Cari booskpediani, oggi vi parlo del debutto di Mahsuda Snaith!
Titolo: Le cose che credevamo di sapere
Autore: Mahsuda Snaith
Editore: Corbaccio
Genere: Fiction
Data di uscita: 1 giugno 2017
IL MIO VOTO
Ravine Roy è una ragazza di diciotto anni che da dieci anni vive confinata nella sua stanza, bloccata a letto a causa del dolore cronico, un male che le impedisce di vivere la vita da ragazza normale.
La madre di Ravine è costretta a vedere sua figlia soffrire senza sapere cosa fare per alleviare il suo dolore, è inerme di fronte ad un male che non si può combattere.
Disperata, senza più alternative a sua disposizione la donna decide almeno di celebrare la maggior età della figlia con una festicciola che ovviamente non viene ben vista da Ravine.
La cosa però che la nostra protagonista apprezza è il regalo della madre: un diario nel quale poter sfogare i suoi pensieri, le sue sensazioni e perchè no il suo dolore.
E' proprio attraverso questo diario che Ravine esorcizza i suoi demoni e attraverso questo assistiamo ad un vero e proprio viaggio nel viale dei ricordi, dove la ragazza ci racconta il suo passato e l'evento di dieci anni prima che ha cambiato totalmente la sua vita: la scomparsa della sua migliore amica, Marianne.
Insieme a Ravinne assistiamo ai suoi ricordi e ai primi momenti in cui lei e Marianne si sono conosciute, hanno condiviso momenti belli e altri terribili.
Sono diventate inseparabili, migliori amiche.
E poi in un attimo tutto è finito, come è scomparsa Marianne così anche l'essenza di Ravinne è sparita lasciando sola una ragazza che non vuole andare avanti.
Non vuole vivere in un mondo senza la sua migliore amica presente e questo suo malessere è stato talmente forte da provocare nel suo corpo una fitta serie di dolori che per anni ha continuato a scaternarsi imperterrita dentro di lei.
Ma forse ora, dopo tanto tempo, è giunto il momento di farsi forza e continuare a vivere anche per Marianne.
Le cose che credevamo di sapere è un libro con un grandissimo potenziale che a mio avviso l'autrice non ha saputo sfruttare in pieno.
La storia di base era molto unica e diversa dalle solite ma fin dal principio c'è qualcosa che non funziona: non appena Ravine inzia a buttare giù i suoi pensieri nel diario regalatole dalla madre, i dolori sembrano svanire.
E' stato un cambiamento troppo repentino che mina la credibilità della storia, in quanto non è possibile che dopo dieci anni di dolore imperterrito basti buttare giù due righe su un diario per farlo passare.
Lo stile di Mahsuda Snaith è veramente molto curato e traspare in ogni pagina il suo amore per questa storia e la sua dedizione ad esso e questo è un grandissimo punto a suo favore.
Sapersi distinguere per il proprio stile al romanzo d'esordio dimostra la bravura dell'autrice.
La protagonista assoluta del romanzo è Ravine Roy e l'autrice è stata bravissima nella sua caratterizzazione e soprattutto nella sua descrizione di un dolore fisico ma che deriva tutto dalle emozioni.
Ammetto che non è stato facile entrare in sintonia con lei e non si può davvero capire quello che le passa per la stessa, ma l'avrei preferita più combattiva.
Invece all'inizio del libro è solo una ragazza rassegnata al suo dolore che ha perso dieci anni di vita che non avrà mai più indietro.
E' difficile accettarlo perchè sebbene la tua vita si fermi, vada in stand by, quella di tutte le persone intorno a te continua e una volta deciso di ricominciare a vivere potresti non capire più il tuo posto nella vita.
Le cose che credevamo di sapere è un bellissimo esordio che prometteva faville e che purtroppo l'autrice non ha saputo sfruttare appieno.
Resta però un romanzo da leggere per la sua unicità e particolarità!
Nessun commento:
Posta un commento