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Oggi vi parlo di Ci si vede all'Obse, una lettura da non perdere e da custodire come un tesoro prezioso.
Titolo: Ci si vede all'Obse
Oggi vi parlo di Ci si vede all'Obse, una lettura da non perdere e da custodire come un tesoro prezioso.
Titolo: Ci si vede all'Obse
Autore: Cilla Jackert
Editore: Camelozampa
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5 Luglio 2018
Annika ha dodici anni e deve trascorrere l’estate in città: il suo fratellino è nato prematuro e insieme alla mamma dovrà restare a lungo in ospedale.
Girovagando per Stoccolma, incontra un gruppo di ragazzi al parco dell’Osservatorio astronomico. Assieme stabiliscono un patto: non raccontarsi mai niente della loro vita e dei loro problemi. Trascorrono le giornate giocando a “obbligo o verità”, ma possono scegliere solo “obbligo”, perché “tanto della verità non importa nulla a nessuno”. Ingaggiano così sfide via via sempre più pericolose.
Quando l’estate è quasi finita e i ragazzi probabilmente non si vedranno più, giocano un’ultima volta a “obbligo o verità” e questa volta ognuno di loro svelerà il segreto che ha tenuto nascosto.
Annika è una bambina di dodici anni che ha fatto delle bugie la propria arte.
A scuola tutti sanno che per la bambina mentire è come respirare, non ne può fare a meno e gli stessi genitori ormai non si fanno troppe domande su quello che Annika gli rivela, fanno finta di crederle perchè in qualche modo nessuno vuole sentire la noiosa verità.
Terminata la scuola è finalmente arrivato il momento di andare tutti in campeggio, l'ultimo che la famiglia di Annika farà in tre perchè è in arrivo un nuovo membro della famiglia.
Ma succede qualcosa di molto bizzarro il giorno prima della partenza: nonostante la madre di Annika sia incinta di solo ventisette settimane e quindi veramente in grande anticipo, le si rompono le acque proprio nella cucina di casa.
E' inutile andare al pronto soccorso, il bambino ha fretta di arrivare e nasce tra le mura di casa, minuscolo e sotto sviluppato e tutte le attenzioni dei genitori sono per quel piccoletto innocente, lasciando Annika sola a casa accanto alla pozza di sangue della madre.
Le condizioni del fratellino di Annika precipitano molto presto, così come quelle di sua madre ed entrambi sono costretti a restare in ospedale.
Il padre di Annika torna dalla figlia per controllarla e per comunicarle che ovviamente non si può andare al campeggio e che ci sarà il nonno a prendersi cura di lei, poichè l'uomo dovrà passare molto tempo in ospedale dividendosi tra la moglie, sempre debole, e il bambino ancora troppo piccolo per stare al mondo.
A stare con il nonno Annika si annoia e spesso esce di casa, ritrovandosi in qualche modo all'Obse, l'osservatorio astronomico della città, dove nota dei bambini che si divertono a giocare insieme.
Kaja, Biscotto, Tobbe, Foglia e Il Finnico sono cinque ragazzi che insieme hanno deciso di non sapere nulla l'uno dell'altro, vogliono solo giocare ad obbligo o verità, evitando la verità perchè tanto a nessuno interessa davvero saperla. E per non pensare alla sua famiglia, Annika darà il meglio di sè all'interno del gruppo, facendo le cose più impensabili.. talmente incredibili che anche se le raccontasse nessuno le crederebbe mai..
Ci si vede all'Obse è un piccolo libricino con un grande contenuto e soprattutto un grande messaggio al suo interno.
La sua protagonista è Annika, una bambina di dodici anni che è esperta nel dire bugie, forse perchè raccontare la verità è troppo banale o perchè semplicemente le viene più facile mentire, fatto sta che tutti fanno finta di crederle semplicemente perchè non sono interessati alla verità.
Anche i genitori di Annika sembrano assecondare le sue storie, troppo presi a preparare l'arrivo del nuovo bambino.
Ma la sua nascita li sorprende, rendendoli impreparati perchè arriva con ben tredici settimane di anticipo.
La nascita prematura e la corsa folle in ospedale lascia Annika senza parole, sola, accanto alla pozza di sangue lasciata dalla madre.
Da quel momento Annika ha una sorta di rifiuto nell'andare a trovare la madre e il fratellino, sostanzialmente perchè ha paura di perderlo ancor prima di conoscerlo.
E allora cosa può fare una come lei, se non scappare dalla verità e creare nuove storie?
Conoscere il gruppetto formato da cinque ragazzi che si ritrova all'Obse cittadino per lei è come una benedizione: la regola di base è non rivelare nulla di sè, semplicemente sfidarsi a fare le cose più pazze e in questo Annika si dimostra terribilmente brava.
