domenica 14 aprile 2019

Recensione "The Last Girl - Lo spettacolo finale" di Joe Hart

Buona sera bookspediani.
Siete pronti a scoprire cosa ne penso di  "The Last Girl - Lo spettacolo finale" di Joe Hart?


Titolo: The Last Girl - Lo spettacolo finale
Autore: Joe Hart
Editore: La Corte Editore
Genere: Distopico
Data di uscita: 10 Maggio 2018



In un mondo in cui sono rimaste meno di 1000 donne, Zoey è una delle ultime speranze per l'umanità. È fuggita dalla prigione in cui è stata cresciuta e le hanno dato la caccia fino a ridurla quasi in punto di morte, ma è riuscita a sopravvivere, a riemergere ancora più forte di prima. Ora è giunto il momento di scoprire la verità sulle sue origini: chi è davvero Zoey? Chi sono i suoi genitori? Ma un nuovo nemico è alle porte, insidioso e terribile: la cosiddetta Fiera delle Fate, un macabro spettacolo che vede uomini combattere per vincere una delle rare donne rimaste, che vengono messe in palio e ridotte a nient'altro che schiave da una coppia di sadici senza scrupoli. Quando anche Chelsea viene catturata dagli uomini della Fiera, Zoey deve fare di tutto per liberarla. Sarà a questo punto che incontrerà Wen, una donna forte e determinata quanto lei, una donna che ha perso tutto e che nasconde un importante segreto. Il viaggio di Zoey tra i meandri più oscuri della psiche umana la condurrà sempre più vicino a varcare il limite che separa il bene dal male, e il costo finale della sua sete di giustizia potrebbe essere la sua stessa umanità.


IL MIO VOTO



Dopo essere tornata nel luogo in cui è stata prigioniera e aver cercato di liberare tutte le ragazze rinchiuse in quella sorta di prigione, Zoey deve fare i conti con la sua scelta: ha certamente liberato alcune delle sue compagne, ma ha perso anche tante persone a lei care, persone che sono morte o si sono allontanate da lei per cercare la loro strada e il loro posto nel mondo. Come se non bastasse una profonda ferità alla schiena l'ha bloccata su una sedia a rotelle per parecchio tempo e ci sono voluti molti mesi per rimettersi in piedi, mesi passati a soffrire sia fisicamente che emotivamente. Ora però Zoey vuole solo una risposta alle sue domande: chi è davvero lei? E chi sono i suoi genitori? Adesso più che mai è imperativo scoprire la verità, per avere finalmente una propria identità.
Intanto però, mentre Zoey si occupa di se stessa, una nuova minaccia incombe su di lei e su tutte le altre poche donne rimaste libere: la terribile Fiera delle Fate, una specie di circo in cui sono le donne stesse gli animali in gabbia, le quali vengono messe all'asta per essere vinte da uomini che possono poi fare di loro quello che vogliono. E proprio qui si trova Wen, una donna che vuole scappare da questo incubo e che incontrerà Zoey, pronta a tutto pur di salvare i pochi amici che le sono accanto. Ancora una volta Zoey verrà messa a dura prova, trovandosi davanti orrori inimmaginabili, che potrebbero distruggerla per sempre.



Sono passati mesi dalla conclusione del primo libro e Zoey è certamente cambiata in questo tempo: certo era già cambiata durante tutto il romanzo, ma questa volta è diverso, perchè questa volta deve fare i conti con la perdita di alcune persone che ha amato e che ama tutt'ora, di cui si sente ovviamente responsabile. La scelta infatti di tornare dove era rinchiusa è stata sua e sebbene sia riuscita a liberare due delle ragazze rinchiuse, le perdite sono state ben maggiori e non può fare a meno di crogiolarsi nel suo dolore. Ma oltre al dolore emotivo deve fronteggiare quello fisico, poichè a causa di una ferita alla schiena ha impiegato molto tempo e molta energia per reggersi in piedi e basta un attimo per farla tornare su una sedia a rotelle. Dopo tutto che ha passato ora vuole una risposta: vuole conoscere il suo passato, sapere chi è davvero e conoscere la sua famiglia ed è questo che continua a tenerla in piedi e che le da la forza di lottare contro le persone che vogliono riportarla indietro. Ma c'è qualcun altro che smania per catturare quante più donne possibili, per metterle all'asta: la Fiera delle Fate, una specie di circo che va di città in città per intrattenere e per offrire al suo pubblico donne per cui possono sfidarsi fino alla morte, pur di possederle e conquistarle. Ed è proprio qui che conosciamo Wen, una donna prigioniera della fiera.


