sabato 23 febbraio 2019

#Un libro per due: "L'uomo che voleva uccidermi" di Shuichi Yoshida


Buon salve bookspediani e buon sabato.
Oggi io e Sandy de La Stamberga d'Inchiostro siamo tornate più in forma che mai a parlarvi della nostra nuova lettura fatta insieme ossia "L'uomo che voleva uccidermi" di Shuichi Yoshida.


L'uomo che voleva uccidermi

Titolo: L'uomo che voleva uccidermi
Autore: Shuichi Yoshida
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
Data di uscita: 26 Gennaio 2017


In una fredda sera di dicembre, Ishibashi Yoshino saluta le amiche per andare a incontrare il suo ragazzo in un parco di Hakata, nella città di Fukuoka. Il mattino successivo, il cadavere della giovane viene rinvenuto nei pressi del valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante: è stata strangolata. Chi ha ucciso Yoshino? Chi è l'uomo che doveva incontrare al parco? Perché la cronologia delle chiamate e dei messaggi del suo telefono cellulare racconta una storia diversa da quella che conoscono gli amici e i familiari? La morte violenta di una giovane innesca un intreccio di narrazioni accomunate dal senso di solitudine, dalla difficoltà di vivere in una società sempre più complessa, dalla desolazione dei paesaggi urbani, dall'incapacità di amare.

IL MIO VOTO

Geisha beautyE' una sera di dicembre come le altre: Yoshino e le sue amiche Sari e Mako trascorrono una serata fuori per staccare un po' dal lavoro e dalla solita routine, eppure le tre non sembrano inseparabili come appaiono.
Sari in qualche modo sembra essere gelosa di Yoshino, mette spesso in discussione quello che dice e così fa Yoshino per Sari, tirando in mezzo Mako che non sa da che parte stare ma per quieto vivere decide di far finta di nulla. Per Yoshino tuttavia non è una serata come le altre: dopo l'appuntamento con le amiche deve infatti incontrare il ragazzo con cui sta uscendo da qualche tempo, uno dei ragazzi più ambiti che proprio lei è riuscita a conquistare ed è per questo che desta in Sari non pochi sospetti. Quando è ora di separarsi, le due insistono per accompagnare Yoshino, ma la ragazza non vuole assolutamente saperne e si dirige sola al luogo dell'appuntamento, non sapendo che quella sarà l'ultima volta che rivedrà le amiche o la sua stessa famiglia, con la quale aveva litigato poco prima. Quella notte Yoshino non tornerà più a casa e bisognerà attendere il giorno seguente per sapere che è stato ritrovato il suo corpo nel valico di Mitsuse.


 Subito emergono tantissime domande sul caso: Yoshino è morta strangolata e quindi chi può mai essere il suo assassino? Tutto sembra puntare al suo ragazzo, colui che doveva incontrare la stessa sera del suo omicidio, ma egli sembra scomparso dalla città e questo non fa solo che rafforzare le teorie sulla sua colpevolezza. Nel frattempo anche le due amiche di Yoshino vengono interrogate, in modo da scoprire qualcosa di più della ragazza e, sebbene Mako sia a consocenza di alcuni dettagli personali della ragazza, decide di non riverlarli, non sapendo che così facendo cambierà per sempre il corso delle indagini.
Le parole di Yoshino alle amiche e ai genitori infatti sembrano entrare in contrasto con quello che dice il suo cellulare, pieno di messaggi e chiamate di persone che in teoria non avrebbero nulla a che spartire con la ragazza.
E' così che, a causa della sua morte, tantissimi vite vengono in qualche modo intrecciate alla sua e durante la narrazione finiranno per cambiare per sempre la loro rotta di base.


