Buon salve bookspediani.
Eccomi pronta a parlarvi del nuovo romanzo di Jill Santopolo, ossia Non sai quanto, in uscita oggi grazie a Nord.
Titolo: Non sai quanto
Autore: Jill Santopolo
Autore: Jill Santopolo
Editore: Nord
Genere: Fiction
Genere: Fiction
Data di uscita: 10 Ottobre 2019
Tutti mentono, persino a se stessi. Nina Gregory era convinta che, nel momento in cui il padre avesse deciso di ritirarsi, lei sarebbe stata pronta a prendere in mano l’impresa di famiglia. Intanto si è costruita una carriera in politica, diventando una delle migliori speech writer di New York. In fondo c’è tempo, il padre rimarrà al timone della compagnia ancora per anni. Invece lui muore all’improvviso e a Nina crolla il mondo addosso: non è affatto preparata ad abbandonare tutto quello che ha costruito, per intraprendere un cammino scelto da altri. Era una bugia. E il problema con le bugie è che, smascherata una, è molto più difficile ignorare tutte le altre. Come le piccole incongruenze del fidanzato, quando le racconta dove ha passato la serata. O i silenzi dei dirigenti dell’azienda, di fronte a operazioni poco limpide. A poco a poco, Nina apre gli occhi su una scomoda verità: la sua vita non era completa e appagante, era solamente falsa. E ora che il suo futuro è appeso a un filo, senza nessuno accanto di cui potersi fidare, è una preda circondata da squali. È quindi arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e iniziare a combattere per ciò che vuole davvero.
Perché la felicità arriva quando trovi il coraggio di essere sincera, soprattutto con te stessa.
Due anni fa ho conosciuto Jill Santopolo grazie ad una storia che mi ha segnato nel profondo e che ancora oggi ricordo molto bene. Quando ho avvistato l'uscita del suo nuovo romanzo, non potevo che leggere immediatamente questo libro, che si presenta fin dalla trama molto diverso da quello precedente, sicuramente è molto più introspettivo e dai toni molto intimi. Del resto non poteva che essere diversamente visto l'argomento trattato, ossia le bugie che diciamo agli altri ma soprattutto a noi stessi.
Questa dunque è una lettura intimistica, come vi dicevo, per cui non aspettatevi grandi sconvolgimenti di trama o grandi colpi di scena, tuttavia bisogna tenere d'occhio la sua protagonista, Nina, la quale compie un percorso i crescita non indifferente, che la porta a capire chi è davvero e cosa vuole essere nella sua vita, a discapito delle aspettative degli altri. Provavo quindi una grande emozione per questa lettura, che ovviamente è riuscita a catturarmi perché la Santopolo sa come entrare subito a contatto diretto con il lettore, ma che a mio avviso è leggermente sottotono rispetto al primo romanzo, forse dovuto anche alla scelta principale della tematica del precedente, ma che di fatto scalfisce qualche strato, ma resta principalmente in superficie poiché molto meno intenso di quello a cui l'autrice ci aveva abituato e questo a mio avviso è un peccato, perché poteva dare molto di più, anche se ovviamente conferma che la Santopolo ha enorme talento.
La storia è totalmente focalizzata su Nina Gregory, una ragazza che ha perso da giovane la madre e che quindi ha sempre potuto contare sul padre, il proprietario di una famosa catena di hotel che l'uomo spera verrà ereditata dalla figlia, un giorno. Per questo Nina è stata quasi costretta a scegliere una facoltà attinente a questo futuro, anche se durante il suo percorso scolastico ha scoperto il suo amore per la scrittura dei discorsi, ossia gli speech writer, in particolare in politica e ha scelto questa carriera alla fine, ben sapendo di avere solo del tempo limitato da dedicargli poiché presto o tardi avrebbe dovuto assumere il suo ruolo nell'impresa di famiglia e sembra che questo tempo stia scadendo molto più in fretta del previsto.
