Buona sera bookspediani!
Oggi vi parlo di un bellissimo libro che ho scoperto grazie alla mia partner in crime, Sandy!
Titolo : Il nido
Autore: Kenneth Oppel
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per Ragazzi
Autore: Kenneth Oppel
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per Ragazzi
Data d'uscita: ottobre 2016
“La prima volta che le ho viste, ho creduto che fossero angeli. Cos’altro potevano essere, con quelle loro ali chiare, leggere e sottili come garze, e la luce che le ammantava?”E poi, Steve, che a dodici anni si trascina dall’infanzia paure ancestrali, di angeli sente di averne un gran bisogno: il piccolo, il fratellino appena nato, ha qualcosa che non va, e il terrore del peggio sta logorando in fretta tutta la famiglia. E così, quando strane creature luminose iniziano a visitare i suoi sogni, spiegandogli di essere venute per aiutare il piccolo, Steve fa quello che faremmo tutti: accetta la loro proposta. Ma le creature non sono affatto angeli, e quando Steve lo scopre, il confine tra gli incubi e la realtà non è così impenetrabile come gli adulti intorno a lui sostengono. E lui è l’unico che può fare qualcosa.
IL MIO VOTO
Il nido narra la storia di Steve, un bambino che ci racconta come percepisce l'ansia e le preoccupazioni della sua famiglia riguardo al fratellino appena nato, che lui chiama il piccolo.
Il piccolo infatti è nato con una serie di problematiche e ogni piccola cosa potrebbe metterlo in pericolo, per questo i genitori sono spesso assenti per Steve e la sorellina e passano le loro giornate in ospedale per cercare di risolvere le malformazioni del nuovo arrivato.
Steve è un bambino molto particolare, pauroso dei germi e soprattutto ultimamente fa un sogno ricorrente di una persona che lo osserva.
L'immaginazione del ragazzino è molto vivida e ogni volta che vive un sogna fatica a distinguere il confine tra realtà e fantasia.
"Niente spaventa di più un genitore di avere un bambino malato, soprattutto se appena nato e così vulnerabile"
Un giorno Steve viene punto da un'ape e la sera sogna degli esseri luminosi che sembrano essere degli angeli, i quali sanno che qualcosa non va nel piccolo e si offrono di aiutare Steve e la sua famiglia a farlo stare bene.
Il bambino non potrebbe essere più felice della notizia perchè significherebbe avere i genitori più presenti e attenti alla sua vita e a quella della sorella e finalmente potrebbero essere felici.
Questi angeli tuttavia per poter aiutare Steve hanno a loro volta bisogno del suo aiuto e il bambino credendo di essere nel giusto accetta di buon grado.
Badate bene però, nella vita non è tutto oro quello che luccica e ben presto anche il nostro protagonista si accorgerà della verità.
La domanda è: riuscirà a rendersi conto della realtà dei fatti in tempo, prima che sia troppo tardi per rimediare?
"Si è una parola molto potente, è come aprire una porta.
E' davvero la parola più potente del mondo"
Prima di Mare di Libri e dell'incontro con l'autore non mi ero soffermata troppo su questo libro ma ora che l'ho terminato sono terribilmente dispiaciuta di non averlo letto prima perchè è un libro tremendamente meraviglioso.
Il nido è un volume molto piccolino, conta 250 pagine ed è anche accompagnato da illustazioni veramente bellissime per cui si legge tranquillamente in poche ore.
Eppure in queste 250 è racchiuso un bellissimo messaggio che principalmente è destinato ad un pubblico di ragazzi ma che a mio avviso è destinato a tutte le età e davvero dovrebbero leggerlo soprattutto i più grandi.
Kenneth Oppel con la sua semplicità ci trasmette un messaggio chiarissimo: la normalità è sopravvalutata.
Ma soprattutto, chi dice che la normalità sia effettivamente l'esempio da prendere come riferimento!
"Sapevo di non essere come le altre persone.
Ero spaventato e triste e ansioso per la maggior parte del tempo"
La voce di Steve ci accompagna per tutto il romanzo:ci trasmette con grande semplicità i suoi stati d'animo, le sue paure e soprattutto i suoi incubi che sono talmente vividi da scambiarli quasi per reali.
In verità Steve manifesta grande preoccupazione per il fratellino e teme costantemente di perderlo: infatti non chiama mai il piccolo con il suo vero nome perchè ancora non lo percepisce come reale.
Non è come lui, non è normale e mai avrà una vita normale.
Ma il punto è questo: che è comunque una vita, fa parte della sua famiglia e lo ama incondizionatamente a prescindere dal suo status.
Non posso dirvi di più altrimenti rischio di rovinarvi la lettura, posso solo consigliarvi di leggerlo perchè è una lettura che resta nel cuore.
Sara
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