Most Instagrammable Spots in TokyoL'uomo che voleva uccidermi è un romanzo che è uscito in libreria due anni fa e che onestamente mi era sfuggito, per cui quando la mia partner in crime mi ha proposto questa lettura sono stata felicissima di buttarmici sopra, in primis per la storia ma anche perchè mi forniva l'occasione per conoscere da più vicino il mondo giapponese, opportunità che capita di rado. Inizialmente la scena viene dominata da Yoshino, una figlia che ha lasciato la propria casa per trovare la sua strada e di questo il padre non è molto felice, tanto è che la ragazza cerca di sentirlo il meno possibile per evitare la solita lezioncina. Purtroppo il suo lavoro non le consente di guadagnare grosse cifre e per questo arranca sempre con i soldi, anche se in qualche modo riesce ad arrivare a fine mese. Il ritratto che l'autore ci presenta di Yoshino è quello di una ragazza come tante, ma con tanti segreti da nascondere e con una particolare attrazione nel dire talmente tante bugie da credere lei stessa a quella realtà fittizia che crea. E' per questo che, quando il suo corpo viene trovato in un luogo completamente diverso da quello che le sue amiche sapevano, la sua immagine tanto curata inizia ad andare in frantumi, rivelando la verità.


dramatically-problematic: “ Shinjuku, Tokyo by kalcul on Flickr. ”La sua morte in qualche modo influisce nella vita del ragazzo con cui sosteneva di uscire, il quale sembra misteriosamente scomparso nel nulla e quindi viene visto come il principale sospettato. Cambia anche la vita dei suoi genitori, soprattutto di suo padre, che si pente di essere sempre stato duro con lei, ora che l'ha persa. Ma tocca tante, tantissime altre vite che dopo la sua morte non saranno più le stesse e in qualche modo non è solo questo a collegarle, ma qualcosa di molto più grande e molto più difficile da combattere: la solitudine. Shuichi Yoshida infatti usa come pretesto per dar vita alla sua storia l'omicidio di una ragazza, ma più la narrazione continua, più comprendiamo che è solo un modo per parlare della società giapponese e di come, in momenti di disperazione, si è portati a compiere azioni riprovevoli da cui è impossibile tornare indietro, tutto per combattere quella solitudine che divora le persone, che vogliono solo sentirsi amate e parte di qualcosa, non solo singoli individui costretti ad andare avanti ogni giorno senza un vero scopo. Questo è stato un elemento decisamente a favore del romanzo, la sua capacità di scavare nel profondo dell'animo umano e farci capire che quello che importa in verità è l'opinione pubblica, non tanto la verità e la propria credibilità, che spesso può venire meno a causa di chiacchere infondate, create solo per divertimento o noia.


Kimono Nippon Japanese culture - Japanese girl kimono traditional costume  - kymono JapanQuello che invece non mi ha fatto totalmente immergere nel romanzo è stata la presenza di moltissimi personaggi, che si affrettavano a dare la loro versione dei fatti e quindi spesso faticavo a comprendere il narratore della storia.
Shuichi Yoshida è stato bravissimo nel creare un romanzo con protagonisti completamente diversi tra loro, che sembra non abbiano nulla a che fare l'uno con l'altro, servendosi della morte di una ragazza per denunciare non solo la sua doppia vita, ma anche quello che attanaglia e rende difficile la vita di tutti gli altri personaggi: avere qualcuno accanto che ci faccia da amico, che ci aiuti nei momenti di difficoltà e che ci ascolti quando ne abbiamo più bisogno. La storia non è sempre lineare, spesso l'autore torna indietro nel tempo in modo da fornirci tutti gli elementi possibili per farci capire la verità, che non tarda ad arrivare ma perchè il punto centrale non è trovare un assassino, ma è vedere come tutti i personaggi del romanzo gestiscono la loro solitudine e l'accettazione di non conoscere appieno l'animo umano, in questo caso nemmeno loro stessi. Forse mi aspettavo un ritmo pià serrato da questa storia, quando invece l'autore vuole essere il più introspettivo possibile per mettere proprio a nudo le persone e come è facile giudicarle in modo errato al primo sguardo, dando per scontato troppe cose.  Devo dire che il primo esperimento con Shuichi Yoshida è stato certamente interessante, per cui non vedo l'ora di scoprire cos'altro ha in serbo per i lettori.





si ringrazia
Sandy Mercado per la grafica






1 commento:

  1. Ciao! Confesso che non lo conoscevo il romanzo. Ho letto la tua recensione, e sembra una storia davvero carina :) L'ho inserito in wishlist :)

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