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lunedì 19 luglio 2021

Recensione "Non scrivermi" di Sophie Hannah

 


Titolo:
Non scrivermi
Autore: Sophie Hannah
Editore: Garzanti
Genere: Thriller
Data di uscita: 24 Giugno 2021


Non c'è niente di più vero per i detective Simon Waterhouse e Charlie Zailer che, nella placida Culver Valley, sono alle prese con un'inchiesta tra le più complicate che abbiano mai condotto. Quattro omicidi perpetrati in luoghi e momenti diversi, stesso modus operandi e un singolo elemento a collegarli: accanto ai cadaveri l'assassino deposita sempre un taccuino bianco sulle cui pagine appare il verso di un celebre poeta. Che cosa significhino quelle citazioni, la polizia non è ancora in grado di capirlo. Ha scoperto che le vittime sono coppie di amici di vecchia data, ma non ci sono altri indizi. Nessun testimone. Nessun movente apparente. Fino a quando si fa avanti una donna: si chiama Kim Tribbeck, dice di aver ricevuto un taccuino simile a quello che l'omicida lascia sulla scena del crimine più di un anno prima, dopo una visita in libreria. Non ricorda più né il nome né il volto della persona che glielo ha consegnato, ma si dice estranea allo schema delle coppie di amici, che non è più da considerarsi una pista praticabile. Così, il mistero si infittisce e la polizia si ritrova punto e a capo. E allora, con l'aiuto di Kim, a Charlie Zailer e Simon Waterhouse non resta altro da fare che rimescolare i pezzi di un puzzle che promette di sbloccare i meccanismi di una mente oscura e imprevedibile.


IL MIO VOTO

Simon Waterhouse e Charlie Zailer tornano in questo romanzo con un nuovo caso tutto da risolvere. Quello che si trovano davanti è infatti un killer molto particolare perchè non sembra colpire una persona sola, ma ben due insieme e soprattutto quello che collega le vittime è appunto il fatto che fossero amiche, per cui è davvero difficile poter ragionare su una cosa del genere, non ci sono pezzi di puzzle da unire, almeno al principio ed è così difficile anche capire il disegno del killer e soprattutto come fermarlo. In aiuto dei detective, strano ma vero, Kim Tribbeck, una donna che sostiene di aver trovato un taccuino molto simile a quello che l'omicida lascia nella scena del crimine, tuttavia lo ha ricevuto un anno prima della vicenda e non è ancora morta, ma soprattutto lei non ha amici per cui non si sente tirata in ballo nello schema del killer, dunque i nostri detective, insieme a Kim, non potranno che continuare ad indagare per arrivare alla risoluzione del caso.  Chiaramente è appunto il caso al centro di tutto, ma l'Hannah è bravissima nel caratterizzare anche i personaggi e infatti Simon Waterhouse e Charlie Zailer sono una presenza costante nella storia non solo in quanto detective, ma anche in quanto persone e io non ho potuto fare a meno di innamorarmi sempre di più di loro. Ovviamente anche la presenza di Kim e in particolare del suo romanzo è una parte importante, così come ho amato Kim e la sua voglia di apparire sempre ironica quando di fatto invece si sente sola e non compresa se non tramite i romanzi. Ma soprattutto un personaggio che non troviamo in carne ed ossa ma è presente in tutto e per tutto, è sicuramente la letteratura stessa o meglio i libri, come quello di Kim, il taccuino che il killer lascia nelle scene del crimine e solo più avanti capiremo l'importanza primaria dei libri.



Sophie Hannah torna in libreria con un romanzo davvero particolare, un thriller con un caso insolito ma soprattutto un titolo che in qualche modo ci racconta l'importanza dei libri. 
Devo dire che l'inizio del romanzo mi ha in qualche modo destabilizzato e incuriosito, infatti ho dovuto rileggere le prime pagine per capire bene di cosa si stava parlando, ma una volta capito il format con cui l'autrice voleva raccontare questa storia, entrare nella lettura è statao più facile. Perchè i personaggi non sono solo i detective Simon Waterhouse e Charlie Zailer ma c'è anche un'autrice molto ironica tale Kim Tribbeck che sembra essere collegata al caso e quindi la Hannah non ci racconta solo gli sviluppi del caso, così come spezzoni della vita privata dei nostri due detective preferiti, ma all'interno del romanzo troviamo anche qualche capitolo tratto dal libro di Kim Tribbeck, insomma un libro dentro al libro che ovviamente rende la vicenda ancora più interessante perchè Kim Tribbeck è un tassello essenziale per la storia e solo continuando la lettura, si può arrivare a capire perchè.
Personalmente adoro Sophie Hannah, un po' come altri autori, ritrovarla è come tornare a casa, non può mancare un suo nuovo romanzo e leggere sue nuove storie è sempre un piacere. Questa volta devo ammettere che ci è voluto un po' di più per capire in toto la lettura, perchè al di là del caso molto particolare da risolvere, l'autrice parla anche di quello che l'ha resa famosa e quindi i libri e soprattutto la loro importanza, specie se di carta e penso che questo faccia capire che, per quanto avere a portata di mano un kindle con tanti romanzi dentro sia fantastico, tenere tra le mani un libro e anche sfogliarlo, annusarlo e portarlo con sè non ha prezzo.
Ancora una volta Sophie Hannah si distingue per la sua originalità nel format di narrazione dei suoi romanzi, ma anche per il caso che decide di trattare, per lo stile serio ma a volte anche ironico e soprattutto perchè ci parla dell'importanza dei libri di carta, qualcosa che non tutti sono ancora pronti a fare ma che mi trova d'accordo, nulla potrà mai sostituirli.

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