TRAMA:
Lei è scomparsa. Lui ha mentito. E adesso ha paura.
Erano giovani, impulsivi e innamorati. Si conoscevano da poco, eppure erano certi che sarebbero rimasti insieme per sempre. Durante il viaggio di ritorno da una vacanza sulle alpi francesi, Finn si è fermato a una stazione di servizio. Ha lasciato Layla sola in macchina per qualche minuto. Quando è tornato, lei era svanita. Questo è ciò che lui ha raccontato alla polizia. Ed è la verità. Ma non è tutta la verità…
Dodici anni dopo, Finn è un uomo più maturo, pacato, consapevole. Il ricordo del suo primo amore non si è mai sopito, eppure lui è riuscito ad andare avanti, trovando conforto tra le braccia di Ellen, la sorella di Layla. Insieme, Finn ed Ellen si sono costruiti una nuova vita e adesso hanno deciso di sposarsi. Ma, per Finn, quest’atmosfera di serenità si sgretola prima con una telefonata – in cui il suo ex vicino di casa sostiene aver visto Layla aggirarsi nel loro vecchio quartiere – e poi con un ritrovamento inquietante: la bambola più piccola di un set di matrioske, lasciata da qualcuno sul davanzale di casa. È la conferma che la peggiore paura di Finn potrebbe avverarsi. E questo è solo l’inizio…
Lo stile di B.A. Paris non è qualcosa che si può mettere in dubbio: la sua penna è scorrevole, sa bene dove andare a parare e sa esattamente come portare il lettore dove preferisce, aiutandosi da capitoli molto brevi che si concludono sempre con la voglia di leggere il successivo.
E' decisamente interessante vedere in parallelo due versioni identiche e allo stesso tempo opposte di Finn, un uomo che da tutto se stesso per le persone che ama, ma che a volte queste non si provano davvero degne del suo amore e non essere considerato la cosa più importante è uno dei suoi più grandi difetti. Ormai questo per la Paris è il terzo romanzo e, sebbene abbia trovato la sua formula vincente, questa volta devo ammettere che il libro è un pelo più sottotono rispetto alle storie a cui ci aveva precedentemente abituato: la prima parte della narrazione non è riuscita a convincermi del tutto, ma si è brillantemente ripreso durante la seconda parte, facendosi perdonare per un inizio in sordina. B.A. Paris rimane certamente un'autrice su cui scommettere, che a volte può avere qualche piccola svista, ma l'importante è che riesca a tornare in sella più in forma di prima.
Erano giovani, impulsivi e innamorati. Si conoscevano da poco, eppure erano certi che sarebbero rimasti insieme per sempre. Durante il viaggio di ritorno da una vacanza sulle alpi francesi, Finn si è fermato a una stazione di servizio. Ha lasciato Layla sola in macchina per qualche minuto. Quando è tornato, lei era svanita. Questo è ciò che lui ha raccontato alla polizia. Ed è la verità. Ma non è tutta la verità…
Dodici anni dopo, Finn è un uomo più maturo, pacato, consapevole. Il ricordo del suo primo amore non si è mai sopito, eppure lui è riuscito ad andare avanti, trovando conforto tra le braccia di Ellen, la sorella di Layla. Insieme, Finn ed Ellen si sono costruiti una nuova vita e adesso hanno deciso di sposarsi. Ma, per Finn, quest’atmosfera di serenità si sgretola prima con una telefonata – in cui il suo ex vicino di casa sostiene aver visto Layla aggirarsi nel loro vecchio quartiere – e poi con un ritrovamento inquietante: la bambola più piccola di un set di matrioske, lasciata da qualcuno sul davanzale di casa. È la conferma che la peggiore paura di Finn potrebbe avverarsi. E questo è solo l’inizio…
Lo stile di B.A. Paris non è qualcosa che si può mettere in dubbio: la sua penna è scorrevole, sa bene dove andare a parare e sa esattamente come portare il lettore dove preferisce, aiutandosi da capitoli molto brevi che si concludono sempre con la voglia di leggere il successivo.
E' decisamente interessante vedere in parallelo due versioni identiche e allo stesso tempo opposte di Finn, un uomo che da tutto se stesso per le persone che ama, ma che a volte queste non si provano davvero degne del suo amore e non essere considerato la cosa più importante è uno dei suoi più grandi difetti. Ormai questo per la Paris è il terzo romanzo e, sebbene abbia trovato la sua formula vincente, questa volta devo ammettere che il libro è un pelo più sottotono rispetto alle storie a cui ci aveva precedentemente abituato: la prima parte della narrazione non è riuscita a convincermi del tutto, ma si è brillantemente ripreso durante la seconda parte, facendosi perdonare per un inizio in sordina. B.A. Paris rimane certamente un'autrice su cui scommettere, che a volte può avere qualche piccola svista, ma l'importante è che riesca a tornare in sella più in forma di prima.
TRAMA:
Quando suona la batteria insieme al gruppo, Leah Burke non sbaglia un colpo, ma ultimamente la sua vita fatica a tenere il ritmo. Con la scelta dell'università alle porte, una mamma single adorabile ma scombinata e la perenne sensazione di essere un'outsider in mezzo ai suoi amici e alle loro famiglie perfette, Leah avverte che qualcosa è offbeat, fuori tempo. E ora che il suo forte interesse per Abby sta diventando amore, non ha il coraggio di confidare a nessuno di essere attratta anche dalle ragazze, nemmeno a Simon, il suo migliore amico serenamente gay. Basteranno il suo pungente senso dell'umorismo e il suo sguardo irresistibilmente cinico sul mondo a farle vincere la paura di perdere ciò che ha di più prezioso, aiutandola a trovare di nuovo la nota giusta?
