mercoledì 16 settembre 2020

Recensione "Un eroe ribelle" di Rainbow Rowell

Bookspediani ci siamo, finalmente è arrivato in libreria Un eroe ribelle e io sono pronta a parlarvene!


Titolo: Un eroe ribelle
Autore: Rainbow Rowell
Editore: Piemme
Genere: Young Adult
Data di uscita: 15 Settembre 2020




Simon Snow ha sconfitto il Tedio, ha ucciso l'Arcimago e ha trovato l'amore in Baz, il vampiro tanto odiato durante gli anni nella scuola di Watford. Ma sono successe troppe cose e Simon è cambiato, la scintilla nei suoi occhi si è spenta, si sta allontanando dall'amica Penelope e soprattutto da Baz. Come possono un mago e un vampiro, acerrimi nemici da secoli, vivere un amore senza pregiudizi? Penelope, l'ottimista del gruppo, pensa che un viaggio in America possa aiutare tutti a chiudere con il passato. Ma quella che parte come un'avventura on the road si trasforma presto in una vera e propria lotta contro un nemico sconosciuto e molto potente..



IL MIO VOTO





 Simon è stato da sempre il peggior Prescelto mai visto, dotato di un grande potere che tuttavia non sapeva come controllare e che si presentava nei momenti sbagliati. Eppure è riuscito a fare tutto ciò che ci si aspettava da lui: ha sconfitto il Tedio e ha ucciso l'Arcimago, una persona che aveva sempre rispettato e considerato quasi di famiglia e questo ovviamente per Simon ha avuto un costo molto grande. Non è solo il suo aspetto esteriore ad essere cambiato, visto che ora ha delle ali da drago e una coda, ma è lui stesso ad essere diverso. Sconfiggere il nemico ha significato per Simon perdere la sua magia e ora si sente fuori posto in particolare accanto alla sua migliore amica Penelope e ancora di più davanti a Baz, il suo arcinemico che ora è diventato il suo ragazzo. Non è facile per Simon accettare questa sua nuova situazione, è in una fase di stallo e si percepisce il suo essere un pesce fuor d'acqua, la sua paura di mostrarsi in pubblico con ali e coda e il suo essere di fatto più nessuno di importante. Dal canto suo Baz sa cosa significa doversi nascondere, dopo tanti anni infatti rifiuta ancora di farsi vedere mangiare dagli altri per via dei suoi canini, per non parlare del fatto che quando va a caccia per nutrirsi non vuole assolutamente nessuno nei paraggi. Baz quindi si sforza di stare accanto a Simon, anche se non sa davvero come fare e accetta di buon grado l'idea di Penelope di andare in America non solo per allontanarsi da casa, ma anche per ritrovare Agatha. Proprio durante questo folle ed incredibile viaggio anche Baz viene messo alla prova, perchè anche lui si ritrova a tenere il piede in due scarpe: da una parte è un vampiro, una creatura che nemmeno la sua famiglia accetta, ma è anche un mago, è quello che è sempre stato destinato a diventare e trovare il giusto equlibrio è una delle tante sfide che in questo folle viaggio on the road dovrà affrontare.


 Il viaggio del resto è una metafora stessa di cambiamento o comunque di prove da affrontare per crescere e non mi stupisce che, visto le condizioni in cui versano tutti i personaggi, l'autrice abbia scelto proprio un viaggio on the road in America per questo secondo romanzo. Come vi dicevo Simon, il nostro protagonista, sembra aver perso la sua scintilla, la sua solita vitalità che tanto lo faceva spiccare e quindi essere lontano da casa e dal ricordo di quello che è accaduto può solo che fagli bene, ma il troppo pensare e rimuginare sulla situazione può solo peggiorare le cose. Nemmeno Baz è al massimo della forma perchè non sa come aiutare Simon, ma non sa nemmeno se la loro storia possa andare avanti oppure no, visti i cambiamenti e soprattutto la sua condizione di vampiro continua ad essere uno dei suoi pensieri principali, qualcosa che purtroppo non svanirà mai. Nemmeno Penelope però se la passa tanto meglio: il suo viaggio in America ha lo scopo di andare a trovare Agatha, ma anche di rivedersi con il suo ragazzo, anche se la situazione non va assolutamente come previsto e questo non può che abbatterla. Penelope è la più grande maga mai vista, ha sempre un piano di riserva e sa come cavarsela in ogni situazione, tuttavia è anche umana e questo non significa che non possa essere ferita, per cui anche lei dovrà fare i conti con parecchi cambiamenti. Così come Agatha, che ha un ruolo leggermente minore rispetto agli altri personaggi, ma che comunque si troverà in seri pasticci e, sebbene abbia più volte riferito a Penny di non volerla sentire e di non volere il suo aiuto, i suoi tre amici sono la sua unica possibilità di salvezza.


