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lunedì 7 dicembre 2020

Recensione "Tiny Pretty Things" di Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton

Bookspediani oggi iniziamo la settimana con un libro di cui si è parlato poco e che presto vedremo sui piccoli schermi grazie alla serie tv creata da Netflix: pronti a conoscere Bette, Gigi e June?



Titolo: Tiny Pretty Things
Autore: Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton
Editore: Mondadori
Genere: Young Adult
Data di uscita: 27 Ottobre 2020



Gigi, Bette e June sono tre ragazze estremamente diverse. Le accomuna un'unica passione: ballare. Ma all'American Ballet Conservatory, la prestigiosa scuola di danza di Manhattan, non è sufficiente essere bravi, serve essere i migliori. E per farlo, a volte, è necessario giocare sporco. Lo sa bene Gigi, l'unica ballerina nera della scuola, spirito solare e libero, che inizia a subire pesanti episodi di bullismo. La colpevole potrebbe essere la perfida Bette, che per ottenere la parte di prima ballerina e per uscire dall'ombra della famosa sorella étoile farebbe davvero di tutto. Oppure potrebbe essere June, che non riesce a mangiare senza vomitare e che è stanca di essere sempre la "seconda scelta". Ma ci sono anche Alec, che ha un legame strano con Bette; Henry, affascinate e misterioso; e William, che fatica a rivelarsi per chi è davvero. Non ci sono amici, non ci sono nemici, ciò che conta è danzare meglio di chiunque altro, raggiungere la vera perfezione a qualunque costo.

IL MIO VOTO


Gigi, Bette e June sono tre ragazze che non hanno nulla in comune se non la passione per la danza, questa per loro non è uno sport ma è una questione di vita, per ottenere risultati e soprattutto per venire notate e guadagnarsi gli assoli più ambiti sono disposte a tutto, non esiste amicizia tra loro, sono una competizione continua che non è affatto sana perchè non le spinge a dare il massimo mentre danzano, ma a dare il peggio fuori dal palcoscenico.
Bette è di fatto la ragazza che tutti invidiano: è perfetta, dell'esibizione della sorella maggiore e di come questo l'abbia aperta al mondo della danza ancora se ne parla, per cui è normale pensare che lei sia avvantaggiata, ma è anche innegabile il suo talento. Ha tutto quello che gli altri vorrebbero, persino un ragazzo che stravede per lei e che la difende sempre, eppure non le basta, si sente continuamente minacciata dagli altri e anzichè allenarsi ancora di più, si concentra su come mandare ko la competizione, di fatto quindi non si conquista quello che ha per bravura, ma solo perchè è molto brava a non farsi scoprire a sabotare continuamente le compagne. Purtroppo Bette si sente inferiore alla sorella, sempre lodata dalla madre, e questo la spinge a sabotare gli altri per non permettere a nessuno di metterla in ombra, una sorta di ripicca non solo per le sue compagne ma inconsapevolmente verso anche la sorella maggiore che non può toccare. Devo ammettere che ho compreso i comportamenti di Bette, anche se non sempre riesco a giustificare come decide di agire, è comunque un personaggio molto interessante che o si odia o si ama, senza mezzi termini.


Ma se pensate che sia Bette il personaggio più cattivo vi sbagliate di grosso perchè a farle da concorrenza c'è June: una ragazza che è sempre l'eterna seconda, l'eterna sostituta che non ha mai occasione di spiccare. Quella ragazza che prova con tutte le sue forze ad essere perfetta ma deve lottare con una madre che pensa che la danza sia solo un hobby e che la spinge a pensare al college, perchè tanto non farà mai nulla in questo ambito, quella ragazza che teme di ingrassare e che quindi elimina dal suo corpo tutto quello che mangia, rischiando di svenire sul palco ma anche l'espulsione dalla scuola perchè per ballare bisogna essere in forze, cosa che non sempre lei è. Ma June è anche una ragazza che è stanca di non essere vista e accettata, ma quello che è peggio è che nessuno la vede per quello che è, per questo è libera di agire indisturbata, perchè c'è già Bette a passare per cattiva.
Gigi è invece l'unico personaggio con cui si riesce ad entrare in sintonia: non pretende chissà che cosa, balla perchè ama farlo e dimostra di essere la migliore sbaragliando la concorrenza senza alcun modo meschino, semplicemente con le sue forze, applicandosi giorno dopo giorno, nascondendo la fatica e gli sforzi che fa, ma meritandosi ogni successo. E' quindi bellissimo vedere che è la prima ragazza di colore a raggiungere un ruolo di spicco nella scuola di danza, cosa che ovviamente non può che indispettire le altre, che iniziano a prenderla di mira per qualsiasi cosa: a partire dal colore della sua pelle, fino ad arrivare a delle vere e proprie intimidazioni. Gigi è un personaggio che ho amato perchè non sbandiera i suoi problemi, non si nasconde dietro delle scuse, risponde a tutte le critiche semplicemente ballando e questo non può che farle onore perchè ci fa capire quanto la sua sia una passione vera e da prendere ad esempio, per quanto purtroppo sia facile credere che possa venire presa di mira per gelosia.


