giovedì 2 aprile 2020

Recensione "Mentre la vita corre" di Beatrice Mariani + Intervista all'autrice

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo del secondo romanzo di Beatrice Mariani ossia "Mentre la vita corre", che potete già trovare disponibile perchè uscito ad inizio marzo e soprattutto l'autrice è stata super disponibile a rispondere ad un paio di domande, che trovate subito dopo la recensione, per cui che aspettate a scoprire questa storia?



Titolo: Mentre la vita corre
AutoreBeatrice Mariani 
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Fiction
Data di uscita: 10 Marzo 2020


Elisa e Stefano, romani, quarantenni già da un po’, si svegliano ogni mattina con un solo scopo: portare avanti le proprie famiglie complicate. Si incontrano sul lavoro per caso, complici una collega in ferie e delle tabelle da compilare in fretta. Finiscono a letto senza farsi domande e soprattutto senza nessun piano per il dopo. Entrambi già feriti dalla vita, sono immersi e sommersi in una quotidianità senza respiro. Per lei: un ex marito difficile da odiare anche se ha messo incinta un’altra donna, due figli piccoli, una madre invadente che dispensa consigli non richiesti e una montagna di sensi di colpa. Per lui: una figlia adolescente tanto ribelle quanto bisognosa di affetto, un’ex moglie rancorosa e una carriera di successo e fatica nella quale dimenticare tutto quello che non va, compreso se stesso. Troppo pericoloso mescolare questi due mondi già in equilibrio precario: il rischio di esplosione è altissimo. Nel tentativo di dimenticarsi, finiscono però per avvicinarsi sempre di più. L’esistenza, si sa, ama i colpi di scena e li aspetterà al varco con tragedie inaspettate e cambiamenti repentini.

IL MIO VOTO



Elisa è una donna di quarant'anni che deve dividersi tra lavoro e famiglia, o meglio i suoi due figli Laura e Lele, il suo matrimonio purtroppo è finito a causa di una scappatella del marito, che come risultato ha avuto una figlia, che Elisa fatica ad accettare e soprattutto non riesce a farsi piacere che anche i suoi figli debbano passare del tempo con lei. Fortunamente è riuscita a rimanere in buoni rapporti con l'ex marito, principalmente per i loro figli, ma anche perchè non è facile smettere di amare una persona dall'oggi al domani, solo perchè ci ha fatto del male. Elisa è una donna precisa, bravissima nel suo lavoro, che non si concede troppo tempo per se stessa, troppo impegnata a gestire un'adolescente che sta diventando sempre più grande e che si sta affacciando a cosa significa prendere decisioni a volte stupide, e un bambino, non troppo piccolo ma nemmeno troppo grande che ancora fa i capricci per andare a scuola o per fare i compiti e tanto altro. Non ha tempo quindi di pensare all'amore, eppure questo arriva tramite Stefano, il quale rende subito palese il suo interesse per lei, un uomo che la può capire essendo anche lui divorziato con una figlia e spesso preso dal lavoro. Ma possono le loro vite così frenetiche fermarsi un attimo per dar loro il tempo di conoscersi?
Elisa è un personaggio senza dubbio interessante, una donna che dimostra che ci si può prendere cura della propria famiglia, o meglio dei propri figli, e anche avere successo al lavoro, una donna che non è esente da commettere errori e che spesso resta delusa dalle persone, ma che dimostra anche una grande forza e soprattutto una grande voglia di ricominciare, di prendersi una seconda occasione di vivere davvero, senza avere le cose a metà.


Nemmeno la vita di Stefano è molto semplice: l'uomo lavora moltissimo e questo spesso lo porta a lasciare Roma, lasciando alla madre le cure di Julie, la quale ha un rapporto molto burrascoso con la madre, che attualmente vive in Francia insieme al nuovo marito e ai figli che ha avuto da lui. Stefano cerca di restare neutrale, ma ovviamente è Julie ad avere la priorità e cerca di essere un bravo padre per lei, sebbene non si faccia certo mancare nulla. A differenza di Elisa infatti, Stefano si concede qualche occasione di frequentare altre persone e del resto è proprio così che è iniziata la crisi nel suo matrimonio, che ha portato poi alla fine di esso. E' Stefano a fare il primo passo verso Elisa, ma la sua situazione è diversa perchè ha sempre le spalle coperte dalla madre per badare a Julie e, visto che la ragazza è abbastanza indipendente, spesso le concede di trascorrere i week end a casa delle amiche, per avere anche lui stesso un po' di libertà. Ovviamente la libertà che lascia a Julie non verrà ripagata nel migliore dei modi e questo lo costringe anche a fare scelte difficili a livello lavorativo, come per esempio cercare di restare a Roma il più possibile, senza girare troppo per l'Italia.
Stefano è il classico padre che vuole essere amico di sua figlia, non accorgendosi che più libertà le da e più rischia di farla allontanare da lui perchè se lui da adulto ancora commette errori, anche Julie non è da meno. Devo dire che come personaggio Stefano in alcuni momenti mi è sembrato un pochino troppo egoista, pensa troppo spesso a se stesso ma presto o tardi arriverà anche per lui una bella sveglia che gli farà aprire gli occhi e non dare più tutto per scontato.


