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martedì 1 dicembre 2020

Review "Gli inganni di Locke Lamora" di Scott Lynch

  Bookspediani siete pronti a conoscere Locke Lamora ?




Titolo: Gli inganni di Locke Lamora
Autore: Scott Lynch
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy / Historical Fiction
Data di uscita: 1 Dicem
bre 2020


Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.

IL MIO VOTO


Come si può evincere dal titolo il protagonista principale della storia è Locke Lamora, un personaggio che conosciamo fin da piccolo e di cui abbiamo modo di seguire durante gli anni, vedendo quindi in prima persona la sua evoluzione e la sua crescita. Locke è una persona molto fortunata perchè anche se un orfano è riuscito a sopravvivere a Camorr, anche senza conoscere davvero le regole della città e quindi rischiando grosso rubando alle persone sbagliate e causando non pochi problemi agli altri. 
Per questo motivo, per il suo essere di fatto un ribelle, viene affidato a Maestro Catena, l'unica opzione per non togliergli la vita, il quale non esiterà ad insegnargli non solo come si sta al mondo, ma a renderlo un ladro perfetto, che non ruba a chi non deve rubare e soprattutto che agisce secondo un piano, senza fare nulla di avventato. E oggi Locke Lamora è esattamente quello che Maestro Catena ha creato: un ragazzo che non brilla per il suo aspetto fisico ma che ha una grandissima intelligenza e astuzia e non esita ad utilizzare queste doti per i suoi scopi. Non è un caso quindi se, dopo la morte dell'uomo, è lo stesso Locke ad essere a capo dei Bastardi Gentiluomini e ovviamente non possiamo che amare anche gli altri personaggi della banda ossia i gemelli Sanza, Jean e l'ultimo arrivato, Cimice: insieme non possono che essere personaggi indimenticabili e infatti è proprio questo il punto forte della storia, anche se ammetto che nessuno riesce a superare Locke. Ovviamente ci sono tanti altri personaggi che fanno il loro ingresso nella storia, alcuni sicuramente più importanti di altri anche se non alla pari con la nostra banda, eppure in un qualche modo sono tutti tasselli fondamentali per la trama.


La storia creata da Scott Lynch prende vita a Camorr, una città che ha tutta l'aria di essere una Venezia antica e ce lo dimostra facendo molti riferimenti alle strade in cui camminano i nostri protagonisti, così come alla possibilità di muoversi spesso via mare piuttosto che terra, rendendoci quindi possibile immaginare molto bene dove si svolge la storia, specie per chi è stato a Venezia. Ovviamente è ben lontana dall'essere la città che conosciamo oggi, anche perchè ricordiamoci che Camorr è una città fittizia, tuttavia si comprender essere un luogo ancora medievale, dove regnano duelli e dove ci sono gerarchie da rispettare, anche se non sempre il nostro protagonista  è pronto a farlo, tuttavia io amo Venezia e quindi immegermi in questa storia, la quale viene ampliata dalle descrizioni dell'autore che ci trasporta davvero in questo mondo, me l'ha fatta apprezzare ancora di più. Oltre ad un'ambientazione sicuramente già vista ma resa originale da Lynch, abbiamo anche un worldbuilding che forse in questo primo libro passa nettamente in secondo piano: infatti c'è qualche elemento fantasy che compare durante la storia, tuttavia non ha un ruolo principale e sono curiosa di sapere se per caso nel secondo libro emergerà un po' di più oppure è proprio una scelta dell'autore dare priorità ad altro.
Ovviamente l'idea di base, che caratterizza i Bastardi Gentiluomini è quella di vivere una vita in bilico tra il giusto e sbagliato ossia rubando ma seguendo delle regole, cosa che Locke Lamora sa molto bene, e quindi la banda ogni volta si deve ben preparare per metter in funzione il colpo, affinchè tutto sia ben studiato e nulla vada storto, eppure l'autore non esita a farci capire che a volte la vita è imprevedibile e non sempre tutto va secondo i piani, lo vediamo fin dall'infanzia di Locke Lamora e quando nuovi nemici sfidano questo personaggio, è ancora più chiaro. Non parliamo quindi di un semplice romanzo dove mettere a segno un colpo è il centro di tutto, ma parliamo di una storia di formazione, almeno per quanto riguarda Lamora, di intrighi e colpi di scena dove di fatto la base di tutto è non fidarsi mai di nessuno.


Quando ho letto la trama di questo romanzo ne sono stata subito attirata, non lo conoscevo ai tempi della sua prima pubblicazione italiana per cui è stato un piacere scoprirlo finalmente, anche perchè ho sentito parlare molto bene di questa storia e quindi non si può che avere determinate aspettative quando questo accadde. Gli inganni di Locke Lamora è un romanzo composto da poco più di seicento pagine e devo dire che, tolte le prime cento le quali risultano un poco caotiche e confuse, il resto della storia scorre con un filo di gas grazie soprattutto allo stile dell'autore ma soprattutto alla sua ironia e al suo umorismo, che ovviamente smorza la lunghezza della storia e le descrizioni contenute in essa, che ammetto in alcuni momenti sono state forse troppo concentrate. Non fraintendetemi, la storia è molto bella, ironica e si fa leggere bene, tuttavia sono convinta che alcune parti potevano essere gestite meglio, magari in modo più diretto, senza perdersi in descrizioni, sarebbe stato un romanzo forse più corto di cento pagine, ma di maggiore impatto proprio perchè impossibile staccarsi da queste, ma essendo un primo romanzo penso ci possa stare, il tutto sta nel vedere come saranno gestiti i seguiti, composti da almeno settecento pagine. Quello che può spiazzare è il fatto che la narrazione segue due filoni ben diversi: il primo è il presente, dove troviamo Locke Lamora a capo dei Bastardi Gentiluomini e pronto ad eseguire colpi su colpi per derubare i nobili, dall'altra invece troviamo un giovane Locke Lamora che ha addirittura rischiato la pelle perchè nessuno gli ha mai spiegato le regole di Camorr, visto che è sempre stato di fatto un orfano. Questo elemento, sebbene non sempre inserito in modo perfetto, ci dà modo di conoscere il protagonista della storia e ovviamente di vedere la sua evoluzione, cosa che ovviamene ho apprezzato perchè l'autore ci fa capire che nulla è lasciato al caso, che ha studiato ogni minimo dettaglio e la crescita di Locke Lamora è una parte essenziale di questa storia. Scott Lynch scrive un romanzo che sicuramente merita attenzione, è una lettura davvero da gustare perchè è impossibile leggerla in poche ore, si rischia di perdere pezzi o personaggi che non sembrano importanti ma che alla fine sono essenziali per comprendere il quadro generale, una storia che può sembrare già vista ma che invece riesce a trovare la sua originalità soprattutto grazie a personaggi indimenticabili.


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