martedì 20 aprile 2021

Recensione "L'albero di mandarini" di Maria Rosaria Selo

 Bookspediani finalmente vi posso parlare di una bellissima lettura che ho adorato, ossia "L'albero di mandarini" di Maria Rosaria Selo 



Titolo:
 L'albero di mandarini
Autore: Maria Rosaria Selo 
Editore: Rizzoli
Genere: Fiction
Data di uscita13 Aprile 2021


Un'avventura che attraversa mezzo secolo, una protagonista che ha la forza di tutte le grandi donne. Maria Imparato è cresciuta in una casa piccola e affollata, con un albero di mandarini proprio al centro del cortile. Ha mani da sarta, una massa di capelli scuri, il corpo sottile di chi ha conosciuto la fame e il calore di Napoli che le scorre nelle vene. Quando incontra Tonino Balestrieri, la guerra è finita da poco e sognare sembra di nuovo possibile: quel ragazzo di buona famiglia, bello ed elegante, non ha occhi che per lei. Per diventare sua moglie, Maria dovrà sfidare l'ignoranza della gente dei vicoli e il pregiudizio dei quartieri alti, e infine emigrare in Brasile, con un oceano a separarla da tutto ciò che ama. Ma la miseria torna sempre a galla, come la schiuma del mare. A Rio de Janeiro, insieme a Tonino, la aspetta Severina, elegantissima e spietata, una suocera dagli occhi di serpente disposta a tutto pur di scacciarla via. Maria sa che il futuro si affronta senza paura, e per la sua libertà è disposta a lottare. “Se tieni delle ferite devi guardarci dentro” si dice, “perché è là che ci trovi la bellezza.” Sarà il suo passato a darle la forza per andare avanti, per sfidare il destino e ripartire ancora una volta. La sua storia attraversa il Novecento come un'onda ribelle e tenace, e ci racconta una vita eccezionale, fatta di sogni, di fatica e di passione.

IL MIO VOTO


Non è assolutamente facile parlare di Maria, la protagonista assoluta di questo romanzo, perchè la lettura copre praticamente tutta la sua vita e quindi la troviamo da giovanissima al principio, fino ad arrivare all'età adulta e in mezzo non può che esserci tutto quello che ha passato, tutte le difficoltà affrontate, i suoi probelmi e ovviamente la sua crescita che l'hanno resa Maria Imparato.
Maria è una ragazza che nasce a Napoli, una città che fa da sfondo alla sua storia sia per via della sua famiglia, sia per via delle sue amicizie all'esterno di questa, immancabile infatti sarà la figura di Pupella, con la quale si sentirà quasi più vicina che con la madre stessa. Tante come dicevo sono le difficoltà, anche il panorama storico non è dei migliori, visto che ci stiamo avvicinando alla Seconda Guerra Mondiale e quindi la difficoltà di trovare lavoro, così come di avere soldi a sufficienza per sfamarsi non è semplice, infatti sul corpo di Maria queste sono ferite che resteranno per sempre. La sua vita però prosegue, lei cresce e intanto si innamora di Tonino, un bravo ragazzo con cui si trova bene, che tuttavia è costretto a partire per Rio de Janeiro per seguire la famiglia e anche la possibilità di avere un lavoro. In questo Maria soffre per la sua lontananza, ma ancora una volta va avanti fino a quando Tonino si rifà vivo e la spinge ad andare da lui, dove possono avere una vita insieme. Ma anche questa nuova avventura si rivela piena di insidie perchè Maria a Rio è lontana dalla sua famiglia e dai luoghi che conosce, non parla la lingua ed è costretta a convinvere con la madre di Tonino che ha ben altri piani per lei. Insomma la vita di Maria Imparato non è facile da riassumere, è complessa, imprevedibile, piena di gioia e dolore e questo non può che renderla quindi una donna con cui è facile entrare in empatia, una donna dalle mille sfumature che a fine romanzo si percepisce quasi come un'amica e salutarla risulta poi molto difficile, ma vale la pena fare questo viaggio con lei.