Nel frattempo la sua vita è cambiata, infatti lei e il suo migliore amico Tim, figlio dei migliori amici dei suoi genitori e ragazzo con cui è praticamente cresciuta, hanno deciso di iniziare una relazione tra loro, visto che sono sempre stati bene insieme. Ma quello che di fatto Nina sta facendo è vivere la vita che gli altri hanno deciso per lei, una vita in cui si deve dimostrare diversa da quella che è realmente, una donna che sta cambiando e che bisogno di qualcuno che la accetti per quello che è, in tutte le sue sfumature, anche quelle imperfette. Sarà Tim la persona giusta per questo? Oppure Nina si sta semplicemente illudendo di poter tenere incollate le sue varie versioni, per evitare di affrontare quello che fa più paura, ossia l'ignoto?
Nina è quindi la protagonista di questa storia, una ragazza come tante che non ha avuto la fortuna di crescere con la madre, anche se non le è mai mancato affetto da parte del padre e dai migliori amici dell'uomo, che l'hanno sempre trattata come una figlia. Nina però, a causa del suo cognome, è costantemente sotto ai riflettori per cui non può che comportarsi come impone la società e come si aspettano gli altri, fingendo di fatto di essere quella che non è. Ma quando nel privato iniziano ad emergere parti di lei che non vengono totalmente accettate, Nina ha la tentazione di nascondersi e di vivere la vita che è stata scritta per lei. Quando però comprende che nessuna delle persone a lei cari è totalmente sincera, ma anzi non solo ha qualcosa da nascondere, ha dei veri e propri segreti in grado di cambiare per sempre la vita come lei l'ha conosciuta, inizia a diventare certa di una cosa: anche lei può vivere a sua vita come meglio credere, senza dare spiegazioni a nessuno al di fuori di se stessa.
Ecco quindi che il suo personaggio si dimostra estremamente positivo e quasi un modello da seguire, per non accontentarsi mai di una vita che ci va stretta.
Il suo percorso è davvero interessante e da esempio, infatti non può essere che grazie a lei se questa storia funziona, proprio perché ci viene mostrata in tutte le sue imperfezioni ed è quindi facile rivedersi in lei.
Jill Santopolo, grazie ad uno stile quasi poetico, intimo e scorrevole come un fiume in piena, ci parla di una tematica che bene o male tocca tutti noi da vicino, ossia la percezione e le aspettative che gli altri hanno su di noi e di conseguenza se è giusto accontentarsi di vivere una vita a metà, ma conforme alle regole della società, oppure è necessario ribellarsi alle idee degli altri e scegliere da sè il proprio percorso. Del resto il mondo esterno, così come le persone più vicino a noi, hanno un'idea generica di chi siamo davvero perché è sempre difficile conoscere fino in fondo una persona e quindi è giusto affermare che non ci conoscono davvero, almeno non a livello più intimo.
Di conseguenza è corretto mostrarsi diversi da quello che si è e accettare che nella vita si possa cambiare nel tempo e quindi volere cose diverse, che fino a pochi attimi prima non sembravano importanti o indispensabili come ora.
Quando però chi ci sta vicino non sembra voler accettare questo cambiamento, non si può che continuare ad andare per la propria strada, perdendo forse alcune persone care ma allo stesso tempo guadagnandone altre, di nuove, pronte ad accettare la nuova versione di noi stessi, perchè non si deve mai cambiare per gli ma pensare in primo luogo a sentirsi bene con se stessi, a sentirsi quindi a proprio agio nella propria pelle e questo che ci offre l'autrice è un grandissimo insegnamento e un modo per incitare chi ancora non è riuscito a farlo ad uscire dalla propria prigione e volare libero, finalmente.
Chi ancora non conosce Jill Santopolo sono sicura verrà certamente catturato da questa storia e forse il mio consiglio è partire proprio da questa, per poi passare al suo primo libro, che resta il mio preferito e quello più di impatto emotivo. Anche in questo non mancano certo le emozioni, tuttavia essendo una storia molto più intima e individuale anche l'impatto emotivo è molto meno forte.
