lunedì 19 settembre 2016

Recensione: "Storia di un postino solitario" di Denis Theriault

Buongiorno a tutti cari readers. Oggi parliamo di un romanzo davvero particolare che mi è arrivato a sorpresa dalla Frassinelli, che ringrazio ancora di cuore.



Titolo: Storia di un postino solitario
Autore: Denis Thèriault
Editore: Frassinelli 
Genere: Narrativa

IL MIO VOTO




Il «postino solitario» è Bilodo, 27 anni, un ragazzo schivo, con pochi amici, appassionato e dedito al suo lavoro, lavoro che gli permette di trovare nelle vite degli altri quello che manca nella sua. Bilodo infatti è un postino indiscreto, per quanto assolutamente innocuo: apre, di notte, le lettere che dovrà distribuire il mattino successivo, e si immedesima nelle esistenze dei corrispondenti. Immagina, fantastica, sogna; si appassiona, si commuove, si arrabbia. Tra tutte, le lettere che più è ansioso di «ricevere », sono quelle di Ségolène, una donna misteriosa che vive in Guadalupa, e che manda degli «haiku» – i caratteristici componimenti poetici giapponesi – a Gaston Grandpré, una delle persone servite da Bilodo, che di Ségolène, in qualche modo, si è innamorato. Quando, a causa di un incidente, Gaston morirà, proprio sotto gli occhi di Bilodo, il giovane postino non riuscirà a rassegnarsi alla perdita di quei componimenti che ormai sente in qualche modo come «suoi», e si sostituirà a Grandpré nella corrispondenza con Ségolène. E non soltanto in quella.

 

<< Io sarò il vento 
Ebbro tra i tuoi capelli 
Del tuo profumo 
E sotto la tua gonna 
T'incendiero' la pelle. >>

Questa storia è veramente molto particolare. La storia è ponderata con una falsa delicatezza contenente un sacco di insegnamenti di vita e lezioni da prendere alla lettera. 
Non avevo mai letto un romanzo con tanti insegnamenti celati '' tra le righe '' , e forse proprio per questo mi è piaciuto davvero moltissimo, tanto che l'ho divorato in poco più di un ora. 
Certo è anche vero che il romanzo è abbastanza semplice e breve, tuttavia non fatevelo scappare perché è adatto ai più grandi, ma anche ai piccini. 
Il protagonista è Bilodo, un postino solitario, che vive la sua vita in completa solitudine. Non ha amici e si limita a esistere in una monotonia grigia. 
Eccelle nel suo lavoro e non ha altri grilli per la testa al di fuori di esso. 
Tuttavia Bilodo ha uno scheletro nell'armadio: ama leggere le lettere che consegna, poiché ci trova tutto ciò che manca nella sua vita.
Bilodo è un personaggio strutturato veramente bene: poche descrizioni d'effetto che ci fanno capire la sua personalità. 
È talmente triste da arrivare al punto di scriversi lettere da solo per trovare confronto. 
La sua effimera esistenza è destinata a cambiare quando scova le lettere di Selegolene: lettere che contengono poesie capaci di far innamorare Bilodo. 
Peccato però che le lettere di Selegolene non siano indirizzate a Bilodo, cosa che lo rammarica e lo porta a provare invidia nei confronti del destinatario delle lettere. 
Un giorno, il destinatario delle lettere rimane vittima di un incidente stradale, morendo sul colpo. 
È così che Bilodo si troverà ad un bivio : non ricevere più nulla di Selegolene, oppure prendere il posto del destinatario delle lettere e continuare a scriverle personalmente? 


<< C'era qualche possibilità di evitare il nubifragio? Una boa a cui assicurarsi, una maniera di vincere l' impotenza, un mezzo qualsivoglia per scongiurare la sorte e impedire che Selegolene fosse esclusa dalla sua vita? >>


Così seguiremo Bilodo nella sua nuova vita, dove cerca di impersonare il signor Grandprè ed entrare nella sua vita in tutto e per tutto.
Dal modo di vivere, alle cose che mangiava, a come parlava, entra persino nella sua scrittura così da riuscire a fingere di essere lui e a continuare a spedire le lettere a Selegolene.
Bilodo cambierà radicalmente il suo essere: diventerà scontroso e arriverà persino a commettere furti pur di arrivare alla tanto amata Selegolene, che riuscirà abilmente a ingannare scrivendole haiku, poesi giapponesi, che mi hanno davvero colpita.
Quando Selegolene si offrirà di partire in viaggio per incontrarlo, Bilodo farà una terribile scoperta.
La scoperta di voler impersonare talmente tanto qualcuno da esserci praticamente riuscito e mentre la vita prosegue come sempre, Bilodo si ritroverà incastrato in uno spietato circolo vizioso.
Il finale mi ha veramente spiazzato.
L'autore ha creato un finale aperto veramente interessante che lascia un pochino l'amaro in bocca, ma tuttavia che sa sorprendere.
Consiglio a tutti questo romanzo per la morale che contiene: è davvero un piccolo capolavoro.




Cosa ne pensate?
Lo avete letto?
Lo leggerete?



Nicole. ♥

2 commenti:

  1. saraà anche bello non metto in dubbio ma non penso che lo leggerò :P

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  2. Non lo conoscevo, ma lo aggiungo subito nella mia lista!

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