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domenica 7 marzo 2021

Bookish Corner "Romanov" di Nadine Brandes

 

Buon salve bookspediani.
Io e Sabry siamo pronte a presentarvi una nuova recensione di un nuovo titolo in inglese che abbiamo letto, ossia "Romanov" di Nadine Brandes!

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Titolo: Romanov
Autore: Nadine Brandes 
Editore: Thomas Nelson
Genere: Fantasy
Data di uscita: 7 Maggio 2019



I libri di storia dicono che sono morta.
Ma loro non sanno la metà della storia.

Anastasia "Nastya" Romanov ha una sola missione: mettere al sicuro un antico incantesimo mentre andrà in esilio in Siberia. Potrebbe essere l'unica possibilità di salvare la sua famiglia.
Ma il capo dell'esercito dei Bolscevichi gli da la caccia e non è la prima volta che insegue un Romanov.

Le uniche possibilità di sopravvivenza di Nastya sono o di liberare l'incantesimo e pagarne poi le conseguenze, o chiedere aiuto a Zash, l'unico soldato che non sembra simpatizzare per i bolscevichi.
Nastya non ha mai usato la magia ma non la spaventa così tanto quanto i sentimenti per Zash. Lui le piace e pensa che anche lei possa piacergli, almeno fino a quando non lo vede nella squadra del nemico.



IL MIO VOTO


Nastya è la protagonista di questa storia, la famosa Anastasia Romanov, quella ragazza che da Gran Duchessa e da persona abituata a vivere in un palazzo con tutti i possibili agi, si è ritrovata ad essere un nemico del suo stesso popolo. Allontanata da palazzo e successivamente dalla sua stessa casa, ben presto lei e la sua famiglia sono stati trasferiti a Ekaterinburg, il luogo che sappiamo essere l'ultimo che vedranno prima della loro morte. In questo luogo Nastya viene trattata non certamente come una duchessa, ma ben lontano anche da essere una persona, come se fosse un nemico da distruggere il prima possibile. A differenza di tanti altri membri della sua famiglia, Nastya è l'unica che non si perde mai d'animo, una delle poche che cerca in tutti i modi di restare positiva in particolare grazie alle parole del padre, che le affidano un compito davvero importante perchè con la sua magia potrebbe riuscire a ribaltare il loro destino, anche se sarà qualcosa che dovrà usare solo in caso di estrema necessità. Nastya quindi è una duchessa e anche qualcuno in grado di praticare la magia, ma è anche una ragazza il cui cuore inizia ben presto a battere per Zash, un soldato che al principio la tratta con indifferenza ma che poi riesce a vedere la sua vera natura. Abbiamo quindi modo, attraverso questo romanzo, di vedere Anastasia con nuovi occhi, come una ragazza spaventata ma sempre pronta a trovare il lato positivo, pronta a non inchinarsi davanti agli altri non perchè viziata ma perchè pretende di essere ancora una persona, una Nastya coraggiosa sotto ogni punto di vista, pronta a proteggere la sua famiglia ma anche in grado di perdonare chi non dovrebbe, una protagonista che spesso passa il tempo in mezzo ai suoi tanti, troppi pensieri, ma che si rivela una vera forza della natura.