Non sai quanto è una lettura di quasi quattrocento pagine che si legge in un attimo, grazie allo stile dell'autrice e ai capitoli molto brevi, che aiutano ad essere un vero e proprio page turning, anche se non ci sono grossi sconvolgimenti di trama perché l'autrice mira a sconvolgere il lettore psicologicamente e ci riesce, perché di fatto il lettore intraprende questo viaggio di crescita ed accettazione insieme a Nina e, a lettura conclusa, non può che essere un poco più forte e avere più fiducia in se stesso, più fiducia sul fatto che è giusto cambiare e crescere ed è giustissimo decidere noi stessi della propria vita, perché siamo noi a doverla vivere e non altri e auto imporsi qualcosa, solo per far piacere ad altri, è come condannarsi ad una vita senza felicità, dettaglio di cui nessuno può fare a meno. Resto un pelo delusa da questo romanzo perchè avevo aspettative molto alte, che sono state soddisfatte solo in parte, tuttavia non posso che constatare nuovamente la bravura della Santopolo e sperare in un prossimo romanzo all'altezza delle sue capacità.
IL MIO VOTO
Due anni fa ho conosciuto Jill Santopolo grazie ad una storia che mi ha segnato nel profondo e che ancora oggi ricordo molto bene. Quando ho avvistato l'uscita del suo nuovo romanzo, non potevo che leggere immediatamente questo libro, che si presenta fin dalla trama molto diverso da quello precedente, sicuramente è molto più introspettivo e dai toni molto intimi. Del resto non poteva che essere diversamente visto l'argomento trattato, ossia le bugie che diciamo agli altri ma soprattutto a noi stessi.
Questa dunque è una lettura intimistica, come vi dicevo, per cui non aspettatevi grandi sconvolgimenti di trama o grandi colpi di scena, tuttavia bisogna tenere d'occhio la sua protagonista, Nina, la quale compie un percorso i crescita non indifferente, che la porta a capire chi è davvero e cosa vuole essere nella sua vita, a discapito delle aspettative degli altri. Provavo quindi una grande emozione per questa lettura, che ovviamente è riuscita a catturarmi perché la Santopolo sa come entrare subito a contatto diretto con il lettore, ma che a mio avviso è leggermente sottotono rispetto al primo romanzo, forse dovuto anche alla scelta principale della tematica del precedente, ma che di fatto scalfisce qualche strato, ma resta principalmente in superficie poiché molto meno intenso di quello a cui l'autrice ci aveva abituato e questo a mio avviso è un peccato, perché poteva dare molto di più, anche se ovviamente conferma che la Santopolo ha enorme talento.
La storia è totalmente focalizzata su Nina Gregory, una ragazza che ha perso da giovane la madre e che quindi ha sempre potuto contare sul padre, il proprietario di una famosa catena di hotel che l'uomo spera verrà ereditata dalla figlia, un giorno. Per questo Nina è stata quasi costretta a scegliere una facoltà attinente a questo futuro, anche se durante il suo percorso scolastico ha scoperto il suo amore per la scrittura dei discorsi, ossia gli speech writer, in particolare in politica e ha scelto questa carriera alla fine, ben sapendo di avere solo del tempo limitato da dedicargli poiché presto o tardi avrebbe dovuto assumere il suo ruolo nell'impresa di famiglia e sembra che questo tempo stia scadendo molto più in fretta del previsto.
Nel frattempo la sua vita è cambiata, infatti lei e il suo migliore amico Tim, figlio dei migliori amici dei suoi genitori e ragazzo con cui è praticamente cresciuta, hanno deciso di iniziare una relazione tra loro, visto che sono sempre stati bene insieme. Ma quello che di fatto Nina sta facendo è vivere la vita che gli altri hanno deciso per lei, una vita in cui si deve dimostrare diversa da quella che è realmente, una donna che sta cambiando e che bisogno di qualcuno che la accetti per quello che è, in tutte le sue sfumature, anche quelle imperfette. Sarà Tim la persona giusta per questo? Oppure Nina si sta semplicemente illudendo di poter tenere incollate le sue varie versioni, per evitare di affrontare quello che fa più paura, ossia l'ignoto?
