ma il buio che a poco a poco la avvolge ci fa capire che l'uomo è capace davvero di tutto, specie se significa trovare il colpevole della morte della propria figlia. E proprio il finale è quello a spiazzare di più, qualcosa che personalmente non avrei mai potuto prevedere e che mi è piaciuto proprio per questo.
La consuetudine del buio è quindi una lettura che si divora in un attimo, una storia che non è facile da digerire e che fa male per certi versi, ma che riesce anche a far riflettere il lettore per cui non parliamo solo di un thriller che serve per intrattenere, ma di molto altro, una storia che ho apprezzato molto e che mi ha segnata.







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