Sempre e solo Leah è un romanzo decisamente diverso da quello dedicato a Simon, come del resto lo sono i personaggi stessi: il primo ci aveva abituato ad essere timoroso, riservato ma allo stesso tempo dolce. Leah è un vero e proprio uragano, che non bada a chi investe e che è difficile trattenere quando sta per scatenarsi. E' una ragazza che deve trovare la sua strada e non può farlo in silenzio, deve fare rumore per potersi sentire e far sentire le sue ragioni. Come nel romanzo precedente non mancano certo gli amici di Leah e Simon e tutto il gruppetto della scuola, che fa da contorno ad una storia che diverte, che mette il sorriso ma che allo stesso tempo aiuta a far capire a tanti adolescenti che non sono soli, che se hanno difficoltà o problemi possono tranquillamente parlarne con gli amici o con la propria famiglia, poichè è giusto non sapere tutto della vita a diciotto anni, anzi è giusto sperimentare e sbagliare e trovare la propria strada con calma. Leah Burke è un personaggio irriverente che non può fare a meno di inserirsi con prepotenza nel cuore del lettore e la sua autrice con una penna graffiante e diretta rende un piacere assistere alla sua evoluzione.
Sempre e solo Leah è un romanzo decisamente diverso da quello dedicato a Simon, come del resto lo sono i personaggi stessi: il primo ci aveva abituato ad essere timoroso, riservato ma allo stesso tempo dolce. Leah è un vero e proprio uragano, che non bada a chi investe e che è difficile trattenere quando sta per scatenarsi. E' una ragazza che deve trovare la sua strada e non può farlo in silenzio, deve fare rumore per potersi sentire e far sentire le sue ragioni. Come nel romanzo precedente non mancano certo gli amici di Leah e Simon e tutto il gruppetto della scuola, che fa da contorno ad una storia che diverte, che mette il sorriso ma che allo stesso tempo aiuta a far capire a tanti adolescenti che non sono soli, che se hanno difficoltà o problemi possono tranquillamente parlarne con gli amici o con la propria famiglia, poichè è giusto non sapere tutto della vita a diciotto anni, anzi è giusto sperimentare e sbagliare e trovare la propria strada con calma. Leah Burke è un personaggio irriverente che non può fare a meno di inserirsi con prepotenza nel cuore del lettore e la sua autrice con una penna graffiante e diretta rende un piacere assistere alla sua evoluzione.
Titolo: La ragazza che amava Audrey Hepburn
Autore: Rebecca Serle
Editore: Dea Planeta
Genere: Fiction
Data di uscita: 29 Gennaio 2019
TRAMA:
Il suo fidanzato. La sua migliore amica. Un amatissimo ex professore. L’estraneo che chiama papà. E...Audrey Hepburn: i suo idolo, il suo modello. La donna a cui deve il nome e la cui grazia, intelligenza, ironia tutte sogniamo di possedere.
Ecco i cinque invitati che Sabrina vorrebbe alla sua cena perfetta. Le stesse cinque persone, che, magicamente, si presentano davvero alla festa a sorpresa per i suoi trent’anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c'è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione che né Sabrina né tantomeno il lettore riescono lontanamente a immaginare. Bon appetit!
La ragazza che amava Audrey Hepburn è una storia di poco meno di trecento pagine che non si riesce a posare prima di averla conclusa e a cui non si può restare immuni. Nonostante sia Sabrina il personaggio principale e quindi colei che ha la nostra totale attenzione, l'autrice fa un ottimo lavoro nel dipingerci al meglio che può il padre di Sabrina e il suo vecchio professore di università, lasciandoci vedere un pezzo della loro storia.
Ma cura benissimo anche Tobias e Jessica, le persone più presenti nella vita di Sabrina e coloro che in un modo o nell'altro le sono sempre state accanto e hanno cercato di offrirle il meglio e di darle tutto quello che avevano.
Interessantissima è stata anche la visione della Serle di Audrey Hepburn, un personaggio iconico che tutti ben conosciamo ma che raramente vediamo nei libri, soprattutto come una persona che decide di partecipare ad una cena di sconosciuti soltanto come scopo di poter aiutare un'altra donna che, come lei, in qualche modo ha perso la sua strada. Trovo sia stata veramente geniale la sua presenza, come la scelta di avere una cena con questi personaggi, che non lasciano comprendere nulla ma che svelano le loro intenzioni con calma, aggiungendo un pizzico di mistero e curiosità ad una storia che non è un semplice romance, ma un romanzo di crescita, di perdono e di accettazione non solo di se stessi, ma della diversa direzione che la vita ha scelto per noi e con cui dobbiamo fare i conti.
Ma cura benissimo anche Tobias e Jessica, le persone più presenti nella vita di Sabrina e coloro che in un modo o nell'altro le sono sempre state accanto e hanno cercato di offrirle il meglio e di darle tutto quello che avevano.
Interessantissima è stata anche la visione della Serle di Audrey Hepburn, un personaggio iconico che tutti ben conosciamo ma che raramente vediamo nei libri, soprattutto come una persona che decide di partecipare ad una cena di sconosciuti soltanto come scopo di poter aiutare un'altra donna che, come lei, in qualche modo ha perso la sua strada. Trovo sia stata veramente geniale la sua presenza, come la scelta di avere una cena con questi personaggi, che non lasciano comprendere nulla ma che svelano le loro intenzioni con calma, aggiungendo un pizzico di mistero e curiosità ad una storia che non è un semplice romance, ma un romanzo di crescita, di perdono e di accettazione non solo di se stessi, ma della diversa direzione che la vita ha scelto per noi e con cui dobbiamo fare i conti.
Cosa ne pensate di questi consigli?
Vi ispira qualche lettura?
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