Buona sera bookspediani.
Eccomi qui con voi pronta a parlarvi di una nuova uscita Rizzoli, ossia "Lettera non spedita" di Jennifer Cody Epstein.
Titolo: Lettera non spedita
Eccomi qui con voi pronta a parlarvi di una nuova uscita Rizzoli, ossia "Lettera non spedita" di Jennifer Cody Epstein.
Titolo: Lettera non spedita
Autore: Jennifer Cody Epstein
Editore: Rizzoli
Genere: Historical Fiction
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 1 Ottobre 2019
New York, 1989. Ava Fischer oggi ha davanti a sé, tra le lenzuola del letto sfatto, le ceneri della madre Ilse. Le ha ricevute via posta aerea in una scatola, inviatele da un avvocato insieme a un plico di lettere mai spedite e indirizzate a un'amica d'infanzia. Il mistero che avvolge la figura della madre, una donna algida e silenziosa che non le ha mai svelato chi fosse suo padre, né perché da piccolina aveva dovuto abbandonarla in un orfanotrofio della Germania, comincia da qui a sciogliersi.
Disorientata dal lutto improvviso - mentre, in parallelo, lunghi flashback inquadrano la giovinezza di Ilse negli anni dell'avvento del Terzo Reich e la sua fondamentale, frangibile amicizia con Renate Bauer - Ava si trova di colpo scagliata nel passato, invischiata nei dolori e nelle incomprensioni che hanno segnato la sua vita, alla ricerca di una madre sconosciuta.
Ancora una volta mi sono lasciata incantare da una storia che parla della Seconda Guerra Mondiale, un racconto decisamente potente e magistralmente costruito, anche se inizialmente difficile da seguire, che non solo ci mostra come è stato per gli ebrei vivere quotidianamente nel terrore, ma anche per chi era dalla parte dei nazisti e quindi tecnicamente al sicuro, convinti di combattere una causa giusta e di trovarsi davanti un uomo con un grande potere, non quell'uomo malato che tutti vedevano come un mostro. E come ha scelto di affrontare l'autrice questa storia? Sfruttando l'amicizia, mettendo quindi una ragazza di razza mista nella strada di una ragazza tedesca e facendole diventare grandi amiche, per poi però questa amicizia essere ostacolata dall'arrivo delle leggi e dei cambiamenti che la Germania stava operando, quell'amicizia così forte che è stata costretta a spezzarsi, lasciando però un vuoto e ovviamente una grande sofferenza, lasciando dietro di sè segreti e scelte imperdonabili che arrivano al 1989, quando entra in scena Ava, la figlia di Ilse, quella ragazza tedesca così determinata a trovare il suo posto nel mondo, la quale, alla sua morte, chiede alla figlia di recapitare delle lettere ad una sua vecchia conoscenza, Renate, quella stessa ragazza che ha sofferto per colpa di un uomo folle e malato.
E ad unire queste tre donne è qualcosa di molto profondo, che scopriremo solo durante la lettura, ma che cambierà per sempre ogni cosa.
Le tre protagoniste sono appunto Ilse e Renate, due ragazze vissute nello stesso periodo e due grandi amiche, che hanno condiviso gran parte della loro vita insieme perchè si sono come trovate, la loro amicizia diversa ma perfetta per loro le ha unite, ma il destino è pronto a separarle a causa del loro sangue. Le due ragazze spesso infatti hanno trascorso del tempo l'una a casa dell'altra, entrambe conosceva i segreti più intimi dell'altra e mentre la Germania iniziava a cambiare, entrambe hanno fatto finta di nulla, sperando che questo cambiamento passasse inosservato: la stessa Renate ha provato a par parte del parito nazista, tanto voleva compiacere Ilse, salvo poi scoprire che le era proibito perchè di sangue misto. Da quel momento la loro amicizia ha subito un grosso colpo. Per Ilse infatti era importante mostrare il suo supporto alla causa e quindi non ci ha pensato due volte a voltare le spalle a Renate e alla sua famiglia, per dimostrarsi pronta a tutto pur di sostenere Hitler, non rendendosi davvero conto a cosa andava incontro. Per Renate non è stato certamente facile accettare la sua nuova condizione, allontanata da tutti e soprattutto dalla sua migliore amica, e in particolare costretta a sopportare continue problematiche. Tutto questo cambiamento ha portato ad un susseguirsi di accadimenti che hanno contribuito ad allontanare per sempre Renate e Ilse, avvenimenti che ancora più di trent'anni dopo significano ancora aprire una ferita molto dolorosa per entrambe, salvo per Ilse, che viene improvvisamente a mancare e che quindi getta il peso del passato alla figlia Ava.
