sabato 5 febbraio 2022

#Intervista con Daniela Krien


Buon salve bookspediani.
Oggi grazie a Corbaccio vi porto con me nell'intervista che ho potuto fare a Daniela Krien, intanto vi consiglio anche di leggere il suo nuovo romanzo perchè è davvero incredibile.

IL ROMANZO




Titolo: I confini incerti del fuoco
Autore: Daniela Krien
Editore: Corbaccio
Genere: Fiction
Data di uscita: 13 Gennaio 2022



Rahel e Peter hanno due figli ormai adulti che vivono fuori casa, trent’anni di convivenza alle spalle e tre settimane di vacanza davanti a loro. Avevano prenotato una baita in montagna, da settimane pregustavano e preparavano il loro soggiorno, ma un incendio l’ha resa inagibile a ridosso della partenza. Per un caso fortuito, un’anziana coppia di amici a cui sono molto affezionati deve allontanarsi dalla propria casa nella splendida campagna piena di laghi e massi erratici dell’Uckermark e chiedono a Rahel se lei e il marito possono trasferirsi lì per alcune settimane ad occuparsene. Rahel accetta per conto di entrambi: è una soluzione ragionevole, ma sa che Peter resterà deluso. D’altronde è da tempo che Peter sembra non condividere più niente con la moglie, il letto in primo luogo, da quando non si è sentito sostenuto da lei in uno scandalo scoppiato all’università di Dresda dove insegna Germanistica, e che l’ha profondamente amareggiato. E Rahel dal canto suo patisce questa distanza ma, benché come psicologa ascolti infinite storie di coppie in crisi, non sa come affrontare il marito. Giorno dopo giorno, fra le incombenze quotidiane e le nuotate nel lago, Rahel e Peter scoprono quante cose hanno dato per scontate nel loro rapporto, e quante cose sembrano dividerli ora nel modo di ragionare, di parlare, di vivere le emozioni. La visita dei figli, con le loro rivendicazioni, le critiche, le loro scelte incomprensibili potrebbe rompere del tutto un equilibrio compromesso… oppure recuperarlo: quando Selma e Simon se ne vanno, Rahel e Peter riscoprono il piacere della vita insieme, che è più forte di qualsiasi contraddizione, ed è una forma di amore che rende sempre possibile ravvivare anche il fuoco della passione.
Con una prosa limpida e intensa, in questo suo secondo romanzo subito balzato ai vertici delle classifiche dello Spiegel, Daniela Krien mette il lettore di fronte alle verità della vita di coppia, alla ricerca della bellezza che c’è sempre e che a volte bisogna imparare a vedere di nuovo.


L'INTERVISTA

1. Come è nata l'idea per questa storia?
L'idea nasce dalle osservazioni che ho fatto nella mia cerchia di conoscenze e ho avuto modo di vedere che gli uomini tra i cinquanta e i sessant'anni spesso sviluppano una sorta di desiderio di estraniarsi dalla società. Questo è metalivello dal quale io mi sono mossa per creare il personaggio di Peter che è proprio il rappresentante di questa tipologia di uomini. Poi mi è stato subito chiaro appena ho avuto Peter che era una persona che viveva una vita di coppia e quindi mi serviva una moglie, quindi è nata Rahel e molto rapidamente ho capito anche che la storia la volevo raccontare dal suo punto di vista. 


2. A questo proposito, come mai hai scelto di dare voce solo alla protagonista femminile, Rahel?
Soprattutto perchè il punto di vista femminile mi è più congeniale, lo capisco meglio. Ho fatto vari tentativi in passato di parlare con una voce  di un uomo ma sono arrivata ben presto a capire che avevo dei limiti in questa cosa. E poi devo ammettere che le protagoniste femminili sono più interessanti in quanto più complesse e più ambivalenti.


3. Come funziona il tuo processo creativo?
Io procedo di norma così: ho un'idea dalla quale parto, poi scelgo quali sono i personaggi che potrebbero incarnare la tematica che ho messo a fuoco, parto da uno sguardo ampio sulla società per entrare poi nel sempre più piccolo e arrivo poi alla vita privata delle persone.


