Rin continua ad essere la protagonista di questa storia, una ragazza che troviamo completamente cambiata dal primo romanzo. Se ne La guerra dei papaveri l'avevamo conosciuta solo come una ragazza che voleva a tutti i costi trovare il suo posto nel mondo, come un personaggio che non si faceva certo fermare dalle etichette e dalle continue prese in giro, in questo secondo libro abbiamo una ragazza che ha affrontato la guerra e che ne ha subito le conseguenze. La guerra ha decisamente cambiato Rin, la quale ha dovuto affrontare e commettere grandi atrocità per salvare il suo popolo ma anche se stessa. Non solo, oltre ad essere una guerriera Rin condivide la sua mente con la Dea, un'entità che purtroppo non chiede altro che distruzione, e per controllarla Rin ha ceduto all'oppio, diventandone dipendente, per cui deve lottare anche contro questa sua debolezza, che tuttavia agli occhi del lettore la rendono più umana che mai, ammettiamolo. Ora Rin e i suoi compagni sono dei ricercati, per cui oltre a portare dentro di sè le ferite della guerra, deve anche continuamente stare sull'attenti, ma la sua missione è ben chiara: deve vendicarsi dell'Imperatrice per aver tradito il suo paese ed è questo che la spinge ad andare avanti, nonostante tutto e tutti ed è questo che fa di lei una protagonista testarda e coraggiosa, una ragazza sicuramente imperfetta e con tanti problemi da sistemare, ma che ci mostra la sua forza mettendo in bella mostra le sue debolezze ed è per questo che la si apprezza e si parte insieme a lei in questo secondo romanzo, perchè Rin ha ancora tanta strada da fare.
Il worlbuilding creato dall'autrice è ovviamente il medesimo del primo libro, per cui come ben ricorderete ci troviamo in un setting che richiama la Cina del passato, la quale ha dovuto affrontare diverse battaglie e diverse perdite per arrivare a quella che è oggi, un Impero diviso che ovviamente porta con sè grandi differenze sociali. Nel primo libro questo fattore veniva approfondito in modo molto più ampio, infatti Rin era sempre presa di mira per la sua provenienza e quindi il suo livello inferiore. In questo libro di fatto il tema centrale non può che essere la guerra, che già avevamo visto prendere piede nella parte finale del primo libro, e quindi purtroppo in guerra si è tutti uguali, c'è solo la lotta e chi ne esce vincitore e chi vinto. Dopo la terza guerra dei papaveri infatti il paese è in balia degli eventi, non ha più un suo ordine e una sua struttura, per cui non ci sono certezze su come sarà il futuro. Ma accanto a morte e distruzione, i punti chiave di questo romanzo, l'autrice accosta ancora una volta il problema dell'oppio di Rin, la quale ormai raramente riesce a farne a meno poichè è impossibile per lei essere se stessa visto che condivide la mente con la Dea che ha in testa, la quale non le lascia un attimo di libertà ed avere quindi il controllo è davvero difficile, se non è fatta. E tolta la guerra, la voglia di vendetta di Rin e la sua dipendenza, la presenza della Dea è la parte più interessante della storia, soprattutto perchè imprevedibile e incontrollabile, è la vera particolarità di questa serie perchè davvero non ho mai trovato nulla di simile e questa sua unicità, per quanto terribile poichè la Dea non è certamente una santa, fa distinguere la serie da tante altre.
La guerra dei papaveri è stata una lettura che personalmente ho amato, anche se avevo preferito la prima parte che si focalizzava principalmente sull'istruzione di Rin e sulla preparazione alla guerra, per cui per come si era concluso il primo libro ero ovviamente curiosa di capire cosa sarebbe accaduto in questo. Devo ammettere che un poco mi è pesato questo romanzo perchè è stato tanto incentrato sulla guerra, sulle strategie e sulla politica e vista la mole di più di seicento pagine, diciamo che non sempre riuscivo a seguire, ma tolto questo la storia mi è sembrata decisamente in linea con il primo romanzo e con la protagonista Rin, non mi pare sia un secondo libro creato solo per fare da ponte tra l'inizio e la fine, ma un libro che tratta le conseguenze della guerra avvenuta nel primo capitolo e che mette a dura prova la sua protagonista, non solo fisicamente ma anche mentalmente e bisogna ammettere che non tutte le autrici sono disposte ad avere una protagonista così forte nelle sue imperfezioni.
Ancora una volta lo stile della Kuang non si smentisce, è molto diretto e scorrevole e sebbene quindi le pagine possano spaventare, perchè sono sicuramente molte di più rispetto al primo libro, non risulta difficile portarsi avanti nella lettura ed essendo questo un mondo che già conosciamo, riprendere in mano la storia è un po' come tornare a casa e ovviamente, dopo questo nuovo finale, si vuole ancora di più avere tra le mani il terzo libro.
Devo ammettere che questa serie non è per tutti, il mondo orientale così come il tema della guerra non si adatta a tutti i lettori, ma l'autrice riesce a trovare un modo per renderlo accessibile, sia per quanto riguarda il suo linguaggio e il suo stile sia per quanto riguarda l'unicità di questa storia ed è per questo che merita un'occasione, se infatti avete già letto il primo libro allora questo non vi deluderà certamente, se invece ancora dovete iniziare la serie, non posso che dirvi di provare a leggerla perchè vale lo sforzo
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