Tiny Pretty Things è un romanzo ambientato nel mondo della danza, dove si sa essere un settore molto selettivo, n
el quale possono certamente spiccare le persone raccomandate ma fino ad un certo punto, poichè a brillare sono solo quei ballerini che hanno talento, che dimostrano di essere i migliori scendendo in pista e dando il massimo senza scuse, senza pensare ai loro problemi, semplicemente provando e ballando, fino allo sfinimento. E' quindi normale però che, una volta che viene individuata la star, chi è rimasto indietro faccia di tutto pur di ottenere quel ruolo tanto ambito, arrivando persino ad intimidire la persona in questione, a spaventarla e a bullizzarla, fino anche a passare ad atti di vera e propria aggressione, insomma qualsiasi cosa pur di non essere un sostituto, pur di avere le luci puntante su di sè. Questo, come in tanti ambiti, dimostra che pur di ottenere quello che si vuole, senza tuttavia impegnarsi tramite un duro lavoro, si è disposti a tutto.
Ma non è solo la competizione, completamente non sana, a spiccare in questo romanzo, sono infatti tantissime altre tematiche. Per quanto riguarda June infatti abbiamo il tema della bulimia, molto frequente in persone che devono mantenere un certo peso e che quindi sono spaventate anche solo di ingrassare qualche etto, la sua continua lotta con il cibo l'ho trovata molto realistica ed è una delle poche cose che l'ha resa umana. Per quanto riguarda Bette abbiamo invece la voglia di essere vista: Bette infatti è perfetta, eppure non lo è mai agli occhi della madre perchè sarà sempre la sorella maggiore a brillare più di lei e questo la porta a compiere azioni ingiustificabili solo per avere occasione di essere finalmente notata. Per quanto riguarda Gigi invece purtroppo il suo crucio nasce dal colore della sua pelle: è l'unica persona di colore presente nella scuola e la più brava, eppure visto che non ci si può appellare ad altro, viene sfruttato il colore della sua pelle contro di lei, come se questo in qualche modo cambiasse il suo modo di ballare. Il mondo di Tiny Pretty Things è sicuramente tossico quindi, ma purtroppo anche fin troppo realistico.


Charaipotra Sona e Dhonielle Clayton hanno creato una storia che unisce due generi: lo young adult e il mystery poichè non è sempre così facile capire chi tormenta Gigi e questo elemento di suspense lo rende ancora più interessante. Devo ammettere che l'inizio mi ha leggermente destabilizzato perchè non riuscivo a capire dove volessero andare a parare le due autrici che iniziano la storia in un modo, per poi cambiare totalmente rotta e solo alla fine tutto vi sarà più chiaro. La narrazione prosegue tramite continui scambi di punti di vista delle tre protagoniste principali ossia June, Bette e Gigi e devo ammettere che io ho amato molto quest'ultima, un po' meno le altre due, anche se è stato molto interessante conoscere i loro pensieri. Sono appunto loro tre le narratrici della storia e le protagoniste principali ma ci sono tanti altri personaggi che giocano un ruolo fondamentale nella storia come Alec, il ragazzo di Bette ma anche una persona che sa ragionare con la sua testa e capire chi sbaglia e chi no, Will, il suo migliore amico e uno dei personaggi più enigmatici di sempre ma anche quello a cui serve tempo per aprirsi e per farsi amare dagli altri e ancora Henry, un personaggio i cui comportamenti sono davvero difficili da decifrare, insomma abbiamo un cast di tutto rispetto ma soprattutto personaggi di cui è davvero difficile fidarsi. Tiny Pretty Things è la prima parte di una duologia che presto si concluderà, una storia che si prende il suo tempo per partire e introdurre questo mondo così come questi personaggi e che ci regala veri e propri colpi di scena, soprattutto il finale che mi ha lasciato senza parole e quindi curiosa di avere subito il secondo romanzo. 
A mio avviso questa è una lettura perfetta per tutti gli amanti de Il cigno nero e Pretty Little Liars: questa storia è infatti il mix perfetto e sono proprio curiosa di vedere come verrà riportata sul piccolo schermo.






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