Buon salve bookspediani.
Oggi è mio compito intrattenervi con una nuova tappa dedicata a "C'era una volta un fiume" e io vi vado a parlare di tutti gli elementi di cui è composto il romanzo e che lo fanno diventare una storia unica e indimenticabile come del resto è. Pronti a scoprirli?
IL ROMANZO
Titolo: C'era una volta un fiume
Autore: Diane Setterfield
Editore: Mondadori
Editore: Mondadori
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 15 Ottobre 2019
TRAMA:
In una notte buia nel pieno dell’inverno, in un’antica locanda sul Tamigi succede qualcosa di straordinario. Mentre i clienti abituali si raccontano storie per passare insieme le ore più buie, la porta si apre ed entra uno sconosciuto gravemente ferito. Tra le sue braccia c’è il corpo esanime di una bambina. Qualche ora dopo, la piccola si muove, fa un respiro e torna in vita. Si tratta di un miracolo? È successo qualcosa di magico? O la scienza può fornire una spiegazione? Le persone che abitano sulle rive del fiume applicano tutta la loro ingegnosità per risolvere l’enigma, ma col passare dei giorni il mistero non fa che approfondirsi. La piccola è muta e incapace di rispondere alle domande essenziali: chi è? Da dove viene? Il problema è che ben tre famiglie la reclamano come loro. Una giovane madre benestante è certa che si tratti della figlia scomparsa due anni prima. Una famiglia di contadini che ha appena scoperto la relazione segreta di uno dei figli è pronta ad accogliere la nipotina. La domestica del pastore locale, umile e solitaria, vede nella bimba la sorella minore. Ma per quanto siano strazianti le perdite passate, questa bambina non può essere di tutti. Ogni famiglia ha i propri misteri e molti segreti dovranno essere svelati prima che la sua identità possa essere conosciuta.
TRAMA:
In una notte buia nel pieno dell’inverno, in un’antica locanda sul Tamigi succede qualcosa di straordinario. Mentre i clienti abituali si raccontano storie per passare insieme le ore più buie, la porta si apre ed entra uno sconosciuto gravemente ferito. Tra le sue braccia c’è il corpo esanime di una bambina. Qualche ora dopo, la piccola si muove, fa un respiro e torna in vita. Si tratta di un miracolo? È successo qualcosa di magico? O la scienza può fornire una spiegazione? Le persone che abitano sulle rive del fiume applicano tutta la loro ingegnosità per risolvere l’enigma, ma col passare dei giorni il mistero non fa che approfondirsi. La piccola è muta e incapace di rispondere alle domande essenziali: chi è? Da dove viene? Il problema è che ben tre famiglie la reclamano come loro. Una giovane madre benestante è certa che si tratti della figlia scomparsa due anni prima. Una famiglia di contadini che ha appena scoperto la relazione segreta di uno dei figli è pronta ad accogliere la nipotina. La domestica del pastore locale, umile e solitaria, vede nella bimba la sorella minore. Ma per quanto siano strazianti le perdite passate, questa bambina non può essere di tutti. Ogni famiglia ha i propri misteri e molti segreti dovranno essere svelati prima che la sua identità possa essere conosciuta.
LE MILLE SFUMATURE DI
C'ERA UNA VOLTA UN FIUME
Un paio di mesi fa ho scoperto questo romanzo in lingua inglese esplorando instagram, venendo immediatamente attratta dalla sua copertina e, successivamente, dalla trama decisamente insolita e accattivante, per cui, quando ho scoperto che sarebbe arrivato anche in Italia (qualcosa che quest'anno sta succedendo molto spesso e dettaglio di cui non posso che esserne felice), sapevo di dover fare qualcosa di speciale a riguardo, perchè sentivo proprio questa storia speciale e particolare, cosa che di fatto lo è. C'era una volta un fiume è certamente un romanzo corposo, che conta cinquecento pagine e che quindi non si può divorare in un attimo, ma serve del tempo per assaporarlo e soprattutto per essere in grado di cogliere tutte le sfumature che lo caratterizzano e lo rendono una lettura così unica quanto speciale e soprattutto incantevole. In primo luogo è proprio l'ambientazione uno degli elementi che salta di più all'occhio: il romanzo è infatti ambientato nel 1887, più precisamente la storia ruota attorno ad una famosa locanda situata dalle parti del Tamigi e questo ci dà modo di capire che in quel periodo leggende e superstizioni erano all'ordine del giorno, dettaglio che viene riportato con grande attenzione nel romanzo dall'autrice, che si basa sul passato per creare una storia quanto più realistica possibile. Questo dettaglio tuttavia cozza, in maniera magistrale, con un altro elemento che va a comporre il romanzo ossia un pizzico di magia: infatti fin da subito sappiamo che qualcosa di strano e indimenticabile sta per accadere, un vero e proprio miracolo ossia la rinascita di una bambina che all'apparenza sembrava morta. Ma la linea che separa la magia dal mondo reale è molto sottile e occorrerà del tempo prima di sapere la verità a riguardo. E' corretto dire che alla magia viene affiancata anche la scienza, infatti uno dei personaggi principali è un'infermiera che conosce molto bene come funziona il corpo umano e ha spiegazioni per tutto, tranne per come possa essere tornata in vita una bambina apparentemente morta. Questo porta dunque a riflettere su quanto si possa ammettere di conoscere davvero la scienza, oppure a volte semplicemente entra in ballo la fede, un miracolo, e non si ha una vera e propria spiegazione, solo un fatto impossibile da descrivere a parole e difficile da credere, ma che resta sempre un fatto vero, tangibile. Un'altra grande particolarità della storia è come viene raccontata, come se fosse una vera e propria favola della buona notte, dove al suo interno tutto è possibile e tutto può cambiare in un attimo, facendoci capire che sicuramente ci andrà ad insegnare una morale ma che servirà del tempo per comprenderla. Ad aggiungersi a questi elementi c'è la metafora del Tamigi, una presenza silenziosa ma costante che sembra quasi disporre della vita degli altri, che a seconda di come si sviluppa il suo corso d'acqua, sembra decidere se donare la vita o se toglierla. Allo stesso modo questa metafora dell'andatura del corso d'acqua viene riflessa anche dallo stile dell'autrice, che spesso appare calma e riflessiva mentre altre volte molto più trascinante e impetuosa, come se volesse in qualche modo cullare e trascinare il lettore in questa storia fino in fondo.
E per finire l'autrice gioca con il lettore sul mistero da lei creato, che si sviluppa attorno non solo alla rinascita miracolosa di una bambina che appariva morta, ma anche sulla sua identità e soprattutto sulla sua reclamazione, poichè ben tre famiglie pensano che potrebbe essere una determinata persona e senza alcuna risposta dalla bambina, che attualmente non può parlare, è impossibile comprendere chi dice il vero e chi no e diventa quindi indispensabile andare avanti con la lettura e farsi trascinare in questa storia ricca di elementi, un romanzo decisamente unico e particolare che non avevo mai incontrato prima di ora e che ha saputo stregarmi come pochi.
Cosa ne pensate?
Mi raccomando, non perdetevi le altre tappe!
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