martedì 25 gennaio 2022

Blogtour "Le sarte di Auschwitz" di Lucy Adlington

Buongiorno bookspediani, oggi tocca a me tenervi compagnia con una nuova tappa dedicata a  "Le sarte di Auschwitz" di Lucy Adlington


 Titolo: Le sarte di Auschwitz
Autore:  Lucy Adlington
Editore: Rizzoli
Genere: Nonfiction
Data di uscita: 11 Gennaio 2022



Irene, Renée, Bracha, Katka, Hunya, Mimi, Manci, Marta, Olga, Alida, Marilou, Lulu, Baba, Boriška... Durante la fase culminante dello sterminio degli ebrei d’Europa, venticinque giovani internate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau furono selezionate per disegnare, tagliare e cucire capi d’alta moda destinati alle mogli delle SS del lager e alle dame dell’élite nazista berlinese. Tranne due prigioniere politiche francesi, le ragazze erano tutte ebree dell’Europa orientale, la maggior parte slovacche, giunte al campo con i primi trasporti femminili nel 1942, dopo essere state private di tutto. Trascorrevano le giornate chine sul loro lavoro, in una stanza situata nel seminterrato dell’edificio che ospitava gli uffici amministrativi delle SS. La loro principale cliente era la donna che aveva ideato l’atelier: Hedwig Höss, la moglie del comandante. Il lavoro nel Laboratorio di alta sartoria – così era chiamato il locale – le salvò dalla camera a gas. I legami di amicizia, e in alcuni casi di parentela, che univano le sarte non solo le aiutarono a sopportare le persecuzioni, ma diedero loro anche il coraggio di partecipare alla resistenza interna del lager. Attingendo a diverse fonti, comprese una serie di interviste all’ultima sopravvissuta del gruppo, Lucy Adlington narra la storia di queste donne. Mentre ne segue i destini, intreccia la loro vita personale e professionale all’evoluzione della moda e della condizione femminile dell’epoca e alle varie tappe della politica antiebraica in Germania e nei territori via via occupati dal Terzo Reich. "Le sarte di Auschwitz" racconta gli orrori del nazismo e dei campi di concentramento da una prospettiva originale e offre uno sguardo inedito su un capitolo poco noto della Seconda guerra mondiale e dell’Olocausto. E allo stesso tempo è un monito a non sottovalutare la banalità del male.


PERCHE' LEGGERE QUESTO LIBRO

Le sarte di Auschwitz, a differenza di alcuni romanzi che possono attingere alla storia ma dare vita a personaggi totalmente inventati, ha protagoniste che sono vissute veramente e quindi l'autrice è pronta a raccontarci la loro storia come sarte, un lavoro che ha permesso a queste donne di evitare la camera a gas e anche di lottare per la loro libertà, un libro quindi che vuole essere un pezzo di storia vera e che personalmente io non conoscevo per cui è grazie anche a questi romanzi che si conosce una parte importante del nostro passato che ha segnato ovviamente il mondo.

La lettura di questo romanzo non è semplice e non perchè Lucy Adlington non sia una brava autrice ma perchè attingere al passato di queste donne, conoscerle e vederle cercare di lottare per restare in vita fa veramente male: certamente la loro era una posizione di privilegio rispetto a tanti altri, ma questo non toglie il fatto che sono state delle prigioniere di Auschwitz e come tali si sono viste private della loro identità e libertà e quindi leggere della loro storia, ben sapendo che è accaduta realmente, fa male per cui per quanto bella ed emozionante è una lettura che non si riesce a leggere in una sola sessione proprio perchè tocca tanto il lettore, questo non toglie il fatto che sia una storia secondo me da leggere.

Personalmente il periodo riguardante la Seconda Guerra Mondiale è il mio preferito e sono convinta di una cosa: leggere romanzi ambientati in quel determinato momento è secondo me molto più istruttivo che studiare la storia da un libro. Certo molto spesso abbiamo personaggi fittizzi, sebbene il periodo storico corrisponda al vero, ma quando abbiamo appunto personaggi che sono vissuti realmente e soprattutto una sorta di saggio (perchè quello della Adlington può essere appunto definito come tale), allora la lettura assume un significato molto più profondo e a mio avviso molto più coinvolgente ed istruttivo perchè spesso nei libri di storia si studiano i fatti ma non si ha il punto di vista diretto delle persone che hanno vissuto davvero questi orrori, cosa per me importante.


Lucy Adlington con questo romanzo vuole raccontare la storia di donne che non si sono conosciute abbastanza e infatti offre uno sguardo nuovo ad una storia che forse si da per scontato di conoscerla ormai in tutto e per tutto quando non è così ed è per questo che consiglio questo libro, che non è facile lo so, ma che merita di essere scoperto non solo dai lettori più adulti ma anche da quelli più giovani e soprattutto ancora una volta ci mostra la parte più oscura dell'uomo e ci invita a non sottovalutarla mai.


1 commento:

  1. Ci sono tante figure dimenticate... bella storia e bella recensione. Grazie :)

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