Beatrice Mariani in questo romanzo non ci racconta una storia d'amore che finisce con un per sempre felici e contenti, ma ci parla del dopo, di cosa succede ad una famiglia quando la vita ci si mette di mezzo e non rimane immobile, il tempo passa e così bisogna andare avanti, a volte per la propria strada, lontano dalla persona con cui si era iniziato il viaggio di andata. Lo sanno bene Elisa e Stefano, due persone all'apparenza molto diverse ma molto più simili di quello che si possa credere: entambi hanno infatti un divorzio alle spalle e dei figli di cui si devono prendere cura, hanno un lavoro che spesso li impegna fino a tardi ma un grande supporto dalla loro famiglia e dai loro amici, che spesso li aiutano, essendo a tutti gli effetti dei genitori single. E' proprio qui che l'autrice vuole andare a parare, parla infatti di come può essere difficile gestire il lavoro e anche dei bambini, quando si torna stanchi dopo più di otto ore in ufficio, di cosa significa cercare di prendere le decisioni giuste, aiutarli quando sono in difficoltà ma anche capire i loro silenzi, andare oltre i loro comportamenti per capire cosa gli sta succedendo davvero e questo non è mai facile. Come genitori, ma anche come personaggi, Elisa e Stefano sono estremamente imperfetti, l'autrice non fa che mettere in evidenza i loro errori e questo serve proprio a renderli il più reali possibile, è quindi facile rapportarsi a loro, sentirsi loro e tranquillizzarsi sul fatto che non c'è un manuale per essere un genitore o per affrontare la vita, bisogna viverla giorno per giorno ed imparare dai propri errori. Ma allo stesso tempo l'autrice vuole concedere ai suoi personaggi anche una seconda occasione e lo fa facendoli incontrare, spingendoli ad uscire dal loro guscio e a rimettersi in pista, perchè non è mai troppo tardi per farlo.


Avevo già sentito parlare di Beatrice Mariani, ma è solo grazie al suo secondo romanzo che sono riuscita finalmente a conoscerla come autrice e non me ne sono pentita affatto: Mentre la vita corre è un romanzo che ho finito davvero in poco tempo grazie ad uno stile molto semplice e diretto dell'autrice e ai punti di vista dei due personaggi principali, che ci permette di vederli da vicino e quindi di conoscerli meglio. Quello che la Mariani attraverso questo romanzo vuole raccontarci è una storia realistica, che ci fa capire che non sempre la vita regala un "e vissero per sempre felici e contenti", perchè siamo tutti umani, sbagliamo e commettiamo errorri e, quando questi sono imperdonabili, bisogna andare avanti, da soli. Lo stesso titolo mi è sembrato perfetto per descrivere la storia in poche parole: a volte vorremmo che il tempo si fermasse, che in qualche modo tutto si bloccasse per permetterci di stare al passo, di respirare e capire cosa fare, ma purtroppo è impossibile perchè la vita corre, non si ferma per nessuno e anzi, se possibile in alcuni momenti sembra addirittura accellerare, lasciandoci senza fiato e senza sapere che fare.
Non è un romanzo in cui spiccano i colpi di scena, ma è una storia in cui, in prima linea, spiccano i sentimenti, le imperfezioni e la voglia di cambiamento, con concedersi una seconda occasione, per quanto possa sembrare difficile.
Sia Elisa che Stefano sono due personaggi imperfetti ed è facilissimo arrabbiarsi con loro per gli errori che commettono, ma è altrettanto facile riconoscersi in loro, perchè genuini e realistici. Mentre la vita corre è una bellissima storia su cosa significa essere genitori divorziati, dover far fronte a famiglie allargate e a situazioni difficili legate agli adolescenti di oggi come può essere il bullismo o semplicemente la paura di non essere accettati a scuola, è quindi un romanzo a tratti ironico a tratti molto profondo, che ci regala un quadro molto realistico di un pezzo di vita.


L'INTERVISTA 


Buon pomeriggio Beatrice e grazie per la disponibilità a questa intervista, visto che ho terminato il libro e mi è piaciuto davvero molto, non vedo l'ora di saperne di più sui retroscena di questa storia.
Sono io che ti ringrazio di aver letto il libro. Sono felicissima che ti sia piaciuto. Scrivo per comunicare qualcosa, ogni lettore o lettrice è per me un regalo. 


- Per prima cosa, da dove è nata l'idea per sviluppare questa storia?
Desideravo raccontare una storia che avesse qualcosa di speciale, ma che accadesse a persone normali e soprattutto nella vita di tutti i giorni. Qualcosa di inaspettato che irrompe nella quotidianità e apre nuovi scenari. Ho voluto che i miei personaggi dovessero sforzarsi per capirlo. E’ come se li avessi messi in un percorso pieno di ostacoli, ma che valesse la pena di percorrere.