Fin da quando ho visto per la prima volta il film di animazione dedicato ad Anastasia Romanov mi sono innamorata di questo personaggio e da quel momento ho sempre cercato di leggere qualsiasi cosa riguardante la sua storia e quando mi sono trovata tra le mani la storia di Nastya in chiave fantasy, non ho saputo assolutamente resistere. L'autrice infatti in questo romanzo unisce la storia con la magia, presentandoci una Nastya in grado di poterla usare sotto la guida del padre, solo nel momento giusto. 
L'autrice quindi ci fa capire che la presenza di Rasputin a corte è sempre stata dettata dal desiderio di far imparare a Nastya ad usare la magia, qualcosa che potrebbe salvare il fratello minore gravemente malato ma allo stesso tempo potrebbe salvare la sua famiglia che è tenuta prigioniera a Ekaterinburg, dove è in attesa di sapere se riuscirà ad essere salvata da chi gli è ancora leale oppure se questa per loro sarà la fine. Buona parte quindi del romanzo si focalizza proprio su questi momenti, sulla prigionia dei Romanov e sui loro vari tentativi di restare una famiglia, di restare umani anche se continuamente trattati come traditori, come delle nullità, senza che nessuno quindi consideri che sono di fatto persone. 
E' stato davvero straziante ripercorrere quei momenti con Nastya, la vera protagonista, che mentre è determinata a proteggere la sua famiglia e a salvarla, deve continuamente guardarsi le spalle e approfittare di ogni occasione per ritrovare quello che la farà accedere alla magia, così come non può che iniziare a provare dei sentimenti per un soldato che al principio la tratta come tutti gli altri, ma che poi inizia ad accordarle il beneficio del dubbio e quindi a considerarla finalmente una persona. 


In mezzo quindi alla storia e alla magia c'è anche una piccola componente romance, forse sviluppata un po' troppo veloce, ma che devo dire di avere apprezzato. E proprio a proposito di questo tantissimi sono i temi trattati, come il concedere la fiducia ad una persona di cui è impossibile fidarsi, l'unione di una famiglia che cerca in tutti i modi di salvarsi o quanto meno di restare forte, insieme, ma soprattutto quello che emerge più forte di tutti è il tema del perdono, che capirete leggendo il romanzo, ma che a mio avviso è stata una tematica non faciel da affrontare e sviluppare e devo dire che permette anche di riflettere perchè non so come io mi sarei comportata, ma questa storia è caratterizzata da momenti oscuri, da azioni imperdonabili, e questo tema non è così da sottovalutare. Ho apprezzato anche la componente magica, che non viene spiegata davvero in modo approfondito, ma che permette in qualche modo di avere un minimo lieto fine a questa storia che sappiamo già non ne ha, è un modo per riscrivere la storia e per questo mi è piaciuto, anche se mi sarebbe piaciuto che avesse un ruolo un poco più ampio e una maggiore spiegazione su come effettivamente funziona, visto che Nastya non sempre può ricorrere a questo potere perchè le servono dei giusti strumenti.


Quando ho letto la trama di Romanov, devo dire che mi aspettavo una storia completamente diversa da quella che mi sono trovata davanti, una storia che desse già per spacciata la famiglia Romanov e in cui fosse solo Nastya ad essere sopravvissuta e successivamente in fuga per la sua salvezza, mentre invece mi sono ritrovata a ripercorrere insieme ai Romanov i loro ultimi mesi di vita e sebbene devo dire di aver già letto altri testi a riguardo, così come documenti proprio storici perchè ne sono una grande appassionata, ha fatto male lo stesso tornare a quei momenti. 
E' Nastya stessa quindi la narratrice della storia, l'unica della famiglia ad essere dotata di magia e quindi sotto consiglio del padre l'unica che, all'occorrenza, potrebbe cambiare il loro destino. La ragazza per cui sente un grande peso addosso, così come una forte rabbia verso quegli uomini che sono i suoi carcerieri di fatto, anche se in mezzo a queste persone riesce a trovare anche l'amore.
La maggior parte della storia quindi si basa proprio su quello che è accaduto (anche se non totalmente in modo fedele) ai Romanov ad Ekaterinburg, mentre invece sono le ultime cento pagine ad essere puramente frutto della fantasia dell'autrice e anche quello che più mi hanno sorpreso, sebbene abbia amato anche la prima parte della storia perchè sono una grande appassionata dei Romanov.
Nadine Brandes riesce quindi a dare vita ad una storia che intreccia fatti realmente accaduti con elementi fantasy, dando vita ad un retelling davvero semplice da leggere sia perchè chi ama questa famiglia non può lasciarselo scappare sia perchè lo stile dell'autrice è molto semplice e scorrevole, per cui anche il lessico usato è molto facile da comprendere e la storia si divora in un solo pomeriggio. Personalmente sono un po' di parte quando si parla dei Romanov, per cui non posso che consigliarvi questa lettura se siete interessati a questa famiglia, ovviamente non è una storia perfetta, ci sono degli elementi che mi hanno fatto storcere il naso, ma resta comunque una lettura che io consiglio assolutamente.