Ava è il personaggio più vicino a noi, una ragazza che non vuole avere niente a che fare con le sue origini tedesche e infatti raramente parla la lingua e ha addirittura evitato di insegnarla a sua figlia, perchè Ava è anche una madre, una donna che tenta di essere migliore di quello che la sua ha fatto per lei. Ilse infatti spesso non è stata presente nei traguardi della figlia, l'ha allontanata, le ha mentito riguardo alle sue origini e ha mantenuto per tanti anni dei segreti che avrebbero potuto darle le risposte che tanto cercava. E ora, improvvisamente, Ava non ha più la possibilità di chiederle di persona quelle domande perchè la donna è venuta a mancare, ma ha per le mani delle lettere indirizzate ad una certa Renate che contengono finalmente la verità su tutto quello che è successo e che potrebbero dare le risposte che anche Ava sta disperatamente cercando. Per quanto Ava si sforzi di essere diversa dalla madre, molto più aperta al dialogo con la figlia e sincera, alla fine non può che rivedersi nella donna perchè molto spesso ha preso scelte discutibili, che ora come ora hanno una conseguenza su sua figlia e sul loro rapporto, ma se c'è una cosa che ha capito è che non bisogna dare mai il tempo per scontato e quindi deve assolutamente cambiare, per il suo bene e per quello di sua figlia. A conti fatti quindi il suo personaggio è forse quello che sentiamo più vicino a noi, mentre invece riusciamo ad empatizzare con Ilse e Renate, ma la loro storia ci sembra distante, perchè è più facile sentirla tale e non vicina, altrimenti farebbe troppo male.
La scelta di Jennifer Cody Epstein di raccontare questa storia è sicuramente bizzarra e originale, anche se inizialmente destabilizzante: l'autrice infatti sceglie di dare voce alle tre protagoniste femminili, tuttavia non va in ordine cronologico nel raccontare gli eventi e quindi ci conduce in periodi storici diversi, che non seguono una logica ma si adattano alla storia che l'autrice vuole raccontare, ossia farci capire come queste tre donne sono legate tra loro e come il passato si manifesta anche nel presente, avendo ancora grandi conseguenze perchè ancora pieno di misteri da risolvere, che solo rivelandoli si potrà avere basi solide per il futuro. E' quindi inizialmente bizzarro trovarsi davanti prima una Ava che ha una figlia adolescente e qualche capitolo dopo una Ava che è alle prime armi con la sua bambina, forse leggermente più lineare appare la linea che segue la storia di Renate e Ilse, che di fatto è circoscritta negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Lo stile dell'autrice, molto fluido e diretto, permette al lettore di godersi appieno questa lettura, rapito dai misteri e dai segreti che la circondano, ma spinto anche ad andare avanti per l'argomento delicato che tratta, che onestamente questa volta tocca punte di originalità. Ogni capitolo è scandito dal personaggio che va a raccontare la storia, e del resto queste tre donne sono molto diverse tra loro, per cui dopo qualche capitolo è molto semplice distinguere da sè chi sta parlando.