4. Quanto è cambiata la storia rispetto alla prima stesura?
Quando inizio a scrivere c'è sempre una dinamica dei personaggi che si avvia e io non faccio altro che seguirli, all'inizio so più o meno cosa succederà e poi lascio libertà assoluta ai personaggi di nuoversi e in realtà non faccio altro che rincorrerli con la scrittura. Cosa significa questo? Io ho in testa una sorta di film che guardo, osservo cosa succede o come si comportano i personaggi e per quanto mi riguarda non faccio altro che trascrivere che cosa succede in questo film.


5. Quale è stata la parte più difficile da scrivere?
In questo libro non ho avuto nessuna difficoltà devo dire, ha funzionato tutto molto bene fin da subito.


6. Oltre ai due protagonisti abbiamo modo di conoscere altri personaggi e io mi sono affezionata molto a Selma: ci sarà occasione di avere una storia su di lei?
Non ho in programma una cosa del genere però devo dire che anche io amo molto Selma e mi fa piacere che ci sia qualcun altro che abbia provato simpatia per lei, anzi fino ad ora tutti mi hanno detto che è una ragazza insopportabile quindi sono molto contenta che a te sia piaciuta. E' un personaggio certamente interessante ma forse non lo trovo così interessante da scriverci un intero romanzo.


7. Come descriveresti questo romanzo con cinque parole?
Vita. Amore. Destino. Contraddizione. Speranza.


8. In questo romanzo ho trovato davvero una marcia in più rispetto al precedente: c'è un mix di realismo, ma anche di ironia, un pizzico di mistero per quanto riguarda anche il passato di Rahel e la storia funziona perfettamente secondo me. Come sei riuscita a trovare l'equilibrio perfetto?
Non saprei nemmeno io a dirti la verità, forse dipende dal fatto che il romanzo è stato scritto quasi tutto in una volta. I migliori testi in effetti sono quelli che non presentano lunghe interruzioni e che quindi vengono scritti senza essere mai interamente interrotti. 
Se resti nel flusso alla fine hai come risultato una sorta di melodia, è sempre più difficile raggiungere questo risultato quando hai tante interruzioni o lunghe pause. Qui non ce ne sono state dall'inizio alla fine e mi sembra che il risultato sia proprio buono.


9. Sapere di venire pubblicati nel proprio paese è sicuramente una grande emozione, ma come ci si sente a venire pubblicati anche all'estero?
Quando ti pubblicano un libro in altre lingue e in altri paesi è bellissimo ed è un'emozione grandissima, ma riesce anche a fare molta paura perchè è una cosa sulla quale non hai nessun controllo. Io per esempio non conosco tante lingue straniere, so giusto un poco di inglese e pure male e quindi non potrei nemmeno valutare se un libro mio è stato tradotto fedelmente e quindi devo affidarmi ai traduttori percui è sia un bellissimo regalo sia un salto nel vuoto.


10. Stai lavorando a qualcosa di nuovo in questo momento?
In questo momento no, sono nella fase della raccolta: raccolta di informazioni, storie, conversazioni, materie, un po' di tutto insomma. Ancora non so se sarà poi parte di questa serie oppure qualcosa di totalmente diverso, vedremo!


11. Che consiglio daresti a chi vorrebbe diventare un autore?
Prima di tutto direi vivere: vivere tanto, fare tante esperienze e guardare anche le esperienze e le vite degli altri. Quando poi ti sembra di aver accumulato abbastanza vita ed esperienze ed aver osservato abbastanza gli altri, allora il consiglio è di essere molto sinceri e non avere paura di scrivere. Semplicemente buttarsi nella scrittura perchè tanto alla fine si può sempre cambiare tutto quello che è stato scritto, questo non è importante, la cosa importante è entrare nel flusso della scrittura e questa cosa succede soltanto se ti tuffi dentro.




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