LA RECENSIONE DI SABRINA

La storia dei Romanov mi ha sempre affascinata e sono stata molto contenta della scelta di Sara del primo libro per questa nuova edizione della challenge, che unisce stralci di quello che storicamente è successo alla famosa famiglia reale con un possibile finale alternativo colorato dall'amore e da un arcobaleno di magie.
La protagonista è Nastya, la famosa Anastasia, che dopo le sommosse da parte dei bolscevichi si ritrova a viaggiare in esilio verso Ekaterinburg con suo fratello Alexei e sua sorella Olga per raggiungere il padre, la madre e la sorella Maria in una casa costantemente sorvegliata in Siberia, la zona più aspra e selvaggia della Russia. In questo libro la realtà viene arricchita da una nota magica, infatti Nastya vorrebbe diventare una Maestra di incantesimi ma per ora è solo capace di lanciare semplici incantesimi di guarigione per la malattia del fratello Alexei, il prossimo discendente di una stirpe di Tsar che ha sempre regnato su quel vasto territorio e che ora sembra solo un debole ricordo. Il padre le ha lasciato una Matryoshka che contiene degli incantesimi che potrebbero metterli tutti in salvo, ma lei non sa come aprirla e non ha la preparazione sufficiente per lanciare magie così potenti.
Durante il loro esilio in Siberia, la famiglia felice di essere riunita deve resistere ad una quotidianità simile a quella della vita in carcere e anche se Nastya impara a capire che non tutti i loro carnefici sono spietati e guidati dalla rabbia, primo su tutti Zash, scopre quanto sia difficile il perdono e accettare la verità. Il suo è un personaggio che non riesce a sottostare alle ingiustizie ma che apre gli occhi su una realtà al di fuori del conforto di quei palazzi lussuosi e comodi nei quali è nata e cresciuta. Anche se rimugina troppo sui suoi pensieri ho amato il suo attaccamento alla famiglia forse perchè lo condivido, nessun legame è più forte e se viene agevolato da un pizzico di magia diventa davvero indistruttibile, il suo attaccamento con Zash invece l'ho trovato un po' troppo veloce e un pelino scontato però devo ammettere che mi ha sorpreso proprio durante l'inaspettata esecuzione.
Seppure la trama mi ha colpito per quanto riguarda la storia dei Romanov, la parte romantica non mi ha lasciato molto, le nuove possibilità che vengono offerte a Nastya dalla magia e dalla sua propensione a praticare incantesimi invece sono affascinanti e mi hanno dato nuova speranza e spinta per andare avanti con la lettura. Molto rimarcato è il tema del perdono e devo dire che mi ha fatto riflettere e ancora adesso non so cosa farei se fossi nei panni della protagonista, ho pensato a come perdonare possa essere immensamente difficile anche se nella nostra mente lo consideriamo un gesto molto normale e giustamente etico da compiere, quando in gioco ci sono gli affetti non è sempre facile rimanere razionali e giusti. Quest'ultimo è forse l'aspetto che ho gradito di piu del libro insieme al fattore storico, il libro è per chi ama i fantasy ed è affascinato dalla storia dei Romanov, per chi ha voglia di una lettura leggera che nella sua semplicità offre spunti interessanti sui quali soffermarsi, particolare raro in storie di questo tipo.


Che ne pensate?


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