mercoledì 9 febbraio 2022

Recensione "Archie, il bambino che parlava agli elefanti" di Lluis Prats


TitoloArchie, il bambino che parlava agli elefanti
Autore: Lluis Prats
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 8 Febbraio 2022



Kenya, 1947. Archibald Arthur Cunningham vive a Kericho, in Africa, dove i genitori sono proprietari di una fiorente piantagione di tè. Ha solo cinque anni quando in un villaggio vicino viene al mondo un'elefantina. Un evento straordinario, che cambierà le sue giornate: dopo il primo sguardo, tra i due nasce un'amicizia fatta di giochi, avventure e musica. Archibald diventa così lo 'mtoto anayeongea na tembo', il bambino che parlava agli elefanti. Quando sei anni dopo la famiglia Cunningham è costretta a tornare in Inghilterra, la separazione è dolorosa sia per il ragazzino sia per l'elefantessa. Passa molto tempo, e la vita porta Archibald sempre più lontano da Jumbo, eppure il loro legame non si interromperà mai: né i cambiamenti di continente né i molti colpi di scena dell'esistenza riusciranno a cancellare il sentimento che lega un ragazzo e un'elefantessa, l'uomo e la natura. Lluís Prats, con la sua narrazione schietta e magica al tempo stesso, dà vita a due personaggi indimenticabili. La storia di Archibald rimarrà impressa nell'immaginario di ogni lettore disposto ad aprire il suo cuore alla natura e alla libertà

IL MIO VOTO

Archibal Arthur Cunningham che semplicemente sarà Archie o A.A. per via del nome troppo lungo, è un ragazzo che nasce a Kericho in Africa da una famiglia comunque benestante che gli permette di studiare non solo le nozioni di base, ma anche la musica e infatti Archie è bravissimo a suonare il pianoforte. Archie adora la sua casa, ha un contatto diretto con la natura e anche con gli animali, non solo può davvero definirsi libero, come se la sua vita non avesse confini. E' proprio poco lontano da lui che un bel giorno viene al mondo un'elefantina che per Archie diventa immediatamente un'amica, tanto è che la chiama Jumbo e passa quanto più tempo possibile con lei e l'elfantina sembra quasi capire la sua lingua, è uno spettacolo vederli insieme. Ma la situazione in Africa inizia a farsi complicata, non sempre si è al sicuro ed ecco perchè i genitori di Archie prendono la decisione di lasciare Kericho e il nostro piccolo protagonista al principio pensa che sia solo per qualche mese, ma quando capisce che è un trasferimento permanente, non può fare altro che seguire la sua famiglia anche se non lo fa di buon grado. Per Archie dal momento in cui si allontana da Kericho tutto cambia: è difficile per lui adattarsi alla sua nuova vita fatta di regole, ritmi e città e persone che non sempre sono carine con lui visto che non esitano a prenderlo in giro per via delle sue origini, ma il ragazzo va avanti, si dimostra una persona colta e brillante che tenta di comprendere la sua nuova vita, anche se quella sensazione di nostalgia, quel mal d'Africa sarà qualcosa che si porterà dietro per sempre.


 Allo stesso tempo seguiamo in parallelo anche la vita di Jumbo e di come al principio abbia faticato a capire che il suo amico se ne fosse andato, nessuno più ha giocato con lei e crescendo, quando sua madre è venuta a mancare, ha dovuto assumersi lei la responsabilità di badare le altre elefantesse. A differenza di Archie, la vita di Jumbo è stata molto più difficile e traumatica ma quello che non cambierà mai è il legame tra i due, che li terrà legati per sempre, anche se a separarli sono tanti colpi di scena e tanti chilometri e non si può non continuare a leggere questa storia, che fa male, ma che celebra qualcosa di meraviglioso come l'amicizia tra l'uomo e l'animale.
Ovviamente, per quanto abbia amato le parti dedicate a Jumbo, sono anche quelle che mi hanno fatto più male soprattutto perchè si vede quanto l'elefantessa fosse affezionata al suo umano e soprattutto quanto il genere umano, poco dopo, l'abbia tradita.
E' sicuramente più facile mettersi nei panni di Archie, nella sua vita di prima e nella sua nuova vita che affronta come può, facendosi sempre valere e dimostrando il suo essere brillante, anche se si nota un forte allontanamento dalla sua famiglia e la sua voglia di ritrovare, prima o poi, quell'animale che ha tanto amato.


Non ho mai letto Hachiko ma so bene di cosa parla e onestamente non avevo collegato questo autore al titolo, ma ho già letto un altro romanzo di Lluis Prats che ho adorato, per cui Archie non poteva certamente sfuggirmi. Quello che mi è piaciuto è il fatto che l'autore si prenda il suo tempo per sviluppare questa storia, che non si svolge nell'arco di qualche mese ma copre un arco temporale molto vasto e questo ci permette di veder crescere il suo protagonista e di vederlo anche in ambienti diversi, prima in Africa e poi in Inghilterra, restando però con la sua mancanza per la terra di origine che lo ha reso appunto Archie, un ragazzo molto colto che poteva avere un grande destino nella musica ma che si è dovuto adattare perchè in passato ha preferito proteggere i suoi amici animali che se stesso. Ho amato il legame che l'autore ha creato tra Archie e Jumbo, un'elefantessa che ha potuto vedere sia il lato positivo dell'uomo grazie alla sua amicizia con Archie ma anche il lato più selvaggio, come spesso accade a questi animali e soprattutto ho amato che durante la narrazione l'autore abbia dato spazio sia ad Archie che a Jumbo, nonostante ci fossero tanti chilometri a separlarli il loro legame non si è mai spezzato e quel filo li ha tenuti uniti per tanto tempo, anche senza vedersi mai.
La parte dedicata ad Archie non è sempre perfetta, come del resto non lo è la vita stessa, ma la parte dedicata a Jumbo è sicuramente quella più tosta da leggere e non nego che mi sono dovuta fermare a volte per assimilare quanto avevo letto. Lluis Prats ancora una volta dimostra la sua bravura, dando vita ad una storia intensa e toccante che ci mosta come secondo me la bellezza che si crea quando nasce un legame speciale tra un uomo e un animale, una scelta che avviene da entrambe le parti ed è quindi un legame che dura per sempre, anche se si è separati e anche attraverso tante difficoltà, insomma è una bellissima storia di amicizia che fa male, ma che resta anche nel cuore del lettore per tanto tanto tempo.

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