mercoledì 12 gennaio 2022

Recensione "Le lettere di Esther" di Cecile Pivot




 Titolo: Le lettere di Esther

Autore:  Cecile Pivot
Editore: Rizzoli
Genere: Fiction
Data di uscita: 11 Gennaio 2022



“Le lettere mi mancavano. Ormai non ne scriviamo più, le consideriamo una perdita di tempo che ci priva di immagini e suoni.” È per colmare la nostalgia che Esther, libraia di Lille, decide di organizzare un laboratorio di scrittura epistolare. Per lei, che con il padre ha intrattenuto una corrispondenza durata vent’anni, è come riportare in vita un rituale antico: accantonare per un po’ l’immediatezza delle mail e l’infinita catena di messaggi WhatsApp che ogni giorno ci scambiamo, per sedersi a un tavolo, prendere carta e penna, darsi tempo, nel silenzio di una stanza tutta per noi, e raccontarsi. Trovare le parole giuste per qualcuno che ci leggerà, non ora e nemmeno domani. E riassaporare il gusto perduto di una comunicazione più ricca, più sensata. “Da che cosa ti difendi?” è la prima, spiazzante domanda di Esther per i cinque sconosciuti che, rispondendo al suo annuncio, hanno scelto di mettersi in gioco. Attraverso piccoli quadri della loro vita quotidiana e l’intenso scambio epistolare si delineerà poco per volta il ritratto di una classe eterogenea e sorprendente: Samuel, il più giovane, che non riesce a piangere per la morte del fratello; Jeanne, ex insegnante di pianoforte, vedova, che si difende dalla solitudine accudendo animali maltrattati; Jean, un uomo d’affari disilluso che vive per il lavoro e ha perso contatto con le gioie più autentiche; Nicolas e Juliette, una coppia in crisi sulla quale il passato getta ombre soffocanti. Esponendo dubbi e debolezze all’ascolto e alle domande, la scrittura sarà, per loro, lo strumento per rivelarsi l’uno all’altro con sincerità, alleggerendo il cuore. Intriso di tenerezza e umanità, Le lettere di Esther è un elogio alla lentezza, una celebrazione della forza delle parole, un resoconto travolgente delle fragilità umane.

IL MIO VOTO

Le lettere di Esther è un romanzo molto particolare nel quale abbiamo modo di conoscere ben sei protagonisti. La prima è ovviamente Esther, una donna che sente la mancanza delle lettere in un mondo dove le mail, i messaggi e le chiamate ed è per questo che decide di dare vita ad un laboratorio epistolare ed tramite questo progetto che le vite di altre cinque persone entrano in contatto con la sua. Attraverso queste lettere abbiamo modo di conoscere questi personaggi e soprattutto cosa li ha spinti a cercare questo laboratorio epistolare. Esther stessa è una libraria che non ha avuto una vita perfetta, ha perso presto la madre ed è cresciuta con un padre che ha reso la scrittura la sua vita e per quanto abbia cercato di essere un genitore per lei, non sempre è stato perfetto. Abbiamo poi Jeanne, una signora che ha perso il marito tanto tempo prima all'improvviso e non si è più ripresa, ha una figlia ma ormai i rapporti sono freddi e non sa come recuperarlo. C'è Jean, un uomo focalizzato totalmente sul suo lavoro che si è lasciato sfuggire sua moglie e i suoi figli, con cui ha pochissimo rapporto se non nullo. C'è Samuel, un ragazzo giovane che ha perso il fratello e da quel momento è perso nel suo mondo, non sa più cosa fare della sua vita o come rapportarsi agli altri.
Ed infine ci sono Nicolas e Juliette, una coppia sposata che ha appena avuto una bambina che tuttavia non riesce a comunicare per via dei troppi problemi tra loro ed è per questo che è così perfetto avere lettere a disposizione, per avere il coraggio di dirsi finalmente quello che non sono mai riusciti a dire. Sei personaggi completamente opposti, sei protagonisti che all'inizio si fa fatica a distinguere quasi ma che poi trovano la loro strada per il cuore del lettore che finisce per amarli tutti indistintamente.


Quando ho iniziato questo romanzo il pensiero che mi sono fatta è stato quello di non capire dove volesse andare a parare l'autrice: è iniziato quasi subito attraverso delle lettere e di fatto il lettore ancora non conosce così bene i personaggi da riuscire a seguire lo scambio epistolare dei sei protagonisti in modo perfetto e infatti parecchie volte mi sono persa, ma ero decisa a conoscere questa storia e sono andata avanti senza perdermi d'animo e per fortuna che l'ho fatto perchè passate le prime cinquanta pagine, il romanzo inizia a scorrere che è una vera meraviglia e di conseguenza ci si innamora non solo della trama ma dei personaggi così come dello stile dell'autrice e della sua scelta di scriverlo sotto forma di lettera.
Pagina dopo pagina infatti ci si trova a leggere le lettere che i personaggi si scambiano e questo ci permette di conoscere le loro storie e i loro problemi. Sono infatti tantissimi i temi che vengono affrontati come il dolore per la perdita di una persona cara, la depressione post partum così come all'allontanamento dalle persone care un po' per colpa del lavoro, un po' per colpa del carattere e della testardaggine. Ma si apprezza tantissimo la scelta di usare le lettere, quel qualcosa che ormai con i social e la tecnologia è venuto a mancare ma si ama per la sua intimità perchè scrivere su una tastiera è una cosa, ma scrivere parole a mano significa condivedere una parte di sè che magari tramite la tecnlogia non si riuscirebbe a fare allo stesso modo, insomma  Cecile Pivot mi ha proprio incantata con questa storia così unica e per nulla scontata o banale, ma piena di bei temi e personaggi.

Nessun commento:

Posta un commento