giovedì 10 settembre 2020

Recensione "Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò. La storia di Ahmed Malis" di N. Bortolotti

Bookspediani, oggi vi parlo di un libro molto particolare ossia "Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò. La storia di Ahmed Malis" di N. Bortolotti



Titolo: Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò. La storia di Ahmed Malis
Autore: N. Bortolotti
Editore: Giunti
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita2 Settembre 2020



Una storia di riscatto, solidarietà e tenacia: perché solo quando ci crediamo fino in fondo, i sogni possono diventare realtà. Ahmed Malis, un ragazzo di origine egiziana, figlio di genitori immigrati a Milano negli anni Ottanta, ama disegnare ed è un vero prodigio autodidatta. La sua famiglia, però, non ha abbastanza disponibilità economica per mandarlo all'Accademia d'arte e sogna per lui un futuro solido, non certo da artista. Ahmed frequenta insieme ai suoi fratelli il centro di aggregazione giovanile CDE Creta, molto attivo nel quartiere milanese del Giambellino. Proprio qui, grazie all'iniziativa di un educatore che più di tutto vuole dare una chance a questi adolescenti spesso allo sbando, Ahmed riesce a pubblicare i suoi disegni sul Corriere.it e a realizzare il suo sogno.

IL MIO VOTO


Ahmed Malis è il protagonista di questa storia, un ragazzo che non è stato inventato dall'autrice, ma che esiste davvero e che ora possiamo conoscere da vicino. La sua non è una storia facile: Ahmed è infatti mezzo egiziano, figlio di immigrati egizi che si sono trasferiti a Milano per dare a lui e ai suoi fratelli una vita migliore, anche se vivere nelle case popolari o semplicemente vivere in Nord Italia non è affatto facile. Tanti infatti sono i sacrifici che i genitori fanno per i figli e Ahmed prova con tutte le sue forze a renderli fieri, anche se non sempre va come dovrebbe: per lui è importante disegnare, ha un vero dono, un po' come sua sorella riesce a scrivere bellissime poesie, tutti in famiglia hanno un lato artistico, eppure il padre è molto più pragmatico e insiste affinchè i figli trovino il loro posto nel mondo e non debbano lottare come loro ogni giorno. Ahmed però ha un percorso molto più tortuoso da affrontare perchè non sempre va bene a scuola, non sempre sceglie le compagnie giuste e ovviamente il suo aspetto lo etichetta come qualcuno da cui diffidare, qualcuno che si deve impegnare il doppio per dimostrare il suo valore. Questa non è una storia di fiction e come tale ovviamente è chiaro che il suo personaggio sia più realistico che mai e quindi si sente una grande affinità con lui. E' la sua famiglia però ad essere in parte protagonista della storia e quindi li vediamo continuamente interagire tra loro, in particolare vediamo però la forte presenza del fratello e della sorella di Ahmed, in particolare del fratello minore che si infiltra nelle vite degli altri e cerca di cambiarle.


E' stata una sfida leggere questo romanzo perchè non è facile entrare nella vita di una persona che esiste e soprattutto è molto particolare il fatto che non sia lo stesso Ahmed a scrivere la sua storia, ma Nicoletta Bortolotti, con uno stile molto semplice e molto scorrevole che vanno a dipingere un quadro ancora più realistico di questo ragazzo di cui si è parlato tanto al telegiornale e che ora può arrivare a quante più persone anche tramite la lettura.
Sono tantissime le tematiche affrontate in questo romanzo e tra le tante vediamo una famiglia di immigrati che cerca di costruirsi una vita dignitosa e degna di essere chiamata tale anche se non è sempre facile, una famiglia che cerca di trasferire ai proprio figli determinati valori, anche se loro sono determinati a trovare il loro posto nel mondo, spesso sbagliando, ma comunque cercando di ragionare con la loro testa e non con quella degli altri. Emerge anche una forta componente artistica attraverso i disegni di Ahmed, che ritroviamo anche nel romanzo stesso e che quindi vediamo in prima persona la sua bravura e il futuro che potrebbe avere, se sono gli venisse offerta una possiblità. Una storia quindi in cui si lotta con le unghie e con i denti per trovare il proprio posto ma soprattutto per realizzare i propri sogni.


"Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò. La storia di Ahmed Malis" di N. Bortolotti è una bella sfida di lettura, è un romanzo che esce un po' fuori dalla mia comfort zone ma che ho voluto fortemente leggere perchè volevo conoscere la storia di Ahmed, che onestamente mi era sfuggita. Ed era proprio quello che vi dicevo prima: non tutti conoscono la sua storia, anche se di questo ragazzo si è parlato tanto ed è giusto che tramite la lettura lo si possa conoscere e si possa essere informati di quanto sia stata difficile la sua vita, a partire dal suo aspetto che spesso porta a pregiudizi, a partire dalla sua famiglia che pensava di avere una vita più facile in Italia, a partire dalla società stessa che non sembra voler trovare un posto per lui.
E' bello usare la lettura per scoprire nuovi mondi e per viaggiare con la fantasia, ma alle volte sono necessari anche romanzi che informino su quello che accade nel mondo e questo è uno di quei romanzi, dove quello che succede non è nulla di inventato o romanzato, è la semplice verità e questo onestamente fa ancora più male, però rende la lettura assolutamente necessaria perchè bisogna conoscere quello che succede nel nostro mondo.







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