giovedì 19 settembre 2019

Recensione "Siamo riflessi di luce" di Samuel Miller

Buon salve bookspediani.
Eccomi qui con voi pronta a parlarvi di un'altra uscita fresca fresca di giornata, ossia "Siamo riflessi di luce" di Samuel Miller, una particolarissima lettura per ragazzi edita da Harper Collins Italia.


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Titolo: Siamo riflessi di luce
Autore: Samuel Miller
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 19 Settembre 2019


Arthur Louis Pullman III, nome impegnativo per un ragazzo che non sa ancora qual è il suo posto nel mondo, vive da solo con il padre da quando sua madre se n'è andata. Nella sua città, Palo Alto, in seguito a un brutto scoppio d'ira, è considerato alla stregua di un criminale. Ecco perché viene mandato lontano, a vivere con gli zii in un villaggio sperduto. A Truckee non c'è molto da fare: ma Arthur si imbatte in alcuni scritti nascosti di suo nonno, Arthur Louis Pullman I. Un famoso scrittore, che, un po' come Salinger, ha pubblicato un solo, grandissimo libro di culto molti anni addietro, per poi ritirarsi a vita privata e morire misteriosamente. Ora Arthur è convinto di avere la chiave per sciogliere l'enigma di quella scomparsa: nel diario ci sono un indirizzo e l'indicazione di una linea ferroviaria, la leggendaria California Zephyr. Decide così di salire a bordo del treno e, seguendo gli indizi disseminati negli ultimi, sconnessi pensieri del nonno, scoprire la verità sui giorni finali dello scrittore.


IL MIO VOTO


Arthur Louis Pullman III è un ragazzo che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, un ragazzo che vive solo con il padre, un uomo che non è molto presente nella sua vita, e che ultimamente fatica a controllare la sua rabbia, tanto da essere diventato un pericolo non solo per se stesso, ma per gli alri. Ecco perchè suo padre, Arthur II, decide di mandarlo per qualche tempo a Truckee, una cittadina lontano da tutto e da tutti, dove vivono gli zii del ragazzo.
Arthur non è contento dell'idea, non capisce che il padre lo fa per il suo bene, anche perchè non ha mai avuto chissà che rapporti con lui, e nella noia più totale, trova finalmente qualcosa da fare. Bisogna infatti precisare che il nonno di Arthur, Arthur Louis Pullman I, è stato un famosissimo scrittore, autore di un solo romanzo, ma che lo ha consacrato in tutto il mondo, eppure per il nipote è sempre stato un mistero, in particolare lo sono stati gli ultimi giorni della sua vita, perchè infatti l'uomo è stato ritrovato molto lontano da casa e tutto è stato attribuito alla sua malattia, ovvero l'Alzheimer. Ma quando Arthur, per caso, trova dei vecchi diari del nonno, con all'interno un misterioso indirizzo e l'indicazione di una linea ferroviaria, decide di fare questa pazza avventura e quindi sale sul treno e segue gli indirizzi del nonno, nella speranza di scoprire cosa è davvero successo nei suoi ultimi giorni.
Un viaggio, quello di Arthur, che lo metterà spesso in pericolo, ma che gli farà capire il passato del nonno e della sua famiglia e in particolare il suo presente, per consentirgli di trovare, alla fine, il suo posto nel mondo.


Arthur Louis Pullman III è il nome del nostro protagonista principale, un personaggio decisamente complesso che potrebbe non entrare nelle grazie di tutti i lettori. Arthur infatti è un ragazzo che vive solo con il padre, da quando la madre se ne è andata, ma di fatto è come se vivesse solo poichè l'uomo fa di tutto per evitarlo e ci riesce molto bene, visto che la loro abitazione si vanta di essere molto grande ed è quindi facile non trovarsi spesso faccia a faccia l'uno con l'altro. Arthur è anche un ragazzo dal carattere non troppo facile, ultimamente sembra essere arrabbiato con il mondo e lo ha dimostrato in una discussione con la sua ragazza, in cui in un impeto d'ira ha rischiato seriamente di alzare le mani sulla ragazza, deviando alla fine sul muro e fratturandosi il braccio. Questo ovviamente lo ha bollato come una persona pericolosa, quasi un criminale e anche su Arthur stesso questo scatto ha avuto ripercussioni su di lui, non a caso ha spesso incubi strani. Ecco perchè, in una situazione delicata come la sua, il padre decide di mandarlo per qualche tempo dagli zii, sperando che allontanandolo da casa, il figlio possa migliorare, ma l'uomo non capisce che il ragazzo ha solo bisogno di essere accettato e amato. Una volta arrivato però, il padre e lo zio nomina il nonno morto ormai anni prima, Arthur Louis Pullman I, famoso per aver scritto un solo libro e aver vinto tutti i premi possibili. A sentire il suo nome, nasce in Arthur la voglia di conoscere di più il nonno, soprattutto l'ultima settimana della sua vita, che è per tutti un mistero, e quindi, non appena possibile, si imbarca in un viaggio che può offrirgli tutte le risposte che cerca, oppure dargli una delusione assurda, ma Arthur sa di doverlo fare.


