venerdì 14 maggio 2021

Recensione "Morto che parla" di Guido Sgardoli

 Bookspediani pronti  scoprire il nuovo romanzo di Guido Sgardoli?




Titolo:
 Morto che parla
Autore:  Guido Sgardoli
Editore: Il battello a vapore
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita20 Aprile 2021


Guido pensa di aver già visto tutto: è il figlio del becchino della città (ecco perché tutti lo chiamano Cassa), sua madre per arrotondare tiene sedute spiritiche nel salotto di casa e la sorellina prevede il futuro. Ma quando una sera si ritrova davanti il fantasma di Straocchio, lo strambo custode del deposito di rottami di cui ha accidentalmente provocato la morte, capisce che le sue disavventure sono appena cominciate..

IL MIO VOTO


Guido è il protagonista di questo romanzo, un ragazzo che vive con una famiglia decisamente bizzarra. Suo padre è infatti un becchino, per cui ovviamente Guido non può che venire preso in giro per questa cosa e infatti si è guadagnato il soprannome di Cassa. Ha una madre che fa sedute spiritiche in casa, convinta quindi di vedere i fantasmi e di poter dare ai loro cari loro messaggi e come se non bastasse sua sorella più piccola, una vera spina nel fianco, prevede il futuro anche se non può totalmente vedere quello che accadrà, ha solo forti sensazioni a riguardo. Guido è quello che si sente quindi più normale di tutti, nonostante tutta questa pazzia la sua vita è tranquilla, si diverte con il suo migliore amico e cerca di non mettersi troppo nei guai, questo fino a quando però insieme al suo migliore amico non si intrufola al deposito di rottami causando senza volerlo la morte del custode. Oltre a sentirsi in colpa ovviamente, perchè per quanto non sia colpa sua, si sente comunque responsabile, Guido si sente davvero strano e a complicare le cose è il fantasma del custode, che Guido può vedere chiaramente e parlare pure con lui, così come con altri fantasmi che si intrufolano in casa sua. Il peggio quindi sembra appena arrivato, tranne per il fatto che le avventure o meglio disavventure di Guido sono solo l'inizio. Guido è un personaggio che si adora, un bravo ragazzo che vuole solo stare tranquillo e vivere la sua vita senza esser costantemente tirato in mezzo per le stranezze della sua famiglia, un ragazzo che proprio per queste stranezze avrà modo di conoscere fantasmi che in qualche modo lo prepareranno a qualcosa di molto più grande, un ragazzo insomma divertente e ironico che combina guai, ma che cerca sempre di rimediare ai danni che fa.


Questo romanzo di Guido Sgardoli è decisamente unico nel suo genere perchè non è solo un mystery, come si conviene visto che fa parte della collana Giallo e Nero del Battello a Vapore, ma racchiude al suo interno anche tinte fantasy, c'è anche tanto umorismo e una lezione di vita che è difficile dimenticare.
Personalmente adoro l'autore, non mi perdo mai una sua pubblicazione e non ho resistito a questa storia che parla di un ragazzo che pensa di essere l'unico sano della sua famiglia, quando in verità si ritrova ad essere quello più bizzarro visto che riesce a parlare con i fantasmi, alcuni molto gentile ed educati, pronti ad aiutarlo o a conversare tranquillamente come il custode che Guido ha incontrato e accidentalmente ucciso, ma tanti altri non possono che essere fastidiosi e pronti a rendere la vita impossibile al nostro personaggio principali, tutto perchè hanno ovviamente uno scopo che conosceremo solo nel finale, qualcosa a cui non ero davvero preparata. La prima parte devo ammettere che è quella che più mi è piaciuta, molto divertente e dark allo stesso tempo, mentre invece la seconda parte l'ho trovata un poco sottotono perchè in verità non capivo dove volesse andare a parare l'autore e questo ovviamente mi ha distratto dal quadro finale, facendomi restare a bocca aperta per come abbia concluso il romanzo.
Guido Sgardoli non ne sbaglia una, ancora una volta con uno stile semplice e spesso ironico, ci conduce in un mondo di fantasmi e continue disavventure che vogliono solo comunicarci che forse c'è davvero un piano più grande di noi, forse tutto accade davvero per una ragione e per quanto si lotti, non si può fermare qualcosa che è già stato messo in moto, si può solo cercare di essere la miglior versione di se stessi.
Morto che parla è un romanzo ironico e divertente, a tratti più oscuro e con qualche sfumatura di fantasy, ma che riesce comunque ad insegnarci lezioni importanti su quella che è la vita vera e questo è tutto merito del suo bravissimo autore.




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