Le tematiche che va ad approfondire l'autrice, come potete immaginare, riguardano principalmente il significato di essere un ebreo durante la seconda guerra mondiale e quindi quello che queste famiglie hanno dovuto sopportare semplicemente per essere diverse dalla famosa razza ariana e quindi dalla razza prescelta. Quello che però mi è piaciuto, anche se allo stesso tempo mi ha messo i brividi, è il fatto che l'autrice si sia focalizzata anche su cosa volesse dire per un tedesco vivere durante la seconda guerra mondiale. Ilse infatti smania per entrare nel partito nazista, non tanto per quello che significa, ma perchè vuole essere parte di qualcosa di importante, perchè non si vergogna delle sue origini e perchè di fatto non si rende conto di cosa significhi davvero per chi non è tedesco vivere in Germania in quel periodo. L'autrice non vuole certamente giustificare il comportamento dei tedeschi o della ragazza stessa, tuttavia trovo interessante avere messo questa contrapposizione soprattutto in due persone che erano una volta amiche. E' proprio l'amicizia un altro punto cardine della storia e quello che significa esserlo, anche quando i tempi sono bui e anche quando significa rinunciare a qualcosa, lo vediamo bene con Ilse e Renate, anche se è facile capire che la loro amicizia non è destinata a durare.
Si parla inoltre delle proprie radici, di cosa significa essere una famiglia ma soprattutto una madre, qualcosa che vediamo con Ilse attraverso i ricordi di Ava e con Ava tramite le sue azioni con sua figlia, che la portano a capire che sta sbagliando, perchè una famiglia prima di tutto è sincera e lei non lo è da parecchio tempo, come Ilse.
"Lettera non spedita" è una storia che non è sempre facile da leggere, ma a mio avviso necessaria perchè decisamente istruttiva e perchè in grado di offrire diversa prospettive su come sia tedeschi che ebrei hanno vissuto la seconda guerra mondiale. Ma è molto più di questo, è una storia che parla di segreti e di menzogne, raccontate per proteggere se stessi e la propria famiglia, anche se alla fine finiscono per ferirla e per perderla e all'improvviso diventa troppo tardi farsi perdonare perchè il tempo a nostra disposizione è spesso limitato. Ma in fin dei conti un modo per espiare i propri peccati e per trovare perdono si trova sempre, delegando la persona più cara che abbiamo e spiegandole finalmente la sua storia, non solo per agire come tramite ma per darle finalmente tutte le risposte che ha sempre desiderato, per cui si parla anche di pentimento, di seconde occasioni e soprattutto di famiglia, perchè conoscere le proprie radici e avere una famiglia accanto che ci sostiene e ci aiuta nel momento del bisogno è la cosa più importante.
Jennifer Cody Epstein ha creato quindi una bellissima storia, che ha affondato le sue radici in profondità e scacciarla dal mio cuore sarà davvero difficile, ma non ho nemmeno intenzione di provarci, perchè lì deve restare.
Io, quindi, non posso che consigliarvela con tutto il cuore!
Disorientata dal lutto improvviso - mentre, in parallelo, lunghi flashback inquadrano la giovinezza di Ilse negli anni dell'avvento del Terzo Reich e la sua fondamentale, frangibile amicizia con Renate Bauer - Ava si trova di colpo scagliata nel passato, invischiata nei dolori e nelle incomprensioni che hanno segnato la sua vita, alla ricerca di una madre sconosciuta.
IL MIO VOTO
Ancora una volta mi sono lasciata incantare da una storia che parla della Seconda Guerra Mondiale, un racconto decisamente potente e magistralmente costruito, anche se inizialmente difficile da seguire, che non solo ci mostra come è stato per gli ebrei vivere quotidianamente nel terrore, ma anche per chi era dalla parte dei nazisti e quindi tecnicamente al sicuro, convinti di combattere una causa giusta e di trovarsi davanti un uomo con un grande potere, non quell'uomo malato che tutti vedevano come un mostro. E come ha scelto di affrontare l'autrice questa storia? Sfruttando l'amicizia, mettendo quindi una ragazza di razza mista nella strada di una ragazza tedesca e facendole diventare grandi amiche, per poi però questa amicizia essere ostacolata dall'arrivo delle leggi e dei cambiamenti che la Germania stava operando, quell'amicizia così forte che è stata costretta a spezzarsi, lasciando però un vuoto e ovviamente una grande sofferenza, lasciando dietro di sè segreti e scelte imperdonabili che arrivano al 1989, quando entra in scena Ava, la figlia di Ilse, quella ragazza tedesca così determinata a trovare il suo posto nel mondo, la quale, alla sua morte, chiede alla figlia di recapitare delle lettere ad una sua vecchia conoscenza, Renate, quella stessa ragazza che ha sofferto per colpa di un uomo folle e malato.
