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mercoledì 18 novembre 2020

Recensione "Il gatto che viaggiava in vaporetto" di Stefano Medas

 Bookspediani è giunto il momento di parlarvi di "Il gatto che viaggiava in vaporetto" di Stefano Medas!




Titolo:  Il gatto che viaggiava in vaporetto
Autore: Stefano Medas
Editore: Sperling
Genere: Fiction
Data di uscita: 17 Novembre 2020



L'amicizia con i gatti è un segno di confidenza, di familiarità con Venezia. A casa, Stefano ha sempre avuto ben più di un gatto: dai trovatelli che cercavano rifugio, a quelli che sua madre dipingeva sui sassi e sulle tele. Quando era bambino, lei gli raccontò che Venezia, quella città che conosceva solo dalle fotografie, dove al posto delle strade c'erano i canali e al posto delle automobili le barche, era un luogo magico per i gatti, perché lì potevano trovare tutto il pesce che volevano e vivere tranquilli, lontani dai pericoli di ogni altra città, accuditi con amore dagli abitanti. A quell'epoca ce n'erano ancora a migliaia, che giravano liberi per le calli e nei campi. Quando la vita lo ha portato a lavorare proprio lì, Venezia è diventata per Stefano una dimensione quotidiana, insieme ai gatti che la popolano. C'è quello che ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per andare dall'Arsenale alla Salute; ci sono quelli accuditi dalle ultime mame dei gati, le gattare; quelli come Cuba e il Rosso, che si sentono i «dogi» del campo; oppure quelli come Damasco, che diventano amici di chi offre loro una fetta di prosciutto. Nonostante l'acqua alta e le orde di turisti, Venezia è rimasta per loro la casa più accogliente, il posto perfetto in cui vivere, la città ideale dei gatti.

IL MIO VOTO


I personaggi di questo romanzo sono lo stesso Stefano e ovviamente tutti i gatti che osserva e che trova per Venezia. Stefano infatti ci parla di tutti quei gatti che gli hanno lasciato in qualche modo un ricordo, lo hanno insomma colpito per il loro comportamento o semplicemente per qualche loro piccola particolarità e quindi non può che condividere con altri amanti dei gatti questa storia, che lascia senza parole sia per l'imprevedibilità di alcuni comportamenti di questi felini, ma ovviamente per la grande intelligenza che dimostrano e per la dolcezza di cui sono capaci, perchè per quanto se ne dica che i gatti non sono in grado di provare affetto o dimostrarlo, non ha mai avuto davvero un micio con cui condividere la giornata e Stefano cerca proprio di farci entrare nella sua di giornata, insieme a tanti altri amici a quattro zampe. Penso mi rimarrà impresso per sempre il famoso gatto in grado di capire qual è il vaporetto giusto da prendere per arrivare alla sua destinazione, così come è in grado di capire la fermata in cui scendere per dirigersi alla meta finale, il tutto senza farsi assolutamente seguire. Ovviamente non ho potuto fare a meno di sentirmi parte delle gattare: ho due gatti a casa e praticamente ci muoviamo in simbiosi, specie in questo periodo che mi vedono spesso a casa e che giochiamo in continuazione, passando così le giornate, non posso che essere felice della loro presenza, specie ora che c'è bisogno di tanto affetto e allegria per poter affrontare questo anno. Insomam ne Il gatto che viaggiava in vaporetto troverete Stefano come costante, così come i gatti, ma ne avrete per tutti i gusti e l'unica certezza sarà che non potrete più vedere i gatti allo stesso modo e soprattutto ne vorrete subito uno!


Ormai sapete che, quando si parla di gatti e letture che li riguardano, sono sempre in prima fila, e ovviamente questa lettura non poteva mancare nella mia libreria, essendo una grande amante di questi amorevoli felini. Stefano Medas unisce tutto quello che conosce, ossia Venezia e i gatti, in un unico romanzo dando quindi vita a tante piccole storie dedicate ai nostri amici a quattro zampe che si svolgono proprio nella città di Venezia. Io sono stata un paio di volte in questo luogo e ammetto che tramite le descrizioni dell'autore mi sono subito sentita parte della storia, ripercorrevo insieme a lui e ai gatti le calle della città e ho quindi amato perdermi in questa storia che di fatto racconta dei tanti gatti che Stefano ha potuto trovare a Venezia, come per esempio quel gatto sul vaporetto che non veniva disturbato da nessuno e che sapeva esattamente quando scegliere, come se avesse un appuntamento o un qualche impegno da rispettare e sapesse che prendendo il vaporetto giusto sarebbe arrivato in tempo. Inutile dire che mi sono innamorata di tutti i gatti presenti all'interno della storia, così come dello stile di Medas e ovviamente delle illustrazioni all'inizio di ogni capitolo, in cui mi sono soffermata molto perchè davvero troppo carine. Questo romanzo è stato un po' come visitare Venezia accompagnati da guide speciali: i gatti che la popolano e questo non può che essere il mio punto debole, gli amanti di questi animali a quattro zampe non potranno che apprezzare questa storia che ti fa come entrare in un quadro magico e ti incanta, spingendoti a coccolare subito i propri gatti oppure a precipitarsi a prenderne uno perchè sono creature davvero particolari, intelligenti e dolci, una compagnia di cui non si può fare assolutamente a meno.







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