Il viaggio di Arthur è del resto la parte centrale di questo romanzo. Il ragazzo infatti non solo parte con l'idea di voler scoprire di più sugli ultimi giorni del nonno, quei momento che fino ad ora sono sempre rimasti un mistero per tutti, ma è convinto che l'uomo gli abbia lasciato delle indicazioni da seguire proprio per fargli capire cosa gli è passato per la testa. Arthur Louis Pullman I infatti è stato un grandissimo scrittore, anche se ha scritto solo un romanzo di successo e poi si è completamente arenato, e per lasciare messaggi al nipote non poteva che scrivere poesie, frasi che di fatto sembrano senza senso, poichè l'uomo soffriva di Alzheimer e quindi a prima lettura sembrano solo parole messe per caso, ma per il nipote significano partire all'avventura e fare lo stesso percorso che ha fatto l'uomo. Questo viaggio quindi per Arthur significa conoscere meglio la sua famiglia, ma anche essere lasciato in pace da questa, poichè non sopporta come gli zii lo trattano, con costante pietà negli occhi e allo stesso tempo con sguardo vigile. Così come non comprende perchè suo padre improvvisamente sembri un genitore modello, pronto a preoccuparsi per lui. Ma basta qualche pagina per capire che Arthur nasconde certamente qualcosa, si rivela essere un personaggio inaffidabile non solo per le bugie che racconta alla sua famiglia, ma anche per le menzogne che racconta agli estranei, poichè è pronto a tutto per ottenere quello che vuole, ma è ancora più preoccupante vedere che spesso parla con persone che di fatto non possono essere realmente presenti in quel momento, e quindi il lettore è portato a chiedersi se quello che sta succedendo è la verità o è tutta un'illusione.
Non posso raccontarvi troppo di questo viaggio, se non che cambierà per sempre Arthur e che non sarà solo in questa stranissima avventura, ma a volte essere soli è meglio, piuttosto che male accompagnati.


L'esordio letterario di Samuel Miller sa sicuramente come distinguersi, in primis dalla scelta di raccontare questa storia a tratti in prosa, altri in versi, e spesse volta l'autore torna nel passato tramite flashback che servono a farci conoscere meglio l'Arthur del passato, ovvero lo scrittore che è conosciuto in tutto il mondo, e l'Arthur del presente, un ragazzo che si è messo in testa di conoscere meglio il nonno. Un'altra particolarità di questa storia è che è divisa in tantissime parti, ognuna delle quali si svolge in un luogo diverso dell'America, che va a ripercorrere le stesse tappe fatte dallo scrittore tanti anni prima che venisse a mancare, tuttavia queste parti sono davvero corpose, sono composte da almeno una quarantina di pagine l'una e questo è forse l'unico elemento che non ho apprezzato appieno. Da una parte infatti la storia non ti permette di respirare fino a quando non si arriva alla fine, dall'altra si è obbligati a leggere tutto il blocco fino alla fine, perchè se si interrompe a metà, si rischia di perdere il filo del discorso una volta che si riprende poi in mano il romanzo. Samuel Miller ha una prosa decisamente fuori dal comune, sopprattutto per quanto riguarda le parti poetiche, sono veri e propri accostamenti di parole che non sembrano avere un senso a prima vista, ma che in realtà nascondono tutto il dolore di Arthur I. Oltre a questo, l'autore è bravissimo nel convincere il lettore che quella che sta raccontando è la verità, quando invece nasconde piccoli elementi che solo quando è troppo tardi, riusciamo a capire che volevano indicarci la vera verità della storia.


Siamo riflessi di luce è una storia che non reputo adatta a tutti i lettori perchè decisamente particolare e fuori dagli schemi, pertanto è una lettura che si ama o si odia, senza mezze misure, io l'ho trovata una vera peculiarità perchè non avevo mai trovato una storia del genere nella letteratura per ragazzi e ho quindi apprezzato ogni sua stranezza e la sua originalità. Ma in breve tutto si riduce ad un ragazzo che ancora deve capire il suo posto nel mondo, che vuole semplicemente conoscere la storia della sua famiglia, soprattutto vuole conoscerne i misteri e non c'è che dire, ne troverà parecchi da risolvere durante il suo viaggio, ma troverà anche le risposte che cerca, sia per se stesso che per quanto riguarda suo nonno. Il viaggio ancora una volta è una metafora di crescita, di responsabilità e soprattutto di accettazione di se stessi, dei propri errori e delle proprie fragilità, ma è anche conoscenza di un passato che era ora venisse a galla e che venisse esorcizzato in qualche modo, poichè merita di essere portato alla luce.
Samuel Miller al suo esordio narrativo si dimostra un autore che sa distinguersi, ma che non è perfetto, infatti non posso che sottolineare che avrei preferito capitoli ( o parti, in questo caso) meno corposi, perchè permettono al lettore di respirare e di immagazzinare tutto quello che hanno letto.
Arthur Louis Pullman III è un ragazzo complicato con una bellissima storia da raccontare, e se gliene darete la possibilità, sono certa che alcuni di voi sapranno apprezzarla e portarla nel loro cuore per qualche tempo.





si ringrazia la casa editrice

per la copia omaggio

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