Like in the Sky.Dopo un primo libro incentrato totalmente sulla figura del prescelto, sulla magia e soprattutto ambientato in Inghilterra, Rainbow Rowell si reinventa totalmente cambiando tutte le carte in tavola e quindi portano i suoi personaggi ad essere molto più vicini al lettore in questo viaggio on the road in America, un luogo dove i tre amici non solo non conoscono la giusta direzione da prendere e soprattutto i pericoli che nasconde, ma dove non sanno come sfruttare appieno la magia. Questa infatti all'interno della scuola è sempre stata molto forte, gli incantesimi sono sempre stati quelli giusti e non si sono mai posti il problema su come sarebbe stato utilizzarli una volta fuori: in America è molto più difficile perchè sono le parole che vengono utilizzate nella lingua di tutti i giorni ad avere il potere di farla funzionare, ecco perchè la loro magia, ovviamente quella di Baz e Penelope, risulterà imprevedibile e quindi di fatto i tre non sono immuni a tutti i pericoli che dovranno affrontare non solo per aiutare Agatha, ma anche per essere preparati ai curiosi o ad altri nemici subdoli che non sempre appaiono come tali.
E' l'amicizia tuttavia il collante di questa storia: ho adorato vedere come Penelope, nonostante Agatha abbia detto più e più volte di non volerla sentire, non si sia mai arresa con lei, specialmente ora che ha bisogno di aiuto. Ma nemmeno per quanto riguarda Simon, Penelope si stanca mai di aiutarlo e ovviamente non può che fare spesso squadra con Baz, l'unico che ora può aiutarla in campo magico.
Non manca ovviamente la parte romantica, quella che tutti stavamo aspettando e non delude affatto.


 Fin da quando è uscito Carry On ho sperato in un seguito, già in Fangirl Baz e Simon erano diventati personaggi da amare, ma con il libro a loro dedicato lasciarli andare subito è stato davvero difficile, ecco perchè quando ho saputo di un secondo e addiriturra di un terzo libro non potevo che fare i salti di gioia. Ho visto in questo secondo libro qualche piccola indecisione della Rowell, il primo romanzo è qualcosa di speciale, ma in questo abbiamo modo di vedere la parte più fragile dei personaggi, li vediamo avere dubbi ma anche affrontare ogni cosa si presenti nel loro cammino e alla fine crescere, anche se le cose che devono elaborare sono ancora tantissime. Ho sentito tanti pareri negativi su questo romanzo ma questo non mi ha allontanato affatto dal volerlo legge e infatti come al solito la lettura si rivela qualcosa di soggettivo, per cui se avete amato Carry On e se amate Baz e Simon, vi consiglio di non farvi influenzare da altri ma di farvi la propria idea perchè per me si vede essere un romanzo un po' di transizione dal primo libro a quello che sarà il capitlo finale, ma è comunque molto valido e affronta tematiche davvero attuali, oltre che essere infatti un fantasy è anche un bellissimo romanzo di formazione narrato dal punto di vista dei nostri quattro protagonisti principali, che non mancano mai di tenerci compagnia e di farci battere il cuore. Lo stile della Rowell è come sempre semplice e fluido e le quasi quattrocento pagine scorrono in un attimo, personalmente infatti sento già la mancanza di Simon e Baz e non vedo l'ora di ritrovarli!





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