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mercoledì 28 aprile 2021

Review "Vogliamo la luna" di Daniela Palumbo

Bookspediani oggi vi parlo di "Vogliamo la luna" di Daniela Palumbo



Titolo: Vogliamo la luna
Autore: Daniela Palumbo
Editore: Il battello a vapore
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 23 Marzo 2021
 

Centoquaranta ragazze e ragazzi di tutta Italia fra gli undici e i diciotto anni. Più di cento parole per definire e immaginare il futuro. La pandemia ha sconvolto le nostre vite, ha fatto vacillare tutte le certezze e ci ha catapultato in un tempo sospeso. È in questa dimensione che Daniela Palumbo ha immaginato di chiedere a un'intera generazione: Che parole vuoi portare con te nel futuro? I ragazzi hanno risposto all'appello con entusiasmo e passione, scrivendo riflessioni, poesie, pagine di diario, discorsi immaginari o lettere a un amico. Questo libro è un catalogo dei sogni che i ragazzi e le ragazze hanno dedicato al futuro. Perché "sognare è un diritto fondamentale". E perché loro lo sanno che il futuro è oggi.


IL MIO VOTO


E' molto difficile parlare di questo romanzo in una maniera standard, approfondendo quindi i personaggi, le tematiche e le conclusioni finali perchè di fatto questa è una lettura molto speciale. I protagonisti di questo libro non sono personaggi di fiction, non si ispirano a nessuno ma sono di fatto 140 ragazzi reali che, insieme a Daniela Palumbo, hanno realizzato questo libro che si adatta perfettamente ad oggi, visto che la situazione dell'Italia sul coronavirus non è cambiata dopo un anno, anzi proprio ora stiamo andando incontro alle riaperture, ma chissà se effettivamente dureranno oppure ci verranno portate via di nuovo. E quindi, se gli adulti in qualche modo possono stancarsi della situazione ma di fatto capirla, continuando ad andare al lavoro dove possibile e quindi lasciandosi assorbire totalmente dalla vecchia routine, per i ragazzi questo è un altro paio di maniche perchè la loro vita è cambiata drasticamente ed ecco che Daniela Palumbo ha quindi creato questo romanzo, chiedendo ai ragazzi una parola che si sarebbero portati nel futuro. Possiamo quindi dire che oltre ai ragazzi, coautori di questo testo in un qualche modo, sono proprio le parole ad essere le protagoniste di questa storia, parole che possono sembrare semplici ma che in un periodo come quello di ora assumono tutto un altro significato. Per esempio la parola abbraccio, sappiamo tutti cosa significa eppure ora che non ci si può nemmeno toccare, il contatto fisico e una cosa così semplice e scontata diventa importantissima. O ancora la famiglia, che in qualche modo è stata riscoperta perchè costretta a passare più tempo a casa, insomma sono le parole e i ragazzi a spiccare in questo romanzo ed è questo a renderlo estremamente particolare.


Attraverso questo romanzo si riesce a percepire meglio cosa provano i ragazzi e come si sentono mentre affrontano questo periodo così delicato che sta durando da uno anno e che ha inevitabilmente cambiato il mondo, scandendo molto bene il prima e il dopo. Ci sono tantissimi bambini di tenera età che probabilmente non avranno modo di ricordare cosa era la vita prima del coronavirus, tanti altri e specie gli adolescenti, invece, lo hanno ben presente. Infatti anche una cosa semplice e scontata come andare a scuola è venuta meno, qualcosa di odiato per tanti studenti poichè avere continuamente a che fare con la sveglia presto, le lezioni e le interrogazioni è un poco l'incubo di tutti, ma che era sopportabile perchè si stava in compagnia, si poteva ridere e scherzare con i propri compagni e questo ormai da troppo tempo non accade più. Così come andare a fare una passeggiata con gli amici è venuto meno, una semplice cena al ristorante per passare una  serata in compagnia ormai è un ricordo lontano e questo fa male, perchè la vita è cambiata in un lampo, senza che fossimo pronti ad affrontarla e di conseguenza l'unica cosa da fare è pensare al futuro, per questo la lettura di questo libro è così importante, perchè ci sono tutti i pensieri di 140 ragazzi per il futuro, ci sono parole che prese singolarmente possono dire tutto e niente, ma che all'interno di questo libro significano avere la speranza che le cose possano cambiare presto e che questo periodo prima o poi sia solo un ricordo lontano.
Quelle parole quindi, così semplici e così date per scontato, assumono tutto un altro significato e allo stesso tempo danno speranza ai ragazzi che le hanno pensate, ma anche al lettore.


Ho già conosciuto Daniela Palumbo come autrice, per cui ero  molto curiosa di vedere come avrebbe curato curato questo testo. La sua introduzione è ovviamente essenziale perchè ci spiega l'idea per il progetto, ma poi sono le parole dei ragazzi a parlare forte e chiaro e questo è l'importante. Il romanzo ci viene presentato come se fosse un vero e proprio dizionario, quindi ci troviamo sotto ad ogni lettera la parola che i ragazzi hanno scelto da portare nel futuro e la loro spiegazione, che può essere tramite un piccolo commento, così come una poesia o un vero e proprio elaborato. E' quindi la varietà ad essere sovrana in questo libro perchè ovviamente questi 140 ragazzi hanno uno stile diverso, un modo di raccontare personale che crea un insieme di parole che non possono che farci forza e coraggio e permettere anche a noi di affrontare questo periodo delicato, sperando di avere un futuro più simile al prima, proprio come si augurano questi ragazzi.
Trovo quindi sia stata una bella pensata quella di chiedere ai ragazzi qualcosa per il futuro ed inserirli in un romanzo per ragazzi appunto, perchè in questo modo forse ci si sente meno soli e anche meno distanti, perchè i loro pensieri possono essere anche i nostri e in questo modo arrivano forte e chiaro.
Vogliamo la luna è una lettura sicuramente particolare, dove sono le parole ad essere vere e proprie protagoniste e queste, in qualche modo, ci fanno sentire più compresi e meno soli e visto il periodo in cui siamo più distanti che mai, perchè è necessario, sentirsi meno soli tramite la lettura significa davvero tanto, sicuramente lo scopo di Daniela, che oltre a farci sentire meno soli è stato anche quello di dare voce ai ragazzi, che forse sono quelli che più hanno sofferto per la situazione, è riuscito alla grande.


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