giovedì 3 febbraio 2022

Recensione "Una trappola d'aria" di Giuseppe Festa

 



Titolo: Una trappola d'aria
Autore: Giuseppe Festa
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
Data di uscita: 20 Gennaio 2022



Isole Lofoten, Norvegia, 1995. Marcus Morgen ha una pistola in mano. È ora di farla finita. In fondo, che cosa gli è rimasto? Ha perso sua madre troppo presto. Ha perso l'amore della sua vita. Ha perso una gamba e nello stesso incidente ha perso anche il suo amato lavoro di ispettore della polizia criminale di Oslo. Lì, in quell'arcipelago remoto, tra montagne antiche e fiordi artici, Marcus non ha nessun obiettivo, nessuna piccola speranza che lo convinca a vivere un solo giorno in più. Sta per premere il grilletto quando Ailo, collega e amico, irrompe in casa sua: c'è stato un omicidio e le modalità con cui è stato commesso sono tanto inusuali quanto crudeli. La mente brillante di Marcus si rimette in moto. E presto l'intuito gli suggerisce che quella morte non è un caso isolato. Che quella è soltanto la prima vittima. Ma non appena la sua ipotesi trova conferma e nelle isole avvengono nuovi omicidi, comprende di dover dare la caccia non a un semplice assassino seriale, bensì a un autentico enigma vivente. Un latore di morte che sembra emanazione della natura selvaggia. E che giustizia chi la ferisce. Per identificare e fermare quelle mani assassine, Marcus ha bisogno di qualcuno che conosca l'arcipelago alla perfezione: Valentina Santi, ricercatrice italiana esperta di animali marini che si trova sulle Lofoten per studiare le balene. Tuttavia, per porre fine alla scia di sangue, non basta seguire degli indizi. Marcus e Valentina devono fare i conti con il proprio passato e soprattutto con quello di un assassino che è stato anche una vittima, un predestinato del male.


IL MIO VOTO

Marcus Morgen è il primo personaggio che conosciamo e uno dei pilastri di questa storia, un uomo che ci appare distrutto perchè ha perso la madre da ormai tanto tempo e nemmeno ricorda più il suo volto, non può contare nemmeno sul padre perchè è in una struttura e non si ricorda nemmeno più di lui, la moglie lo ha lasciato da tempo e ora che ha anche perso una gamba sente di non essere nemmeno più in grado di fare il suo lavoro da poliziotto ed è per questo motivo che lo conosciamo con una pistola in mano, pronto a togliersi una vita che non riconosce più e che pensa non valga la pena di essere vissuta ancora. E' proprio in quel momento che arriva Ailo, un ex collega e un caro amico che lo spinge ad uscire di casa per un caso difficile da decifrare e sarà quell'interruzione a salvare Marcus il quale non si troverà ad avere a che fare con un solo cadavere, ma con tanti altri e se al principio il collegamento è impossibile da vedere, a poco a poco è chiaro che il modus operandi degli omicidi cambia ma parliamo di un solo serial killer che agisce secondo la legge del taglione, come se si vendicasse per la natura stessa uccidendo uomini che appunto secondo i suoi occhi non sono brave persone, ma questa è solo la punta dell'icerberg perchè c'è ancora tanto da scavare per comprendere questo serial killer. Allo stesso tempo ad affiancare Marcus ci sarà Valentina, una ragazza che si trova in Norvegia per studiare da vicino i grandi animali marini e ovviamente finirà per intrecciare la sua strada con Marcus, cercando di farlo uscire dalla sua zona d'ombra anche se ovviamente non è facile perchè Marcus ha tanti demoni del passato da affrontare e ora come ora anche del presente. Personalmente ho apprezzato molto Marcus, un personaggio grigio perchè imperfetto ma comunque in grado di affrontare i suoi demoni a poco a poco, Valentina pure è una donna che è bella caparbia e non si lascia scoraggiare da nulla non solo per quanto riguarda Marcus, ma anche il suo lavoro e visto che la vede a stretto contatto con grandi cetacei di coraggio ce ne vuole.


E' il primo romanzo che leggo di Giuseppe Festa ma con una trama del genere era proprio impossibile stare lontano da questa storia e infatti più mi immergevo in questa storia, più me ne innamoravo. Fin dalla prima pagina l'autore ha saputo attirare la giusta attenzione, creando un personaggio complesso che non si vuole vedere aver successo solo nel suo lavoro e quindi trovare il colpevole, ma si fa il tifo per lui anche a livello personale perchè ha una battaglia in corso dentro di lui che poco prima del primo caso stava avendo la meglio, costringendolo a prendere in considerazione la scelta di togliersi la vita stessa, per cui vederlo comunque faticare ma cercare di rimettersi in pista mi è piaciuto molto. L'autore segue comunque da vicino Marcus, Valentina e anche Ailo che anche lui è un personaggio davvero interessante e anche lui opera in una zona grigia, ma c'è anche un altro narratore che a poco a poco si svela sotto forma di diario, anche se alcune parti sono stata cancellate, e questo non può che far incuriosire ancora di più perchè si intuisce che quella è una parte fondamentale della storia ma non si può arrivare a capire l'impatto che avrà, che sarà bello tosto. L'autore non risparmia nulla in particolari, soprattutto per quanto riguarda la ferocia del colpevole e del fatto stesso che agisca secondo la legge del taglione, siccome la natura non può punire in qualche modo si erge come suo vendicatore, lasciando dietro di sè una scia di corpi torturati senza nemmeno dargli il colpo di grazia, persone lasciate a morire proprio come queste vanno ad uccidere le loro prede e per quanto crudele, in un certo senso lo si può comprendere e quasi apprezzare, posto che l'omicidio non è mai la soluzione, vendicarsi comunque di chi non può è un argomento decisamente attuale che riguarda l'uomo così come la natura e non è nemmeno un caso che l'ambientazione sia ricaduta in Norvegia, dove ci sono luoghi più sperduti e se vogliamo una natura più avversa che da altre parti.
Insomma Una trappola d'aria mi ha completamente conquistata, l'ho divorato in poche ore e personalmente mi sono molto affezionata a Marcus e Valentina, ma anche ad Ailo e spero che questa sia solo la prima storia a loro dedicata perchè questi personaggi hanno ancora tanto altro da dirci, personaggi che ricordo non esser perfetti e quindi incredibilmente veri, realistici, e in un thriller così oscuro e crudele era proprio la scelta giusta.
Giuseppe Festa ci fa capire che ci sono tanti bravi autori anche in Italia e che per avere un buon thriller non serve sempre guardare oltreoceano, per me è assolutamente un autore da leggere.

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