martedì 5 aprile 2022

Recensione "La ragazza dal vestito blu" di Alena Schröder

Bookspediani oggi esce "La ragazza dal vestito blu" di Alena Schröder e io ve ne parlo subito!




Titolo: La ragazza dal vestito blu
Autore: Alena Schröder 
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 5 Aprile 2022




«La ricerca emozionante di un dipinto che è al tempo stesso la ricerca di se stessi.» Der Freitag Berlino, 2017. La ventisettenne Hannah sta finendo il dottorato all'università, ma ha la sensazione che la sua vera vita non sia ancora iniziata. Sua nonna Evelyn, invece, a quasi cento anni ha condotto un'esistenza piena e non si è mai tirata indietro di fronte al dolore. Una lettera spedita da uno studio legale israeliano, però, cambia tutto. Evelyn sarebbe l'erede di un bene artistico trafugato durante il regime nazista e ora perduto: un quadro di Vermeer raffigurante una ragazza vestita di blu che ammira il crepuscolo alla finestra. Dopo questa rivelazione, sono tanti gli interrogativi che si affollano nella mente di Hannah, ma la nonna si rifiuta di rispondere. Così, la ragazza inizia una ricerca personale sulle tracce del dipinto, che la condurrà agli anni Venti e alla sua bisnonna Senta, la madre di Evelyn: una giovane donna testarda e intrappolata in un matrimonio senza amore che all'improvviso decide di lasciare tutto, anche sua figlia, per essere libera. Tuttavia, tempi bui sono in arrivo in Germania e in Europa, ed essere liberi richiederà sacrifici ancora più grandi. Un romanzo della memoria, una saga famigliare tutta al femminile, ispirata alla storia vera dell'autrice.


IL MIO VOTO



Hannah è una ragazza di ventisette anni che sta attraversando un periodo molto delicato della sua vita perchè sta finendo il dottorato ma sente di non essere ancora arrivata dove vuole, sente che la sua vita è in stallo e non sa bene la direzione da prendere. Anche a livello amoroso la ragazza sta frequentando il suo professore, un uomo sposato che la cerca solo quando è più comodo lui e anche questo le fa capire che deve rimettersi in gioco per trovare la sua strada. Ben diversa è invece la situazione di sua nonna Evelyn, una donna di ormai cento anni che ha certamente vissuto e anzi alla donna non piace particolarmente parlare del suo passato perchè comporta nominare una madre che è stata assente, anche se ha avuto la fortuna di crescere accanto una persona che è sempre stata fiera di chiamare mamma, e del resto anche il presente non è stato buono con lei visto che ha Hannah, che è sua nipote, ma ha già perso sua figlia e per un genitore non è mai facile sopravvivere alla morte di un figlio. Evelyn è quindi chiusa in se stessa per quanto riguarda il suo passato, ma una busta a lei indirizzata che prende in mano Hannah fa nascere nella ragazza tantissime domande visto che sua nonna sembra essere la destinataria di un bene artistico trafugato durante la Seconda Guerra Mondiale e questo, oltre a destare la curiosità di Hannah su come sia questo dipinto e su come sia finito nelle mani della sua famiglia, la spinge anche a domandarsi se sua nonna fosse o meno una nazista e soprattutto la costringe ad ammettere che ha un ramo ebreo nella famiglia, una parte che non conosceva e una storia davvero importante che merita di essere conosciuta. E per rispondere a queste domande l'autrice non può che andare indietro nel tempo presentandoci Senta, la madre di Evelyn e una donna che si è allontanata dalla sua famiglia e che non ha avuto una vita facile a sua volta, ma ha sicuramente una storia complessa che per quanto difficile e non sempre comprensibile, merita di essere conosciuta.
La storia quindi parla delle donne di questa famiglia, anche se forse Evelyn la conosciamo in modo indiretto da piccola tramite il punto di vista di Senta e ovviamente in versione anziana tramite Hannah ma sono queste due donne a spiccare nel romanzo e a parlarci della loro storia e di come quel famoso bene artistico, quel dipinto protetto così intensamente, possa in qualche modo legarle.
Senta non si può dire che sia un personaggio con cui è facile legare, non è una donna perfetta e sicuramente ha sofferto e non è stata capita, ma ha spesso preso decisioni sbagliate. E' più facile apprezzare Hannah, anche se anche lei è imperfetta, perchè vuole solo conoscere meglio la sua famiglia e trovare la sua strada.


Quando si parla di saga familiare e ovviamente di Seconda Guerra Mondiale a me non serve altro, sono già pronta ad immergermi nella lettura e così è stato anche in questo caso. Questa storia coinvolge più voci e tutte al femminile, in particolare nel passato abbiamo la voce di Senta e quindi la sua storia ci viene raccontata da lei stessa, da come si sia sposata e ben presto la sua storia non avesse più amore, soprattutto anche quando è rimasta incinta non è mai riuscita a legare con la bambina e la piccola Evelyn si è trovata a crescere con la sorella del padre mentre Senta si è trasferita altrove, seguendo la sua strada a Berlino, fino a quando è arrivata la Guerra e ancora una volta la sua vita è cambiata. Hannah invece è una ragazza che è cresciuta con la madre e quando questa è venuta a mancare ha avuto accanto sua nonna che non le ha mai fatto mancare nulla, eppure la donna si sente persa e non trova la sua strada e quindi alla fine è molto più simile a Senta di quanto non sembri, anche lei imperfetta e con tanti errori alle spalle.
L'autrice ha saputo ben mescolare, a mio avviso, la storia che riguarda appunto la Seconda Guerra Mondiale, l'arte perchè abbiamo la ricerca di un dipinto legato ad Evelyn e quindi ad Hannah che potrebbe cambiare la loro vita e ovviamente ci sono anche tematiche attuali come la ricerca della propria identità ma anche la voglia di voler trovare la propria strada. Sicuramente anche la famiglia è una parte importante di questa storia e non è un caso se sono due grandi donne legate per sangue che però non si sono mai conosciute a raccontarcela sia nel passato che nel presente. Ammetto che ci sono stati degli elementi che mi hanno fatto storcere il naso, la conclusione ha un sapore dolceamaro e forse avrei preferito che la storia avesse preso un'altra direzione ma del resto è proprio come la vita, non sempre scontata e soprattutto imprevedibile. Con una penna molto scorrevole e una storia molto toccante Alena Schröder  si fa conoscere dai lettori e lascia un segno che non si dimentica, ora sono curiosa dei suoi prossimi libri

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