E ad unire queste tre donne è qualcosa di molto profondo, che scopriremo solo durante la lettura, ma che cambierà per sempre ogni cosa.
Le tre protagoniste sono appunto Ilse e Renate, due ragazze vissute nello stesso periodo e due grandi amiche, che hanno condiviso gran parte della loro vita insieme perchè si sono come trovate, la loro amicizia diversa ma perfetta per loro le ha unite, ma il destino è pronto a separarle a causa del loro sangue. Le due ragazze spesso infatti hanno trascorso del tempo l'una a casa dell'altra, entrambe conosceva i segreti più intimi dell'altra e mentre la Germania iniziava a cambiare, entrambe hanno fatto finta di nulla, sperando che questo cambiamento passasse inosservato: la stessa Renate ha provato a par parte del parito nazista, tanto voleva compiacere Ilse, salvo poi scoprire che le era proibito perchè di sangue misto. Da quel momento la loro amicizia ha subito un grosso colpo. Per Ilse infatti era importante mostrare il suo supporto alla causa e quindi non ci ha pensato due volte a voltare le spalle a Renate e alla sua famiglia, per dimostrarsi pronta a tutto pur di sostenere Hitler, non rendendosi davvero conto a cosa andava incontro. Per Renate non è stato certamente facile accettare la sua nuova condizione, allontanata da tutti e soprattutto dalla sua migliore amica, e in particolare costretta a sopportare continue problematiche. Tutto questo cambiamento ha portato ad un susseguirsi di accadimenti che hanno contribuito ad allontanare per sempre Renate e Ilse, avvenimenti che ancora più di trent'anni dopo significano ancora aprire una ferita molto dolorosa per entrambe, salvo per Ilse, che viene improvvisamente a mancare e che quindi getta il peso del passato alla figlia Ava.
Ava è il personaggio più vicino a noi, una ragazza che non vuole avere niente a che fare con le sue origini tedesche e infatti raramente parla la lingua e ha addirittura evitato di insegnarla a sua figlia, perchè Ava è anche una madre, una donna che tenta di essere migliore di quello che la sua ha fatto per lei. Ilse infatti spesso non è stata presente nei traguardi della figlia, l'ha allontanata, le ha mentito riguardo alle sue origini e ha mantenuto per tanti anni dei segreti che avrebbero potuto darle le risposte che tanto cercava. E ora, improvvisamente, Ava non ha più la possibilità di chiederle di persona quelle domande perchè la donna è venuta a mancare, ma ha per le mani delle lettere indirizzate ad una certa Renate che contengono finalmente la verità su tutto quello che è successo e che potrebbero dare le risposte che anche Ava sta disperatamente cercando. Per quanto Ava si sforzi di essere diversa dalla madre, molto più aperta al dialogo con la figlia e sincera, alla fine non può che rivedersi nella donna perchè molto spesso ha preso scelte discutibili, che ora come ora hanno una conseguenza su sua figlia e sul loro rapporto, ma se c'è una cosa che ha capito è che non bisogna dare mai il tempo per scontato e quindi deve assolutamente cambiare, per il suo bene e per quello di sua figlia. A conti fatti quindi il suo personaggio è forse quello che sentiamo più vicino a noi, mentre invece riusciamo ad empatizzare con Ilse e Renate, ma la loro storia ci sembra distante, perchè è più facile sentirla tale e non vicina, altrimenti farebbe troppo male.
