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mercoledì 27 maggio 2020

Recensione "La figlia del peccato" di Emily Gunnis

Buon salve bookspediani.
Finalmente vi parlo di "La figlia del peccato" di Emily Gunnis.

La figlia del peccato di [Emily Gunnis, Elisabetta Valdrè]

Titolo: La figlia del peccato
Autore: Emily Gunnis 
Editore: Garzanti
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 20 Febbraio 2020



Due bambine costrette a separarsi. Un mistero rimasto sepolto per anni. Una sola possibilità di salvezza.
Sussex, 1956. È calata la notte. Al convento di Saint Margaret tutte le luci sono spente e regna il silenzio. Protetta dal buio, Ivy si aggira furtiva per i corridoi. Spera di trovare una via di fuga dalla prigione che le ha tolto il suo unico figlio senza darle nemmeno il tempo di abbracciarlo. Per lei non c’è più possibilità di salvezza, ma forse può ancora aiutare Elvira, l’unica bambina cresciuta tra quelle mura. La piccola ha appena scoperto di avere una sorella gemella e vuole raggiungerla a tutti i costi. Ma scappare da Saint Margaret sembra impossibile. Il convento si fregia di essere una casa di accoglienza per ragazze madri che qui si rifugiano per dare alla luce bambini destinati all’adozione.
In realtà, è una fortezza che nasconde oscuri segreti. Un luogo in cui centinaia di giovani donne sono private degli affetti e della libertà, vittime di atrocità di cui nessuno ha mai saputo nulla.
Da allora sono passati sessant'anni e tutta la verità su Saint Margaret è ora contenuta in una lettera di Ivy. Poche righe scritte con mano tremante che Samantha, madre single e giornalista in cerca di uno scoop, rinviene per caso in un vecchio armadio della nonna. Non appena le legge, si rende conto di avere per le mani quello che aspetta da tempo: una storia che ha bisogno di essere raccontata. Sa che quel compito spetta a lei. È come se quella lettera l’avesse trovata e le chiedesse di andare fino in fondo perché quell'indagine potrebbe rivelarle particolari sconosciuti del proprio passato. Ma Samantha deve fare in fretta. Il convento sta per essere abbattuto e la verità rischia di restare sepolta sotto le macerie.


IL MIO VOTO


Samantha è il personaggio di spicco di questa storia, una donna che non sta passando un periodo facile sia dal punto di vista privato che professionale. Sam infatti è una giornalista che si deve accontentare dei pezzi che le presenta il suo capo, senza poter dire la sua e quindi senza possibilità di avanzamento di carriera, sebbene abbia un fiuto incredibile, dei modi di fare impeccabili e la caparbietà tipica di un buon giornalista, che non si arrende mai e soprattutto che vuole a tutti i costi raccontare una storia perchè deve esporre qualcosa, un problema o una semplice verità scomoda. Sul fronte personale Sam è una madre single: da quando è nata sua figlia lei e il padre della bambina non sono più andati d'accordo e in un momento di rabbia Sam si è lasciata sfuggire parole che l'uomo ha preso al balzo, costringenola ad andare a vivere da Nana, la nonna di Sam e l'unica parte di famiglia che le è rimasta, visto che ha perso la madre. E' proprio a casa di Nana che Sam trova delle lettere firmate da una certa Ivy, la quale racconta al suo innamorato di essere incinta e di essere una vergogna per la famiglia, se non tornerà a sposarla. La storia di Ivy si svolge nel 1956 e la donna continua a scrivere all'uomo, raccontandogli il suo destino: lo zio ha deciso di mandarla convento di Saint Margaret, un luogo di accoglienza per giovani donne incinta ma che in verità è una prigione dove queste donne non sono certamente al sicuro anzi sono più in pericolo che mai. E Sam più legge questa storia più si sente vicino ad Ivy, tanto da spingerla ad indagare su quel luogo maledetto che ormai sta per essere distrutto e quindi se vuole trovare la verità e portarla a galla, il tempo è molto poco. Ma più indaga, più Sam trova una storia sconvolgente e shoccante che la tocca nel profondo non solo perchè le fa considerare di essere stata fortunata a rimanere incinta nel 2017, ma perchè sente che Ivy deve avere giustizia per quello che ha passato e come leti tutte le altre donne del convento.