Nina è quindi la protagonista di questa storia, una ragazza come tante che non ha avuto la fortuna di crescere con la madre, anche se non le è mai mancato affetto da parte del padre e dai migliori amici dell'uomo, che l'hanno sempre trattata come una figlia. Nina però, a causa del suo cognome, è costantemente sotto ai riflettori per cui non può che comportarsi come impone la società e come si aspettano gli altri, fingendo di fatto di essere quella che non è. Ma quando nel privato iniziano ad emergere parti di lei che non vengono totalmente accettate, Nina ha la tentazione di nascondersi e di vivere la vita che è stata scritta per lei. Quando però comprende che nessuna delle persone a lei cari è totalmente sincera, ma anzi non solo ha qualcosa da nascondere, ha dei veri e propri segreti in grado di cambiare per sempre la vita come lei l'ha conosciuta, inizia a diventare certa di una cosa: anche lei può vivere a sua vita come meglio credere, senza dare spiegazioni a nessuno al di fuori di se stessa.
Ecco quindi che il suo personaggio si dimostra estremamente positivo e quasi un modello da seguire, per non accontentarsi mai di una vita che ci va stretta.
Il suo percorso è davvero interessante e da esempio, infatti non può essere che grazie a lei se questa storia funziona, proprio perché ci viene mostrata in tutte le sue imperfezioni ed è quindi facile rivedersi in lei.
Jill Santopolo, grazie ad uno stile quasi poetico, intimo e scorrevole come un fiume in piena, ci parla di una tematica che bene o male tocca tutti noi da vicino, ossia la percezione e le aspettative che gli altri hanno su di noi e di conseguenza se è giusto accontentarsi di vivere una vita a metà, ma conforme alle regole della società, oppure è necessario ribellarsi alle idee degli altri e scegliere da sè il proprio percorso. Del resto il mondo esterno, così come le persone più vicino a noi, hanno un'idea generica di chi siamo davvero perché è sempre difficile conoscere fino in fondo una persona e quindi è giusto affermare che non ci conoscono davvero, almeno non a livello più intimo.
Di conseguenza è corretto mostrarsi diversi da quello che si è e accettare che nella vita si possa cambiare nel tempo e quindi volere cose diverse, che fino a pochi attimi prima non sembravano importanti o indispensabili come ora.
Quando però chi ci sta vicino non sembra voler accettare questo cambiamento, non si può che continuare ad andare per la propria strada, perdendo forse alcune persone care ma allo stesso tempo guadagnandone altre, di nuove, pronte ad accettare la nuova versione di noi stessi, perchè non si deve mai cambiare per gli ma pensare in primo luogo a sentirsi bene con se stessi, a sentirsi quindi a proprio agio nella propria pelle e questo che ci offre l'autrice è un grandissimo insegnamento e un modo per incitare chi ancora non è riuscito a farlo ad uscire dalla propria prigione e volare libero, finalmente.
Chi ancora non conosce Jill Santopolo sono sicura verrà certamente catturato da questa storia e forse il mio consiglio è partire proprio da questa, per poi passare al suo primo libro, che resta il mio preferito e quello più di impatto emotivo. Anche in questo non mancano certo le emozioni, tuttavia essendo una storia molto più intima e individuale anche l'impatto emotivo è molto meno forte.
Non sai quanto è una lettura di quasi quattrocento pagine che si legge in un attimo, grazie allo stile dell'autrice e ai capitoli molto brevi, che aiutano ad essere un vero e proprio page turning, anche se non ci sono grossi sconvolgimenti di trama perché l'autrice mira a sconvolgere il lettore psicologicamente e ci riesce, perché di fatto il lettore intraprende questo viaggio di crescita ed accettazione insieme a Nina e, a lettura conclusa, non può che essere un poco più forte e avere più fiducia in se stesso, più fiducia sul fatto che è giusto cambiare e crescere ed è giustissimo decidere noi stessi della propria vita, perché siamo noi a doverla vivere e non altri e auto imporsi qualcosa, solo per far piacere ad altri, è come condannarsi ad una vita senza felicità, dettaglio di cui nessuno può fare a meno. Resto un pelo delusa da questo romanzo perchè avevo aspettative molto alte, che sono state soddisfatte solo in parte, tuttavia non posso che constatare nuovamente la bravura della Santopolo e sperare in un prossimo romanzo all'altezza delle sue capacità.
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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio
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