Sono decisamente tantissimi i temi che vengono affrontati in questo romanzo perchè ricopre un arco temporale molto vasto e ovviamente riguardano in prima persona Maria certo, ma anche la città che le fa da sfondo così come il periodo storico è estreamente importante. Parliamo di una ragazza che vive a Napoli durante il 1940, siamo quindi vicinissimi alla Seconda Guerra Mondiale e questo clima si avverte sicuramente, sia per quanto riguarda nella difficoltà nel trovare il lavoro, sia per quanto riguarda i soldi che vengono sempre meno e con esse anche le provviste. Maria in vita sua deve affrontare tanto, da una famiglia che comunque è parte di lei ma con cui non sempre è d'accordo, da amiche che si sceglie al di fuori dell'ambito famigliare che possono essere di natura discutibile ma che servono a farla crescere, dai bombardamenti che Napoli subisce e quindi dal terrore che la vita possa finire da un momento all'altro, fino all'innamoramento, alla voglia di cambiare casa non tanto perchè si trova male, quanto per inseguire l'uomo che ama. Napoli e Rio de Janeiro quindi entrano in conflitto e diventano il simbolo degli stati d'animo della protagonista perchè il primo simboleggia casa, sicurezza, le stradine familiari, i profumi che avvertiva mentre era a passeggio. Rio rappresenta l'amore, la novità ma anche la paura di non essere accettata, l'isolamente e la solitudine perchè oltre a Tonino e alla sua famiglia non conosce altre persone e non parla la lingua, quindi questa è l'ulteriore difficoltà, così come il rapporto con Tonino che viene costantemente complicato da Severina, la madre dell'uomo, che crea non pochi problemi a Maria, la quale dimostrerà davvero la sua forza nell'accettare non solo l'invadenza della donna, ma di fatto la sua cattiveria nei suoi confronti, che non viene mai meno.
Il tema di base quindi è la crescita di una donna, il suo viaggio all'interno della sua stessa vita e la somma delle sue esperienze che la rendono quello che è, Maria Imparato.


Devo ammettere che questa lettura mi era totalmente sfuggita e personalmente sono troppo felice che mi sia stata proposta perchè altrimenti mi sarei persa un vero e proprio gioiello. L'albero di mandari è una di quelle storie che mette le radici all'interno del cuore fin dalla prima pagina e, andando avanti con la lettura, non può solo che catturarti ancora di più. Maria Rosaria Selo è un'autrice di cui non avevo mai letto nulla, ma che mi ha completamente stregato con questa storia, caratterizzando al meglio la sua protagonista Maria, rendendola davvero quasi un'amica che poi a fine romanzo è difficile salutare, regalandoci un excursus della sua vita che difficilmente lascia impassibili per tutto quello che è costretta ad affrontare e per quello che finisce poi per renderla Maria Imparato per l'appunto. Ho avuto modo di confrontarmi con l'autrice su questa storia, che si vede essere molto sentita e molto personale, e non posso che sottolineare ancora di più la sua bravura sia a livello di trama, che ho trovato estramamente unica, personale e credibile, sia a livello di stile, che è scorrevole, diretto ed incisivo, insomma queste trecentocinquanta pagine del romanzo volano via forse troppo velocemente, perchè per come si apre la storia, si ha subito voglia di capire come si è svolta e come è arrivata a quel determinato punto. L'albero di mandarini non è una saga familiare, è semplicemente la lunga vita di Maria Imparato, una vita che vive davvero appieno e che in un modo o in un altro finisce per segnarla, una vita estremamente realistica che a volte fa male al cuore e che riesce ad emozionare come poche, insomma una storia che parla di amore, di casa, di sofferenza e quindi proprio di una lunga vita,  che io non posso che consigliarvi assolutamente.








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