Non è tuttavia solo la voce di Samantha a farsi sentire in questa storia, di fatto corale perchè di portata immensa, ma ci sono tanti altri punti di vista che emergono durante la lettura: primo tra tutti sicuramente quello che fa più male, quello di Ivy, una ragazza che ha avuto la sfortuna di rimanere incinta fuori dal matrimonio e che purtroppo, dopo aver perso il padre, si ritrova uno zio crudele che la dipinge come una svergognata, plagiando anche la madre della ragazza e costringendola quindi a cedere alle sue insistenze di mandarla via, al Convento, dove potrà rimediare ai suoi peccati. Attraverso le lettere di Ivy e lei stessa il lettore assiste a tutto ciò che la ragazza passa al suo interno e non può che avere i brividi, perchè di fatto sappiamo che non stiamo leggendo una storia di fantasia, ma qualcosa che in passato accadeve realmente. Tra tutti Ivy è la voce che fa più male e quella che più resta impressa nel lettore. Insieme a lei conosciamo Elvira, una bambina che alloggiava al convento e con cui Ivy aveva fatto amicizia, cercando così di allontanare il dolore per non poter stare con la sua bambina e cercando di aiutare quella povera ragazzina, che come lei non aveva alcuna colpa. Nel presente poi emergono altri personaggi, che inizialmente sembrano totalmente scollegati al romanzo, come per esempio Kitty, un'anziana signora pronta a lasciare la trasmissione che l'ha resa famosa e che le ha dato una vita che mai avrebbe pensato di avere. Ma ci sono talmente tanti altri personaggi che nominarli tutti è impossibile, tuttavia ognuno di loro è un piccolo tassello di questa gigantesca e sconvolgente storia che va al suo posto al momento giusto, svelando il disegno finale della trama.


Ovviamente il tema su cui poggia il romanzo è qualcosa di molto vicino alla realtà perchè quello che descrive l'autrice è frutto di tante testimonianze realmente accadute. Purtroppo avere figli al di fuori del matrimonio non è sempre stato facile come ora, anche se i giudizi dalle persone più chiuse di mentalità ci sono ancora, ma nel 1950 era tutto un altro discorso. In Inghilterra in particolare esistevano dei conventi che di fatto dovevano essere un luogo sicuro per queste donne, additate dalla loro famiglia come delle peccatrici se non di peggio, un luogo in cui poter stare durante la gravidanza e anche qualche tempo dopo. In verità era una vera e propria prigione, dove queste donne si aspettavano di essere trattate come persone, da suore e quindi donne del Signore, ma in verità erano solo delle peccatrici, delle nullità che venivano private di qualsiasi tipo di umanità e, successivamente anche dei loro bambini. Delle donne che anche incinta o poco dopo il parto dovevano lavorare per il Convento e non potevano parlare se non per pregare il Signore, erano costrette a rinunciare ai loro figli, altrimenti anche solo sopravvivere era impossibile. Ma di fatto che vita è, all'interno di quelle mura? Questo non può che agghiacciare il lettore ma soprattutto lo fa sentire fortunato di vivere in tempi diversi, anche se non può fare a meno di pensare che la figura della donna è sempre stata maltrattata e, sebbene i tempi cambino, questa sensazione di essere di fatto colpevoli di qualcosa o semplicemente inferiori, non potrà mai cambiare, sarà un peccato che ci seguirà sempre.


Mi aspettavo una storia di forte impatto emotivo, ma mi sono trovata davanti ad una trama cruda e per nulla scontata, una storia crudele e sofferta che non risparmia niente a nessuno e che quindi è molto cupa e tetra, come l'argomento di cui parla del resto. Lo stile di Emily Gunnis è molto fluido ed immediato, la storia scorre molto bene, tuttavia la presenza di tanti punti di vista e di tanti personaggi a volte destabilizza la storia e fa un po' perdere il filo del discorso, costringendo quindi il lettore a prestare molta attenzione poichè se si perde un dettaglio, rischia di non poter più ricostruire attentamente la storia.
La figlia del peccato è una lettura estremamente interessante, che getta luce su un passato scomodo che forse troppo spesso viene lasciato nel passato, come se non fosse mai accaduto, quando invece è giusto ricordare anche questi momenti più oscuri per imparare da essi e per non permettere mai più che tutto quello che ha passato Ivy, così come tante altre donne, si verifichi. 
Emily Gunnis arriva in libreria con una storia cruda e oscura, una storia che lascia il segno e che, sebbene non perfetta e non sempre perfettamente fluida, io vi invito assolutamente a dargli una possibilità.





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