La scelta di Jennifer Cody Epstein di raccontare questa storia è sicuramente bizzarra e originale, anche se inizialmente destabilizzante: l'autrice infatti sceglie di dare voce alle tre protagoniste femminili, tuttavia non va in ordine cronologico nel raccontare gli eventi e quindi ci conduce in periodi storici diversi, che non seguono una logica ma si adattano alla storia che l'autrice vuole raccontare, ossia farci capire come queste tre donne sono legate tra loro e come il passato si manifesta anche nel presente, avendo ancora grandi conseguenze perchè ancora pieno di misteri da risolvere, che solo rivelandoli si potrà avere basi solide per il futuro. E' quindi inizialmente bizzarro trovarsi davanti prima una Ava che ha una figlia adolescente e qualche capitolo dopo una Ava che è alle prime armi con la sua bambina, forse leggermente più lineare appare la linea che segue la storia di Renate e Ilse, che di fatto è circoscritta negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Lo stile dell'autrice, molto fluido e diretto, permette al lettore di godersi appieno questa lettura, rapito dai misteri e dai segreti che la circondano, ma spinto anche ad andare avanti per l'argomento delicato che tratta, che onestamente questa volta tocca punte di originalità. Ogni capitolo è scandito dal personaggio che va a raccontare la storia, e del resto queste tre donne sono molto diverse tra loro, per cui dopo qualche capitolo è molto semplice distinguere da sè chi sta parlando.
Le tematiche che va ad approfondire l'autrice, come potete immaginare, riguardano principalmente il significato di essere un ebreo durante la seconda guerra mondiale e quindi quello che queste famiglie hanno dovuto sopportare semplicemente per essere diverse dalla famosa razza ariana e quindi dalla razza prescelta. Quello che però mi è piaciuto, anche se allo stesso tempo mi ha messo i brividi, è il fatto che l'autrice si sia focalizzata anche su cosa volesse dire per un tedesco vivere durante la seconda guerra mondiale. Ilse infatti smania per entrare nel partito nazista, non tanto per quello che significa, ma perchè vuole essere parte di qualcosa di importante, perchè non si vergogna delle sue origini e perchè di fatto non si rende conto di cosa significhi davvero per chi non è tedesco vivere in Germania in quel periodo. L'autrice non vuole certamente giustificare il comportamento dei tedeschi o della ragazza stessa, tuttavia trovo interessante avere messo questa contrapposizione soprattutto in due persone che erano una volta amiche. E' proprio l'amicizia un altro punto cardine della storia e quello che significa esserlo, anche quando i tempi sono bui e anche quando significa rinunciare a qualcosa, lo vediamo bene con Ilse e Renate, anche se è facile capire che la loro amicizia non è destinata a durare.
Si parla inoltre delle proprie radici, di cosa significa essere una famiglia ma soprattutto una madre, qualcosa che vediamo con Ilse attraverso i ricordi di Ava e con Ava tramite le sue azioni con sua figlia, che la portano a capire che sta sbagliando, perchè una famiglia prima di tutto è sincera e lei non lo è da parecchio tempo, come Ilse.
"Lettera non spedita" è una storia che non è sempre facile da leggere, ma a mio avviso necessaria perchè decisamente istruttiva e perchè in grado di offrire diversa prospettive su come sia tedeschi che ebrei hanno vissuto la seconda guerra mondiale. Ma è molto più di questo, è una storia che parla di segreti e di menzogne, raccontate per proteggere se stessi e la propria famiglia, anche se alla fine finiscono per ferirla e per perderla e all'improvviso diventa troppo tardi farsi perdonare perchè il tempo a nostra disposizione è spesso limitato. Ma in fin dei conti un modo per espiare i propri peccati e per trovare perdono si trova sempre, delegando la persona più cara che abbiamo e spiegandole finalmente la sua storia, non solo per agire come tramite ma per darle finalmente tutte le risposte che ha sempre desiderato, per cui si parla anche di pentimento, di seconde occasioni e soprattutto di famiglia, perchè conoscere le proprie radici e avere una famiglia accanto che ci sostiene e ci aiuta nel momento del bisogno è la cosa più importante.
Jennifer Cody Epstein ha creato quindi una bellissima storia, che ha affondato le sue radici in profondità e scacciarla dal mio cuore sarà davvero difficile, ma non ho nemmeno intenzione di provarci, perchè lì deve restare.
Io, quindi, non posso che consigliarvela con tutto il cuore!
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