martedì 26 giugno 2018

#Intervista a Allan Stratton

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Buona sera bookspediani, voglio terminare la giornata lasciandovi l'intervista che ho fatto ad Allan Stratton grazie a Mondadori.
Siete curiosi di sapere di cosa abbiamo parlato?
Che aspettate a leggerla?



IL ROMANZO

Un viaggio chiamato casa di [Stratton, Allan]Titolo:  Un viaggio chiamato casa
Autore: Allan Stratton
Editore: Mondadori
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5 Giugno 2018


TRAMA:

La vita di Zoe è in panne alla fermata di Shepton, Ontario. I suoi genitori continuano a punirla per i guai che, in verità, sono causati dalla sua tirannica cugina Madi. L'unica persona in grado di capirla è la sua adorata nonna, che però è appena stata rinchiusa in un ospizio. Un mattino Zoe scopre che suo zio Teddy, che lei credeva morto, è ancora vivo da qualche parte a Toronto: scomparso dai racconti di famiglia, è ancora presente nei ricordi e nel cuore della nonna. Insieme, Zoe e sua nonna, decidono di fuggire per andarlo a cercare. Tra le insidie di un viaggio in una città sconosciuta e incontri strampalati, Zoe si scopre più forte e determinata che mai, mentre il passato della sua famiglia si rivela molto diverso da come lo immaginava.



L'INTERVISTA

Come è nata l'idea per scrivere questo romanzo?
Ho sempre avuto un rapporto stretto con mia madre e la mia relazioone con lei era molto simile a quella che Zoe ha nel romanzo con sua nonna e mia madre aveva l'Alzeimer e ha comunque mantenuto la sua personalità ma è stato molto difficile vederla peggiorare e avere a che fare con tutto questo è stata un po' la scintilla che ha dato vita al romanzo e quindi io lo chiamerei "Una lettera d'amore a mia mamma".


Riesci a districarti tra più generi narrativi, ma qual è a tuo avviso quello più difficile?
Penso che ogni nuovo libro sia difficile da scrivere, perchè ogni genere ha le sue sfide.
Ogni personaggio ha i suoi bisogni e scoprire cosa c'è dietro ogni personaggio è sempre intrigante per me.


Hai già tutto in mente quando scrivi oppure sei più una persona che si lascia guidare dalla storia?
Un mix di entrambi. Ho già qualcosa in mente e so quello che i personaggi vogliono e così mi metto a scrivere, ma mentre lo faccio a volte i personaggi prendono il controllo e iniziano a fare cose che non avevo previsto e a volte personaggi che pensavo sarebbero stati importanti, scompaiono dalla storia e altre volte personaggi a cui non avevo pensato compaiono.
Come esempio lampante per questo libro avevo pensato a questa ragazza che era costretta ad andarsene da casa e a cosa le poteva succedere a vivere per strada, era un libro totalmente diverso e non conteneva nemmeno il personaggio della nonna.
Ero arrivato ad una settantina di pagine e mi sono fermato a riflettere ed è qui che mi è venuto in mente di inserire la nonna di Zoe.
Come ti dicevo prima questo è un po' una lettera d'amore a mia mamma, eppure non avevo pensato di inserirla nella storia. Sono partito con un'idea e poi la storia è totalmente cambiata, per cui è assolutamente una combinazione delle due cose.


Come descriveresti il romanzo in poche parole?
Amore e Famiglia.


Zoe è un personaggio molto forte che deve affrontare quotidianamente le intimidazioni della cugina e nessuno le crede quando prova a dirlo. Penso che questo sia un messaggio molto forte, lo hai pensato apposta come critica alla società di oggi?
Zoe è una ragazza molto particolare.
Diciamo che per arrivare ad andare via di casa ci deve esser qualcosa da cui scappi, qualcosa di così terribile che è meglio stare per strada e correre pericoli piuttosto che stare a casa al sicuro.
E per farlo succedere ci deve essere una ragione per cui il personaggio, Zoe in questo caso, non viene creduta.
Ecco perchè ho creato il personaggio della zia e della cugina, la quale è cresciuta pensando di essere migliore di tutti, così che fin dall'inizio Zoe non potessere essere creduta perchè Maddie ovviamente è perfetta.
La stessa madre di Zoe è stata bullizzata dalla sorella da piccola e vorrebbe che Zoe fosse perfetta e quindi tutto si ricollega.
Diciamo che i personaggi devono avere una ragione per fare le cose che fanno e anche noi, come esseri umani agiamo in base alle situazioni in cui ci troviamo.
Quando stavo buttando giù la storia, questa è una delle parti che è rimasta invariata, perchè era tutto collegato.


Quale parte è stata più difficile da scrivere?
La parte subito dopo l'arrivo di Zoe e della nonna a Toronto perchè erano in strada ed era difficile trovare una spiegazione logica per metterle alla ricerca del loro familiare.

Dietro un grande scrittore c'è sempre un grande lettore, qual è stato l'ultimo libro che hai letto?
Allora ho letto Purity di Jonathan Franzer e mi è piaciuto tantissimo, ho letto anche Do Not Say We Have Nothing di Madeline Thien e quella è stata una lettura fantastica.


Hai sempre voluto diventare uno scrittore?
Si ho sempre voluto esserlo però non credevo che avrei potuto guadagnarmi da vivere facendolo, per cui ho iniziato la mia carriera di attore e pensandoci ora non è stata sicuramente la scelta più saggia.
Ma proprio perchè ero un attore, scrivevo le sceneggiature e il regista leggeva le mie opere e uno di loro ha deciso di produrne una ed è stato un successo.
Per questo ho avuto la possibilità di scrivere molto di più e di conseguenza mi hanno chiesto di scrivere un romanzo young adult perchè stava giusto iniziando a prendere piede in Canada e volevano che fosse uno sceneggiatore a scriverlo, quindi se non avessi iniziato la mia carriera di attore non sarei mai arrivato dove sono ora.
La vita è come un fiume e non sai mai dove deciderà di portarti.


Ti piacerebbe vedere il libro al cinema?
Assolutamente si, credo che sarebbe perfetto per il grande schermo. Una delle mie ultime pubblicazioni in effetti, "La casa dei cani fantasma" è stato opzionato per diventare un film. Siamo ancora alle prime fasi, però teniamo le dita incrociate.


Visto il tuo passatto, scriverai tu la sceneggiatura?
No, lo farà qualcun altro perchè prenderebbe davvero tanto tempo e tanta energia e io preferisco focalizzarmi su qualcosa di nuovo.


Quindi stai lavorando a qualcosa di nuovo?
Sto lavorando a qualcosa di nuovo si, sarà un po' più simile a "La casa dei cani fantasma" ossia un libro suspense/thriller e di fantasia con una protagonista di tredici anni che vuole diventare un'autrice.
Sarà sicuramente qualcosa di pauroso però non posso dire troppo, quindi non vi resterà che attendere la sua pubblicazione!


Anche l'occhio vuole la sua parte, per cui cosa ne pensi delle cover?
Mi piacciono veramente tutte e penso che ognuna di esse rifletta la cultura del paese in cui viene pubblicata e questo mi intriga moltissimo.
Quello che mi piace di quella italiana è che assomiglia moltissimo ad un vecchio poster di un film, e riassume perfettamente il viaggio di Zoe e della nonna, è molto vintage, insomma la adoro.










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