Nessuno sembra notare le continue assenze della bambina e le continue pazzie che compie, come farsi fare i buchi alle orecchie da Kaja, una delle ragazze del gruppo, perchè sia il nonno che il padre sono troppo presi a pensare alla mamma e al piccolo fratellino ancora senza nome.
Lei invece ancora si rifiuta di vederli, al solo pensiero le tremano le gambe e non può fare a meno di sentirsi male.
Forse per Annika è arrivato il momento di smettere di rifugiarsi nelle sue storie e nelle sue bugie e affrontare la verità, perchè non sempre si può fuggire da questa.
Ma una volta affrontata, qualcuno le crederà mai?
E' impossibile essere al cento per cento onesti nella vita, qualche piccola innocente bugia scappa ogni tanto sia per il quieto vivere sia per evitare di far soffrire qualcuno.
Il caso di Annika invece è completamente diverso perchè lei ama raccontare bugie e tessere storie inventate ad opera d'arte per essere credibili e più emozionanti della noiosa realtà che la circonda.
Eppure la sua estate non è andata per niente come aveva programmato ed è certa che una volta che racconterà la sua storia, nessuno le crederà, perchè come si può credere ad un bugiardo, anche quando racconta per una volta la verità?
Cilla Jackert mette bene in evidenza che spesso la verità è proprio sotto il nostro naso ma non la si vuole vedere e per questo si scegli di credere ad una versione più comoda, che non implichi il dover affrontare per una volta la realtà.
Purtroppo però questa è impossibile da evitare e prima o poi tornerà a bussare prepotente alla porta.
Con uno stile scorrevole e una prosa molto semplice ma incisiva, Cilla Jackert ci porta a trascorrere un'estate in Svezia con una protagonista che a soli dodici anni ha tantissimi problemi da risolvere e non può più far finta di nulla. Spesso diventare una sorella maggiore è sinonimo di crescita, ed è quello che Annika deve capire, scegliendo di dire la verità, anche a costo di non essere creduta o di non venire accettata perchè anche qualcosa di ordinario può essere straordinario.
E' la verità stessa ad essere una grande coprotagonista, insieme ad Annika e alla piccola banda dell'Obse, che ci regalerà grandi momenti di divertimento per la loro ironia ma allo stesso tempo creerà un nodo allo stomaco per le loro situazioni quotidiane e sarà proprio l'incontro con Annika a cambiare le loro vite.
Oltre alla verità e alla propria crescita personale, l'autrice si focalizza su quanto esser una famiglia unita possa risolver ogni cosa, l'importante è essere sinceri l'uno con l'altro.
Ci si vede all'Obse è certamente una lettura da non perdere e da custodire come un tesoro prezioso.
Girovagando per Stoccolma, incontra un gruppo di ragazzi al parco dell’Osservatorio astronomico. Assieme stabiliscono un patto: non raccontarsi mai niente della loro vita e dei loro problemi. Trascorrono le giornate giocando a “obbligo o verità”, ma possono scegliere solo “obbligo”, perché “tanto della verità non importa nulla a nessuno”. Ingaggiano così sfide via via sempre più pericolose.
Quando l’estate è quasi finita e i ragazzi probabilmente non si vedranno più, giocano un’ultima volta a “obbligo o verità” e questa volta ognuno di loro svelerà il segreto che ha tenuto nascosto.
IL MIO VOTO
Annika è una bambina di dodici anni che ha fatto delle bugie la propria arte.
A scuola tutti sanno che per la bambina mentire è come respirare, non ne può fare a meno e gli stessi genitori ormai non si fanno troppe domande su quello che Annika gli rivela, fanno finta di crederle perchè in qualche modo nessuno vuole sentire la noiosa verità.
Terminata la scuola è finalmente arrivato il momento di andare tutti in campeggio, l'ultimo che la famiglia di Annika farà in tre perchè è in arrivo un nuovo membro della famiglia.
Ma succede qualcosa di molto bizzarro il giorno prima della partenza: nonostante la madre di Annika sia incinta di solo ventisette settimane e quindi veramente in grande anticipo, le si rompono le acque proprio nella cucina di casa.
E' inutile andare al pronto soccorso, il bambino ha fretta di arrivare e nasce tra le mura di casa, minuscolo e sotto sviluppato e tutte le attenzioni dei genitori sono per quel piccoletto innocente, lasciando Annika sola a casa accanto alla pozza di sangue della madre.
Le condizioni del fratellino di Annika precipitano molto presto, così come quelle di sua madre ed entrambi sono costretti a restare in ospedale.
Il padre di Annika torna dalla figlia per controllarla e per comunicarle che ovviamente non si può andare al campeggio e che ci sarà il nonno a prendersi cura di lei, poichè l'uomo dovrà passare molto tempo in ospedale dividendosi tra la moglie, sempre debole, e il bambino ancora troppo piccolo per stare al mondo.
