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martedì 12 ottobre 2021

Recensione "La voce della quercia" di Andrew Michael Hurley

 




Titolo:
 La voce della quercia
Autore Andrew Michael Hurley
Editore: Bompiani
Genere: Fiction
Data di uscita: 10 Settembre 2021


Richard e Juliette Willoughby devono affrontare il dolore più indicibile: la morte improvvisa del loro bambino. Starve Acre, la loro casa al confine con la brughiera, è diventata un luogo in cui si addensano dolorosi ricordi e una tensione crescente. Juliette è convinta che Ewan sia ancora presente in qualche forma, e cerca l’aiuto di un gruppo di occultisti per mettersi in contatto con lui. Richard invece per distogliere il pensiero dalla sofferenza si concentra sul campo di fronte a casa, dove avvia gli scavi alla ricerca dei resti di una quercia leggendaria e maledetta. Che nesso c’è fra il passato remoto di quel luogo, teatro di forme di sommaria, brutale giustizia, e la strana malattia che si è portata via Ewan, e la sua attitudine a distruggere e far male? La terra rivoltata darà le sue risposte, e non sono quelle che ci si aspetta.

IL MIO VOTO

Richard e Juliette sono costretti ad affrontare un dolore che nessun genitore dovrebbe mai patire, ossia la perdita del loro figlioletto Ewan di appena cinque anni. Questi momenti così delicati non possono che unire una coppia oppure separarla definitivamente e i due hanno idee ben diverse su come affrontare il lutto: Juliette è infatti in qualche modo convinta che Ewan sia ancora presente, che non se ne sia andato e di consenguenza non riesce a vivere serena la sua vita, per cui cerca un gruppo di occultisti per poter parlare con lui e capire come affrontare il resto della sua vita. Ben diverso è invece il comportamento di Richard, che trova più facile non pensare al figlio e focalizzarsi sul campo di fronte a casa, quello stesso campo dove tante volte il figlio giocava. Quello che non vi ho detto è che la famiglia vive a Starve Acre, un posto a confine con una brughiera e soprattutto il campo su cui Richard tanto si focalizza  nasconde una quercia antica, tutti dettagli che possono apparire slegati tra loro ma se si unisce il fatto che quella stessa terra porta con sè ricordi di scene forti, che Ewan sia venuto a mancare per una strana malattia e che il bambino a volte avesse scatti d'ira, è insomma quasi automatico pensare che forse tutto il dolore che questa coppia sta affrontando non è voluto dal caso, ma da qualcosa di molto più grande e inquietante.
Come appare chiaro quindi i protagonisti sono sicuramente Richard e Juliette, una coppia alle prese con la perdita del figlio e di come possono superare questo lutto, ma al tempo stesso anche Starve Acre e quindi la terra stessa è una protagonista e non vi svelerò cosa essa nasconde, ma posso dirvi che nulla è come sembra e che poteve davvero aspettarvi di tutto.


Fin da quando ho letto la trama di questa storia, sono stata immediatamente attratta dal titolo e più mi addentravo nella lettura, più era difficile fermarsi perchè appunto è una storia che cattura subito l'attenzione e sa come destreggiarsi tra qualcosa di molto doloroso e purtroppo realistico, come la perdita di un figlio, e le leggende metropolitane che ovviamente si vanno a ricollegare al luogo in cui vive la famiglia, dando vita ad una storia davvero imprevedibile e soprattutto caratterizzata dall'orrore del passato, che in qualche modo si manifesta anche nel presente.
Ho trovato doloroso ma davvero convincente come l'autore abbia trattato il tema della perdita, infatti vediamo i due genitori reagire in modo diverso e cercare in qualche modo di trovare una spiegazione a tutto quel dolore che stanno provando e proprio Richard è quello che, lavorando la terra, in qualche modo porta a galla un passato che doveva essere destinato a rimanere tale. Come vi dicevo prima è la stessa Starve Acre ad essere una protagonista perchè teatro in passato di grandi orrori, qualcosa che non si può dimenticare nel tempo e questo è talmente potente da piegare anche il presente al suo volere in un modo che davvero mi ha stupito e sconvolta. La storia scorre molto bene, questo grazie anche allo stile dell'autore, devo solo dirvi di non leggerlo di notte perchè per alcune scene ho ancora i brividi solo a pensarci, per il resto visto che ci stiano avvicinando ad Halloween penso sia una lettura perfetta per questo periodo, ha le sue pecche questo si, ma è una storia che riesce ad unire leggende e orrori con l'attualità e non è assolutamente qualcosa di poco conto.

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