- Ha studiato scienze politiche e quindi si occupa di comunicazione, ma come è nata la passione per la scrittura? C'è sempre stata oppure è arrivata in un secondo momento?
Entrambe le cose. La passione c’è sempre stata. Scrivevo diari e immaginavo storie fin da quando ero bambina. Eppure per arrivare a farlo sul serio ho dovuto aspettare … un secondo momento. Il problema è proprio che la vita corre. Non sempre si riesce a trovare la concentrazione e l’impegno per realizzare qualcosa. Solo iniziando a scrivere, però, ho capito quanto mi piacesse davvero. 


- Come funziona il suo processo creativo? E' la storia a guidarla oppure ha già tutto in mente fin dal principio?
Cerco di avere in mente il più possibile fin dall’inizio. Sono una persona molto organizzata anche nella vita di tutti i giorni. Schemi, programmi, orari. Prima di cominciare una storia mi preparo mentalmente, provando ad anticipare ogni passaggio. Poi però succede che sia la storia stessa a farmi scoprire qualcosa in più. Imparo a conoscere i personaggi via via che prendono vita. Come in un disegno. Prima c’è lo schizzo, poi vengono i dettagli, i colori, le sfumature. Il risultato è diverso dalle premesse. Si arricchisce, spero. 


- Sono certa che sapere di poter vedere il proprio romanzo in libreria sia stata un'emozione incredibile, ma come ha vissuto la pubblicazione del secondo libro? Era più agitata o più tranquilla?
Sono state entrambe grandi emozioni. Come ho voluto sottolineare anche nei ringraziamenti finali, se il primo libro rappresentava la soddisfazione di un percorso lungamente inseguito, nel secondo ci sono l’orgoglio e la responsabilità di voler crescere e continuare.


- Parliamo dei personaggi: Elisa e Stefano sono due protagonisti davvero imperfetti, che hanno commesso errori e che ancora ne commettono soprattutto per quanto riguarda il crescere dei bambini che stanno attraversando una fase delicata della loro vita. Come sono nati questi personaggi, che ho trovato tremendamente realistici?
Sono nati proprio dalla consapevolezza che non esistono persone perfette e che tutti non possiamo fare altro che procedere per tentativi ed errori. Mi piace pensare che ci sia un pezzetto di Elisa e Stefano in ognuno di noi. Il loro pregio è sapersi mettere in discussione e saper cambiare strada quando serve. Ho cercato di descriverli come adulti e responsabili, capaci di sorreggere molte altre vite attorno a loro, ma anche tormentati dalle domande che ogni persona profonda dovrebbe porsi. In particolare ho voluto che fossero consapevoli di quanto il loro esempio e le loro scelte potessero essere importanti per i figli. 


- Mentre la vita corre è un romanzo che si focalizza sulle incertezze della vita, sulla sua imprevedibilità ma anche sul rapporto tra un genitore e un figlio e sulle seconde occasioni, lancia quindi un messaggio davvero importante, specie nel mondo di oggi. Come mai questa scelta?
Spero che il messaggio che il romanzo trasmette sia positivo. La vita è imprevedibile, si cade e ci si rialza di continuo. Ci vogliono serietà e impegno, ma anche po’ di incoscienza. Ci sono i lati belli e i lati brutti, e occorre mantenere la voglia di spostarsi sempre sul bello. Avere il coraggio di scoprire cosa ci aspetta dietro l’angolo. E’ solo così che Elisa e Stefano scopriranno anche l’amore. 


- In ogni libro c'è sempre una parte dell'autore, quanto di suo c'è nei suoi romanzi?
La scrittura per me rappresenta la possibilità di immergermi in modi alternativi, ma è inevitabile che nei miei libri ci sia qualcosa di me, soprattutto di ciò che osservo e che mi colpisce. Vorrei imparare da Elisa a essere seria ma non essere troppo rigorosa, vorrei sperimentare la leggerezza di Stefano, che però non è mai sciocca. Vorrei mantenere per sempre l’apertura mentale, la capacità di adattamento e la fiducia dei personaggi giovani e giovanissimi che descrivo.


- Sta già lavorando ad un nuovo romanzo?
Certo, non smetto mai di scrivere. Anche questa volta, una storia diversa dalla precedente. Mi piace cambiare e vivere esperienze nuove. 


- Che consigli darebbe ad un autore emergente?
Di fare proprio ciò che fanno Elisa e Stefano. Impegnarsi, mettersi alla prova, accettare i giudizi altrui, negativi o positivi, essere umili ma anche ottimisti e determinati. Io ho due romanzi rimasti nel cassetto, che avevo amato quanto gli altri e che ho faticato a dover lasciare, dai quali però ho imparato qualcosa in più. Li considero i primi gradini di una scala da salire che, spero, sarà ancora lunga.







si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.



 

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