A stare con il nonno Annika si annoia e spesso esce di casa, ritrovandosi in qualche modo all'Obse, l'osservatorio astronomico della città, dove nota dei bambini che si divertono a giocare insieme.
Kaja, Biscotto, Tobbe, Foglia e Il Finnico sono cinque ragazzi che insieme hanno deciso di non sapere nulla l'uno dell'altro, vogliono solo giocare ad obbligo o verità, evitando la verità perchè tanto a nessuno interessa davvero saperla. E per non pensare alla sua famiglia, Annika darà il meglio di sè all'interno del gruppo, facendo le cose più impensabili.. talmente incredibili che anche se le raccontasse nessuno le crederebbe mai..
Ci si vede all'Obse è un piccolo libricino con un grande contenuto e soprattutto un grande messaggio al suo interno.
La sua protagonista è Annika, una bambina di dodici anni che è esperta nel dire bugie, forse perchè raccontare la verità è troppo banale o perchè semplicemente le viene più facile mentire, fatto sta che tutti fanno finta di crederle semplicemente perchè non sono interessati alla verità.
Anche i genitori di Annika sembrano assecondare le sue storie, troppo presi a preparare l'arrivo del nuovo bambino.
Ma la sua nascita li sorprende, rendendoli impreparati perchè arriva con ben tredici settimane di anticipo.
La nascita prematura e la corsa folle in ospedale lascia Annika senza parole, sola, accanto alla pozza di sangue lasciata dalla madre.
Da quel momento Annika ha una sorta di rifiuto nell'andare a trovare la madre e il fratellino, sostanzialmente perchè ha paura di perderlo ancor prima di conoscerlo.
E allora cosa può fare una come lei, se non scappare dalla verità e creare nuove storie?
Conoscere il gruppetto formato da cinque ragazzi che si ritrova all'Obse cittadino per lei è come una benedizione: la regola di base è non rivelare nulla di sè, semplicemente sfidarsi a fare le cose più pazze e in questo Annika si dimostra terribilmente brava.
Nessuno sembra notare le continue assenze della bambina e le continue pazzie che compie, come farsi fare i buchi alle orecchie da Kaja, una delle ragazze del gruppo, perchè sia il nonno che il padre sono troppo presi a pensare alla mamma e al piccolo fratellino ancora senza nome.
Lei invece ancora si rifiuta di vederli, al solo pensiero le tremano le gambe e non può fare a meno di sentirsi male.
Forse per Annika è arrivato il momento di smettere di rifugiarsi nelle sue storie e nelle sue bugie e affrontare la verità, perchè non sempre si può fuggire da questa.
Ma una volta affrontata, qualcuno le crederà mai?
E' impossibile essere al cento per cento onesti nella vita, qualche piccola innocente bugia scappa ogni tanto sia per il quieto vivere sia per evitare di far soffrire qualcuno.
Il caso di Annika invece è completamente diverso perchè lei ama raccontare bugie e tessere storie inventate ad opera d'arte per essere credibili e più emozionanti della noiosa realtà che la circonda.
Eppure la sua estate non è andata per niente come aveva programmato ed è certa che una volta che racconterà la sua storia, nessuno le crederà, perchè come si può credere ad un bugiardo, anche quando racconta per una volta la verità?
Cilla Jackert mette bene in evidenza che spesso la verità è proprio sotto il nostro naso ma non la si vuole vedere e per questo si scegli di credere ad una versione più comoda, che non implichi il dover affrontare per una volta la realtà.
Purtroppo però questa è impossibile da evitare e prima o poi tornerà a bussare prepotente alla porta.
Con uno stile scorrevole e una prosa molto semplice ma incisiva, Cilla Jackert ci porta a trascorrere un'estate in Svezia con una protagonista che a soli dodici anni ha tantissimi problemi da risolvere e non può più far finta di nulla. Spesso diventare una sorella maggiore è sinonimo di crescita, ed è quello che Annika deve capire, scegliendo di dire la verità, anche a costo di non essere creduta o di non venire accettata perchè anche qualcosa di ordinario può essere straordinario.
E' la verità stessa ad essere una grande coprotagonista, insieme ad Annika e alla piccola banda dell'Obse, che ci regalerà grandi momenti di divertimento per la loro ironia ma allo stesso tempo creerà un nodo allo stomaco per le loro situazioni quotidiane e sarà proprio l'incontro con Annika a cambiare le loro vite.
Oltre alla verità e alla propria crescita personale, l'autrice si focalizza su quanto esser una famiglia unita possa risolver ogni cosa, l'importante è essere sinceri l'uno con l'altro.
Ci si vede all'Obse è certamente una lettura da non perdere e da custodire come un tesoro prezioso.
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