Ad accostarsi alle avventure di Zoey infatti, in questo secondo capitolo, c'è la voce di Wen, un personaggio che conosciamo per la prima volta in questo libro e che piano piano impariamo ad amare. Wen è una donna che non vuole ricordare il suo passato, perchè sa che contiene solo dolore e morte, ma nemmeno il suo presente è perfetto: è prigioniera della Fiera delle Fate ma fortunatamente per lei non è una delle donne che verranno messe all'asta, è semplicemente la cuoca degli inventori della Fiera, colei che prepara da mangiare per tutti e che assaggia anche il cibo per i due creatori di questa mostruosità, in modo tale da avere la loro piena fiducia. In verità Wen pianifica la sua fuga da anni e proprio in questo ultimo periodo, insieme al suo amico Robbie, ha trovato tutto l'occorrente per mettere in atto il suo piano di fuga. Eppure c'è sempre qualcuno che la ostacola, in particolare un uomo che la crede semplicemente un oggetto, come tutti gli altri, e che smania per averla tutta per sè. Questo ovviamente la costringe ad affrettare i suoi piani, rischiando di essere scoperta e di finire lei stessa in pericolo.
E' proprio alla Fiera delle Fate che la sua strada con Zoey si interseca, ma le due donne devono ancora capire se possono essere alleate oppure nemiche.


Certamente il secondo capitolo di The Last Girl sa come intrattenere il lettore: la costruzione del personaggio di Wen e l'introduzione della Fiera delle Fate non fa che aggiungere curiosità al lettore su questa donna, ma lo fa anche riflettere sulla brutalità del mondo creato da Hart, il quale non si risparmia nel far apparire donne come semplici oggetti e strumenti per procreare, senza nemmeno tenere conto della possibilità che sono semplicemente persone, con una famiglia e con una vita, un passato, che è importante e che non può mai venire cancellato.
Con l'introduzione di Wen arriva anche l'introduzione di Robbie, il migliore amico della donna che è anche gay, ed è interessante vedere come la società creata da Joe Hart non si discosta particolarmente dalla nostra realtà: Robbie infatti deve tenere nascosta questa parte di sè poichè è un disonore, in tempi di così poca presenza di donne, che lui si rifiuti di procreare per seguire queste tendenze. E onestamente questo si avvicina molto alla nostra realtà, almeno quella italiana, in cui persone omosessuali sono viste come figure diverse, quasi malate, e soprattutto non degne di diventare genitori solo perchè amano persone del loro stesso sesso. E' quindi interessante vedere come un romanzo distopico si avvicini alla realtà del 2019, segno che sebbene la scienza avanzi sempre più, la mentalità umana resti più chiusa che mai.


Questo secondo capitolo è stato assolutamente molto più dinamico del primo e allo stesso tempo più tosto, più brutale: Joe Hart non si risparmia a descrivere la tragica situazione di come vengono trattate le donne nel suo mondo e anche questo a mio avviso si può riflettere molto bene nella realtà, visto che al telegiornale sentiamo ogni giorno notizie su donne maltrattate e usate come oggetti.
Molto interessante è stata l'ulteriore evoluzione di Zoey, una ragazza di poco più di vent'anni che deve non solo fare fronte al fatto che la sua intera vita è stata una bugia, ma anche al fatto che quella bugia le è costata persone care e soprattutto per colpa di quella bugia non può conoscere la sua vera identità e il suo passato. Non sapere chi si è davvero toglie tantissimo potere, perchè l'avere un'identità è quello che ci consente di creare un futuro, cosa che senza radici solide non si può certo avere. E il punto di vista di Wen ha aggiunto certamente una marcia in più alla storia, poichè ha fatto comprendere non solo il punto di vista di una ragazza giovane, ma di una donna che è ormai rassegnata sul suo passato ma ben determinata ad essere libera e a non essere trattata come un semplice oggetto.
Ammetto che alcune emozioni della donna mi hanno stupito, si capisce che non è un personaggio perfetto, ma è il risultato di tanti anni di sofferenza e prigionia.
A poche pagine dalla fine pensavo che nulla potesse più sconvolgermi e invece Joe Hart mi ha completamente devastato con gli ultimi capitoli e ora non posso che tuffarmi sul romanzo conclusivo della storia, per scoprire come finisce!






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